The subject of this work is an historical reconstruction of the debate between Immanuel Kant and Friedrich Heinrich Jacobi in the context of the so-called Pantheismusstreit that happened in the 80s of the Eighteenth Century. Specifically, the sources of the two authors are going to be stressed to highlight the equal and opposite interpretations given about the possibilities of the faith, as well as its relationship with reason. In particular, the kantian position is going to be displayed over the myth of Kant as «alles Zermalmender», drawing attention to his thought’s roots as much as in his lectures of Christian Wolff, Christian August Crusius or Georg Friedrich Meier, as in his own works, as the Principiorum primorum cognitionis methapysicae nova dilucidatio already testimonies at the beginning of his career, climaxing in the short essay Was heißt: Sich im Denken orientiren? as well in the second edition of the Kritik der reinen Vernunft in 1787. Also, it is going to be proposed a reconstruction of the jacobian standpoint, careful to remark his sources, like Johann Georg Hamann or Johann Wolfgang von Goethe, and his original thought in the German context of the era, summoning two works of his, Über die Lehre des Spinoza in Briefen an den Herrn Moses Mendelssohn, the very casus belli of the Pantheismusstreit, and the David Hume über den Glauben, oder Idealismus und Realismus. Therefore, goals of this works are the dispel of the myth of a ruthless Kant as «the sword that cut deism’s head in Germany», as well as the one on Jacobi as an irrationalist unworthy of being granted the title of philosopher.
L’elaborato ha come obiettivo una ricostruzione storica del dibattito tra Immanuel Kant e Friedrich Heinrich Jacobi nel contesto del cosiddetto Pantheismusstreit degli anni Ottanta del Settecento. In particolare, si andranno ad evidenziare le fonti dei due autori, i quali propongono due interpretazioni uguali e contrarie rispetto alle possibilità della fede, nonché del rapporto che questa intercorre con la ragione. Nello specifico, si andrà esponendo la posizione kantiana oltre al mito del Kant «alles Zermalmender», rimarcando le radici profonde della sua riflessione tanto nelle letture di autori quali Christian Wolff, Christian August Crusius o Georg Friedrich Meier, quanto nella sua stessa produzione, come testimoniato già dalla Principiorum primorum cognitionis methapysicae nova dilucidatio all’inizio del suo percorso intellettuale, culminando quindi nel breve saggio Was heißt: Sich im Denken orientiren? e nella seconda edizione della Kritik der reinen Vernunft del 1787. Inoltre, si fornirà anche una ricostruzione della posizione jacobiana, delle sue fonti, quali, ad esempio, Johann Georg Hamann o Johann Wolfgang von Goethe, e della sua originale riflessione all’interno del contesto tedesco dell’epoca evocando soprattutto due opere, ovvero Über die Lehre des Spinoza in Briefen an den Herrn Moses Mendelssohn, vero e proprio casus belli del Pantheismusstreit, e David Hume über den Glauben, oder Idealismus und Realismus. Dunque, obiettivi dello scritto sono tanto il dissolvere il mito di uno spietato Kant come «la lama che in Germania ha tagliato la testa al deismo», quanto quello dello Jacobi irrazionalista ed indegno del titolo di filosofo.
Orgoglio ed Aufklärung. Immanuel Kant e Friedrich Heinrich Jacobi sulla fede razionale nel contesto del Pantheismusstreit.
ROSSATO, FEDERICO
2022/2023
Abstract
L’elaborato ha come obiettivo una ricostruzione storica del dibattito tra Immanuel Kant e Friedrich Heinrich Jacobi nel contesto del cosiddetto Pantheismusstreit degli anni Ottanta del Settecento. In particolare, si andranno ad evidenziare le fonti dei due autori, i quali propongono due interpretazioni uguali e contrarie rispetto alle possibilità della fede, nonché del rapporto che questa intercorre con la ragione. Nello specifico, si andrà esponendo la posizione kantiana oltre al mito del Kant «alles Zermalmender», rimarcando le radici profonde della sua riflessione tanto nelle letture di autori quali Christian Wolff, Christian August Crusius o Georg Friedrich Meier, quanto nella sua stessa produzione, come testimoniato già dalla Principiorum primorum cognitionis methapysicae nova dilucidatio all’inizio del suo percorso intellettuale, culminando quindi nel breve saggio Was heißt: Sich im Denken orientiren? e nella seconda edizione della Kritik der reinen Vernunft del 1787. Inoltre, si fornirà anche una ricostruzione della posizione jacobiana, delle sue fonti, quali, ad esempio, Johann Georg Hamann o Johann Wolfgang von Goethe, e della sua originale riflessione all’interno del contesto tedesco dell’epoca evocando soprattutto due opere, ovvero Über die Lehre des Spinoza in Briefen an den Herrn Moses Mendelssohn, vero e proprio casus belli del Pantheismusstreit, e David Hume über den Glauben, oder Idealismus und Realismus. Dunque, obiettivi dello scritto sono tanto il dissolvere il mito di uno spietato Kant come «la lama che in Germania ha tagliato la testa al deismo», quanto quello dello Jacobi irrazionalista ed indegno del titolo di filosofo. File | Dimensione | Formato | |
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