Il 01/01/2023 con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n.116 del 3 settembre 2020 (sospeso per effetto dei decreti legge “Milleproroghe”), per i produttori, utilizzatori e distributori di imballaggi è diventato obbligatorio indicare, ai fini della identificazione e classificazione degli stessi, la natura dei materiali utilizzati e le indicazioni sul loro smaltimento. Ciò permette di fornire tutte le informazioni necessarie al consumatore finale per poter effettuare correttamente la raccolta differenziata sulla base della tipologia di imballaggio. Grazie alla partecipazione a webinar organizzati dal Laboratorio Chimico della Camera di Commercio è emersa la significativa difficoltà da parte dei tre soggetti sopra indicati di interpretare e gestire correttamente i nuovi obblighi. Questa situazione genera, quindi, il rischio di produrre etichette non conformi alle direttive che implicherebbero una scorretta gestione e smaltimento del rifiuto e, di conseguenza, un potenziale danno all’ambiente. Correlato a tale aspetto vi è il mancato rispetto della normativa attualmente vigente che implica l’insorgere di sanzioni pecuniarie a carico dei soggetti responsabili. Per comprendere al meglio quali potessero essere le principali lacune che affliggono produttori, utilizzatori e distributori di imballaggi, e i consumatori finali di questi ultimi, sono stati utilizzati due indagini differenti: un primo questionario destinato alle aziende al fine di individuare le principali criticità che affliggono le tre categorie; un secondo questionario rivolto al consumatore finale, utile, invece, a far emergere le lacune pratiche nella corretta gestione del rifiuto e del suo smaltimento, analizzando i cambiamenti abitudinari nella pratica della raccolta differenziata sulla base dei nuovi obblighi normativi. Dallo studio emergono chiare evidenze di lacune sia dal punto di vista delle aziende sia dal punto di vista procedurale del consumatore finale. In particolare emerge una non approfondita conoscenza teorica e tecnica della nuova normativa ambientale da parte delle aziende soprattutto in relazione alle informazioni minime da inserire all’interno dell’etichetta dell’imballaggio. Con riferimento al consumatore finale emerge che la pratica di raccolta differenziata è spesso basata su abitudini consolidate, piuttosto che su una piena comprensione delle ragioni sottostanti e dei nuovi obblighi normativi. Una piena consapevolezza di questi ultimi rappresenta una tappa fondamentale verso un coinvolgimento più profondo nella gestione sostenibile degli imballaggi. Infatti, gli intervistati, nonostante la pratica della raccolta differenziata, hanno mostrato notevoli lacune nella conoscenza di tali obblighi e nelle corrette prassi per un corretto svolgimento della stessa. In conclusione, i risultati ottenuti attraverso i questionari indicano un’urgente necessità di interventi finalizzati a colmare queste lacune sia a livello aziendale che tra i consumatori. L'adozione di programmi di formazione, l'accesso a risorse informative e l'uso di tecnologie innovative, come app e siti web dedicati, possono svolgere un ruolo cruciale nell'assicurare una maggiore conformità alle normative ambientali e promuovere una gestione responsabile degli imballaggi.

Etichettatura ambientale degli imballaggi: dal produttore al consumatore

PANETTA, CHIARA
2022/2023

Abstract

Il 01/01/2023 con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n.116 del 3 settembre 2020 (sospeso per effetto dei decreti legge “Milleproroghe”), per i produttori, utilizzatori e distributori di imballaggi è diventato obbligatorio indicare, ai fini della identificazione e classificazione degli stessi, la natura dei materiali utilizzati e le indicazioni sul loro smaltimento. Ciò permette di fornire tutte le informazioni necessarie al consumatore finale per poter effettuare correttamente la raccolta differenziata sulla base della tipologia di imballaggio. Grazie alla partecipazione a webinar organizzati dal Laboratorio Chimico della Camera di Commercio è emersa la significativa difficoltà da parte dei tre soggetti sopra indicati di interpretare e gestire correttamente i nuovi obblighi. Questa situazione genera, quindi, il rischio di produrre etichette non conformi alle direttive che implicherebbero una scorretta gestione e smaltimento del rifiuto e, di conseguenza, un potenziale danno all’ambiente. Correlato a tale aspetto vi è il mancato rispetto della normativa attualmente vigente che implica l’insorgere di sanzioni pecuniarie a carico dei soggetti responsabili. Per comprendere al meglio quali potessero essere le principali lacune che affliggono produttori, utilizzatori e distributori di imballaggi, e i consumatori finali di questi ultimi, sono stati utilizzati due indagini differenti: un primo questionario destinato alle aziende al fine di individuare le principali criticità che affliggono le tre categorie; un secondo questionario rivolto al consumatore finale, utile, invece, a far emergere le lacune pratiche nella corretta gestione del rifiuto e del suo smaltimento, analizzando i cambiamenti abitudinari nella pratica della raccolta differenziata sulla base dei nuovi obblighi normativi. Dallo studio emergono chiare evidenze di lacune sia dal punto di vista delle aziende sia dal punto di vista procedurale del consumatore finale. In particolare emerge una non approfondita conoscenza teorica e tecnica della nuova normativa ambientale da parte delle aziende soprattutto in relazione alle informazioni minime da inserire all’interno dell’etichetta dell’imballaggio. Con riferimento al consumatore finale emerge che la pratica di raccolta differenziata è spesso basata su abitudini consolidate, piuttosto che su una piena comprensione delle ragioni sottostanti e dei nuovi obblighi normativi. Una piena consapevolezza di questi ultimi rappresenta una tappa fondamentale verso un coinvolgimento più profondo nella gestione sostenibile degli imballaggi. Infatti, gli intervistati, nonostante la pratica della raccolta differenziata, hanno mostrato notevoli lacune nella conoscenza di tali obblighi e nelle corrette prassi per un corretto svolgimento della stessa. In conclusione, i risultati ottenuti attraverso i questionari indicano un’urgente necessità di interventi finalizzati a colmare queste lacune sia a livello aziendale che tra i consumatori. L'adozione di programmi di formazione, l'accesso a risorse informative e l'uso di tecnologie innovative, come app e siti web dedicati, possono svolgere un ruolo cruciale nell'assicurare una maggiore conformità alle normative ambientali e promuovere una gestione responsabile degli imballaggi.
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