Powdery mildew, caused by the fungus ascomycete Erysiphe necator, is one of the main fungal diseases affeting vineyards. This disease develops very easily in hilly areas, which are the most suitable for producing high-quality wines characterized by good ventilation, moderate temperatures and humidity. The disease develops on all green parts of the vine plant reducing the photosynthesis capacity of leaves that are covered by the pathogen mycelium. On the clusters it stops skin development with cracking of the berries, thus increasing the risk of grey mold and sour rot infections. Currently, control against powdery mildew is still largely based on sulphur, a product with contact mechanism of action that is also authorized for vine defense in organic farming. However, although it is effective and economical, it can present problems such as phytotoxicity, toxicity to humans and beneficial fauna, and adverse effects on the winemaking process. Currently, there are many synthetic active products with curative and systemic action as alternatives to the use of sulfur, such as sterol synthesis inhibitor (IBS) fungicides, strobilurins, and others that are equally effective and enable integrated and preventive pest management strategies with reduced impact on the environment. The purpose of this thesis is to review active ingredients that are effective against powdery mildew on grapevines, for use in innovative, low-impact disease control strategies under highly variable and widely varying climatic conditions due to the changes occuring in our environment
L'oidio della vite, causato dal fungo ascomicete Erysiphe necator, è una delle principali malattie fungine che preoccupano il settore della viticoltura. Questa malattia trova un ambiente ideale per il suo sviluppo nelle zone collinari, caratterizzate da buona ventilazione, temperature moderate e umidità e tra le più adatte per produrre vini di alta qualità. I danni causati da questa malattia sono molteplici e colpiscono tutte le parti epigee della pianta: le foglie colpite subiscono una ridotta capacità di fotosintesi a causa del danno causato dal patogeno sulla lamina fogliare. I danni sui grappoli causano l’arresto dello sviluppo della buccia e possibili spaccature degli acini aumentando così il rischio di infezioni da muffa grigia e marciume acido. Attualmente, la difesa nei confronti dell’oidio si basa ancora in larga misura sullo zolfo, prodotto con meccanismo di azione di contatto autorizzato anche per la difesa della vite in agricoltura biologica. Tuttavia, sebbene sia efficace ed economico, può presentare problemi come la fitotossicità, la tossicità per l'uomo e la fauna benefica, nonché effetti negativi sul processo di vinificazione. Attualmente esistono molti principi attivi di sintesi con azione curativa e sistemica in alternativa all’uso dello zolfo, come i fungicidi inibitori della sintesi degli steroli (IBS), le strobilurine e prodotti naturali e biologici altrettanto efficaci che consentono strategie di difesa integrata e preventiva con un ridotto impatto sull’ambiente. Lo scopo di questa tesi è passare in rassegna i principi attivi efficaci contro l’oidio della vite, alternativi allo zolfo, da utilizzare in strategie di lotta innovative a basso impatto ambientale in condizioni climatiche molto variabili e molto diverse a causa dei cambiamenti avvenuti nel nostro ambiente.
METODI DI LOTTA SOSTENIBILI NEI CONFRONTI DEL MAL BIANCO DELLA VITE
MASCARELLO, ANDREA
2022/2023
Abstract
L'oidio della vite, causato dal fungo ascomicete Erysiphe necator, è una delle principali malattie fungine che preoccupano il settore della viticoltura. Questa malattia trova un ambiente ideale per il suo sviluppo nelle zone collinari, caratterizzate da buona ventilazione, temperature moderate e umidità e tra le più adatte per produrre vini di alta qualità. I danni causati da questa malattia sono molteplici e colpiscono tutte le parti epigee della pianta: le foglie colpite subiscono una ridotta capacità di fotosintesi a causa del danno causato dal patogeno sulla lamina fogliare. I danni sui grappoli causano l’arresto dello sviluppo della buccia e possibili spaccature degli acini aumentando così il rischio di infezioni da muffa grigia e marciume acido. Attualmente, la difesa nei confronti dell’oidio si basa ancora in larga misura sullo zolfo, prodotto con meccanismo di azione di contatto autorizzato anche per la difesa della vite in agricoltura biologica. Tuttavia, sebbene sia efficace ed economico, può presentare problemi come la fitotossicità, la tossicità per l'uomo e la fauna benefica, nonché effetti negativi sul processo di vinificazione. Attualmente esistono molti principi attivi di sintesi con azione curativa e sistemica in alternativa all’uso dello zolfo, come i fungicidi inibitori della sintesi degli steroli (IBS), le strobilurine e prodotti naturali e biologici altrettanto efficaci che consentono strategie di difesa integrata e preventiva con un ridotto impatto sull’ambiente. Lo scopo di questa tesi è passare in rassegna i principi attivi efficaci contro l’oidio della vite, alternativi allo zolfo, da utilizzare in strategie di lotta innovative a basso impatto ambientale in condizioni climatiche molto variabili e molto diverse a causa dei cambiamenti avvenuti nel nostro ambiente.File | Dimensione | Formato | |
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