Gli spazi della mente nell'opera di David Lynch costituiscono un labirinto nel quale perdersi ogni volta che si cerca di ricostruire una trama, di trovare un senso, di tracciare un percorso lineare. Analizzare la sua opera richiede inevitabilmente di abbracciare la prospettiva di una mente visionaria, abituandosi a un regista eccentrico e di poche parole, che raramente ha rilasciato spiegazioni esaustive o soddisfacenti in merito ai tanti perché scatenatisi dopo l'uscita dei suoi film. L'interesse del regista per le cose nascoste, il suo ragionare visivamente sul rapporto tra interno ed esterno di un personaggio, si concretizzano in una particolarissima messa in scena carica di significati da scoprire e interpretare. Nel cinema di Lynch nulla è lasciato al caso e la trattazione dello spazio e delle ambientazioni rispecchiano le stesse tematiche complesse che caratterizzano le sue storie, i suoi personaggi. Partendo dallo stretto legame tra cinema, architettura, oggetti e design, il seguente lavoro analizzerà tre film per fornire alcuni esempi rilevanti della trattazione degli spazi nell'opera di David Lynch: Velluto Blu, Strade Perdute, Mulholland Drive. L'obiettivo è dimostrare come il rapporto cinema-architettura sia di particolare rilevanza laddove le tematiche sviluppate da un regista così visionario si fanno scivolose e poco chiare. Quando le trame presentano iati incolmabili, ecco che gli oggetti e tutto l'allestimento scenico, le scale, i corridoi, anche un semplice letto, diventano indicazioni preziose per costruire una mappa della mente.
Cinema e Architettura: gli spazi della mente nell'opera di David Lynch
DA SILVA, ANNALISA
2014/2015
Abstract
Gli spazi della mente nell'opera di David Lynch costituiscono un labirinto nel quale perdersi ogni volta che si cerca di ricostruire una trama, di trovare un senso, di tracciare un percorso lineare. Analizzare la sua opera richiede inevitabilmente di abbracciare la prospettiva di una mente visionaria, abituandosi a un regista eccentrico e di poche parole, che raramente ha rilasciato spiegazioni esaustive o soddisfacenti in merito ai tanti perché scatenatisi dopo l'uscita dei suoi film. L'interesse del regista per le cose nascoste, il suo ragionare visivamente sul rapporto tra interno ed esterno di un personaggio, si concretizzano in una particolarissima messa in scena carica di significati da scoprire e interpretare. Nel cinema di Lynch nulla è lasciato al caso e la trattazione dello spazio e delle ambientazioni rispecchiano le stesse tematiche complesse che caratterizzano le sue storie, i suoi personaggi. Partendo dallo stretto legame tra cinema, architettura, oggetti e design, il seguente lavoro analizzerà tre film per fornire alcuni esempi rilevanti della trattazione degli spazi nell'opera di David Lynch: Velluto Blu, Strade Perdute, Mulholland Drive. L'obiettivo è dimostrare come il rapporto cinema-architettura sia di particolare rilevanza laddove le tematiche sviluppate da un regista così visionario si fanno scivolose e poco chiare. Quando le trame presentano iati incolmabili, ecco che gli oggetti e tutto l'allestimento scenico, le scale, i corridoi, anche un semplice letto, diventano indicazioni preziose per costruire una mappa della mente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/10751