The Asti and Moscato d'Asti wines hold significant economic and cultural importance for the Piemonte region. The national tradition of sparkling wines has deep roots in Asti spumante, introduced by Carlo Gancia in the mid-19th century, inspired by French techniques. Gancia utilized Moscato grapes from the Valle Belbo. Currently, only a limited number of wines have received UNESCO recognition as "World Heritage." This designation covers a territory comprising 52 municipalities in the provinces of Southern Piemonte: Asti, Alessandria, and Cuneo. The vineyard area within the DOCG spans approximately 9700 hectares, involving 400 farms and around 200 bottling companies. Moscato bianco, a moderately vigorous grape variety, favors Guyot and cordon spur training systems. The grape cluster is cylindrical at maturity, medium-sized, with a medium-short peduncle. The grape skin is very thin, yellowish-green, and characterized by a distinctive flavor, with 2-3 seeds per grape. Moscato is an aromatic variety, containing terpenic compounds like monoterpenols (nerol, linalool, geraniol, citronellol, and alpha-terpinol), contributing significantly to its olfactory profile. The balance between active photosynthetic leaves and production is crucial for superior wine quality. The study aimed to correlate four defoliation interventions, each conducted at different treatment stages, with variations in the concentration of free aromatic compounds characteristic of Moscato. Special attention was given to monitoring potential disease proliferation, particularly powdery mildew, and downy mildew, and Moscato's susceptibility to magnesium deficiencies, often evidenced by leaf yellowing. Defoliation is not widely practiced in Moscato compared to other cultivars, making it important to explore its effects on aromatic compounds and disease occurrence. The research site in Canelli, Ceirole, encompasses a 17-hectare vineyard planted in 2020, exhibiting a southwest exposure, owned by "I Vignaioli Di Santo Stefano S.S" and managed by Gianpiero Scavino. Four distinct defoliation interventions were conducted at different treatment stages: 1) Eastern side defoliation at pre-cluster closure (T1), 2) Eastern side defoliation at cluster formation (T2), 3) Eastern side defoliation at pre-veraison (T3), 4) Eastern side defoliation post-veraison (T4), compared with an untreated control (C). Each treatment involved defoliating 15 plants, distributed in three sections of the row, divided in a randomized block experimental design. Agronomic results showed no significant differences between treatments and the control, with a consistent number of shoots and clusters per vine, average cluster weight around 220 g, and a yield per vine of approximately 1.3 kg. No hail damage occurred during the season, and there were no clusters affected by diseases. Mild scorching was observed in clusters subjected to early defoliation (T1, T2, and T3). In the analysis of aromas, significant values emerged for key compounds of Moscato d'Asti, including Linalool, Citronellol, Geraniol, Oxide C, and Oxide D. The temporal evolution of these compounds was assessed, comparing results with a control sample (C) representing untreated grapes. Promising results were observed in treatments T2 and T3, corresponding to the closed cluster and pre-veraison phases, indicating the potential positive impact on the free aromatic composition of Moscato d'Asti.
L'Asti e il Moscato d'Asti rappresentano le espressioni più importanti a livello economico e culturale per la regione Piemonte. La spumantizzazione nazionale ha radici profonde nell'Asti spumante, con Carlo Gancia a Canelli che, nella metà dell'Ottocento, ha introdotto le tecniche di presa di spuma ispirate alla tradizione francese, utilizzando le uve di Moscato coltivate nella Valle Belbo. Attualmente, sono limitati i vini la cui regione di produzione ha ricevuto il riconoscimento UNESCO come "Patrimonio dell'Umanità". La denominazione in questione copre un territorio composto da 52 comuni situati nelle province del Sud Piemonte: Asti, Alessandria e Cuneo. La superficie vitata nell'ambito della DOCG si estende su circa 9700 ettari, coinvolgendo 400 aziende agricole e circa 200 aziende imbottigliatrici. Il Moscato bianco è un vitigno dalla vigoria media, prediligono sistema di allevamento a Guyot ed anche a cordone speronato, avendo una buona fertilità basale a partire dal terzo nodo. Il grappolo a maturazione risulta cilindrico, di media grandezza con peduncolo medio-corto e verde con un peso che va dai 200 ai 300 grammi, in genere il peso medio dell’acido oscilla tra i 2,2 e 2,5 g. L’acino ha una buccia molto sottile di colore giallo-verdastra, la buccia si caratterizza dal sapore molto consistente e sono presente 2-3 vinaccioli per acino. Il moscato è una varietà aromatica, contenendo composti terpenici come monoterpenoli (nerolo, linalolo, geraniolo, citronellolo ed alpha-terpinolo) che contribuiscono fortemente alle caratteristiche olfattive di questa varietà. In particolare, 15 monoterpeni sono stati indentificati nella buccia, in due diverse forme: libera e glicosilata. La forma libera contribuisce maggiormente al profilo aromatico del vino. L'equilibrio tra foglie foto sinteticamente attive e produzione è un fattore importante per ottenere vini di qualità superiore. L'intensità luminosa e la temperatura sono due parametri correlati che definiscono il microclima dei grappoli. Nella gestione dei vigneti, la rimozione delle foglie a livello dei grappoli modifica il microclima dell'area del grappolo e quindi anche la composizione degli acini, influenzando direttamente sia il rapporto foglie/frutti che impatto della luce e della temperatura in funzione della fase fenologica in cui viene effettuata e del potenziale effetto sulla maturazione dei frutti. Lo studio condotto ha cercato di evidenziare la correlazione tra quattro interventi di defogliazione, ciascuno eseguito in epoche di trattamento distinte, e la conseguente variazione nella concentrazione dei composti aromatici liberi, caratteristici della varietà Moscato. Particolare attenzione è stata rivolta al monitoraggio dell'eventuale proliferazione di malattie, con particolare riferimento a oidio e peronospora e alla eventuale suscettibilità del Moscato a carenze di Magnesio, che spesso si evidenzia attraverso il manifestarsi di un ingiallimento delle foglie. Da un punto di vista pratico, va sottolineato che la defogliazione non è praticata agronomica non molto utilizzata sulla varietà Moscato rispetto ad altre cultivar. Quindi, l'obiettivo dello studio è stato approfondire gli effetti di tale pratica compresa la sua influenza sullo sviluppo dei composti aromatici e la possibile comparsa di malattie, considerando in particolare le annate passate caratterizzate da condizioni climatiche favorevoli alle malattie del grappolo.
