Gli specula principum e la letteratura castigliana delle origini.

Literary production in Spanish, starting from the thirteenth century and will become increasingly richer, varied and heterogeneous; within this large corpus in the present work I have chosen to focus on the genre of specula Principis. The specula principis is, in fact, configured as versatile and easy-to-read works through which the sovereign has the possibility of increasing his knowledge and culture, but also of perfecting good manners, interactions with the courtly world and, not lastly, to indirectly acquire experiences, skills and a critical vision of the reality outside the Palace. The three texts analysed here, all written in Castile between the 13th and 14th centuries, the Libro de los Doze Sabios, the Sendebar and the Conde Lucanor, born from the same geographical area, united by the use of an identical language and clearly agitated by the same political events. The comparison of these texts shows the figure of the councillor, his words are essential for the sovereign, as an instrument or a guide that directs his actions and his decisions. Also the study demonstrates that the texts are made to aspire to knowledge, wisdom, experience and some essential principles of acting in accordance with justice useful for the ruling house of Castile

La produzione letteraria in lingua spagnola, a partire dal Duecento e nei secoli a venire, diventerà sempre più ricca, varia ed eterogenea; all’interno di questo grande corpus nel presente lavoro ho scelto di concentrare l’attenzione principalmente sul genere degli specula principis. Gli specula principis si configurano, infatti, come opere versatili e di facile lettura tramite le quali il sovrano ha la possibilità di accrescere le sue conoscenze e la sua cultura, ma anche di perfezionare le buone maniere, le interazioni con il mondo cortigiano e, non ultimo, di acquisire in modo indiretto esperienze, abilità e una visione critica della realtà esterna al Palazzo. La lettura e l’analisi dei tre testi qui analizzati, il Libro de los doze sabios, il Sendebar e il Conde Lucanor, tutti scritti in Castiglia tra il XIII e il XIV secolo, e circolanti all’interno della stessa area geografica, accomunata dall’uso di una identica lingua e chiaramente agitata dalle stesse vicende politiche; hanno permesso di individuare anche una sorte di percorso evolutivo delle opere dal quale è emerso che la figura del consigliere e le sue parole risultano imprescindibili per il sovrano, come strumento che indirizza il suo agire o come guida che orienta le sue decisioni. Inoltre è risultato come la finalità alla quale ambiscono tali testi è di trasmettere alla casa regnate di Castiglia, conoscenze, sapienza, esperienza e alcuni principi essenziali dell’agire secondo giustizia per fortificare il crescendo di questa nuova monarchia.