Effetto della Defogliazione su Proprietà Aromatiche e Sanità delle Uve di Moscato d'Asti
GULINO, ANTONIO
2022/2023
Abstract
L'Asti e il Moscato d'Asti rappresentano le espressioni più importanti a livello economico e culturale per la regione Piemonte. La spumantizzazione nazionale ha radici profonde nell'Asti spumante, con Carlo Gancia a Canelli che, nella metà dell'Ottocento, ha introdotto le tecniche di presa di spuma ispirate alla tradizione francese, utilizzando le uve di Moscato coltivate nella Valle Belbo. Attualmente, sono limitati i vini la cui regione di produzione ha ricevuto il riconoscimento UNESCO come "Patrimonio dell'Umanità". La denominazione in questione copre un territorio composto da 52 comuni situati nelle province del Sud Piemonte: Asti, Alessandria e Cuneo. La superficie vitata nell'ambito della DOCG si estende su circa 9700 ettari, coinvolgendo 400 aziende agricole e circa 200 aziende imbottigliatrici. Il Moscato bianco è un vitigno dalla vigoria media, prediligono sistema di allevamento a Guyot ed anche a cordone speronato, avendo una buona fertilità basale a partire dal terzo nodo. Il grappolo a maturazione risulta cilindrico, di media grandezza con peduncolo medio-corto e verde con un peso che va dai 200 ai 300 grammi, in genere il peso medio dell’acido oscilla tra i 2,2 e 2,5 g. L’acino ha una buccia molto sottile di colore giallo-verdastra, la buccia si caratterizza dal sapore molto consistente e sono presente 2-3 vinaccioli per acino. Il moscato è una varietà aromatica, contenendo composti terpenici come monoterpenoli (nerolo, linalolo, geraniolo, citronellolo ed alpha-terpinolo) che contribuiscono fortemente alle caratteristiche olfattive di questa varietà. In particolare, 15 monoterpeni sono stati indentificati nella buccia, in due diverse forme: libera e glicosilata. La forma libera contribuisce maggiormente al profilo aromatico del vino. L'equilibrio tra foglie foto sinteticamente attive e produzione è un fattore importante per ottenere vini di qualità superiore. L'intensità luminosa e la temperatura sono due parametri correlati che definiscono il microclima dei grappoli. Nella gestione dei vigneti, la rimozione delle foglie a livello dei grappoli modifica il microclima dell'area del grappolo e quindi anche la composizione degli acini, influenzando direttamente sia il rapporto foglie/frutti che impatto della luce e della temperatura in funzione della fase fenologica in cui viene effettuata e del potenziale effetto sulla maturazione dei frutti. Lo studio condotto ha cercato di evidenziare la correlazione tra quattro interventi di defogliazione, ciascuno eseguito in epoche di trattamento distinte, e la conseguente variazione nella concentrazione dei composti aromatici liberi, caratteristici della varietà Moscato. Particolare attenzione è stata rivolta al monitoraggio dell'eventuale proliferazione di malattie, con particolare riferimento a oidio e peronospora e alla eventuale suscettibilità del Moscato a carenze di Magnesio, che spesso si evidenzia attraverso il manifestarsi di un ingiallimento delle foglie. Da un punto di vista pratico, va sottolineato che la defogliazione non è praticata agronomica non molto utilizzata sulla varietà Moscato rispetto ad altre cultivar. Quindi, l'obiettivo dello studio è stato approfondire gli effetti di tale pratica compresa la sua influenza sullo sviluppo dei composti aromatici e la possibile comparsa di malattie, considerando in particolare le annate passate caratterizzate da condizioni climatiche favorevoli alle malattie del grappolo.File | Dimensione | Formato | |
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