The cultivation of walnuts (Juglans regia L.) in Aosta Valley is still closely linked to family use, for the consumption of the fresh fruit and, traditionally, for processing into walnut oil. This thesis project was carried out in collaboration with the Institut Agricole Régional (IAR), which in past year has already made comparisons between different walnut varieties, in order to characterise them and study their adaptability to the mountain environment. The varietal comparisons conducted in this thesis involve five commercial cultivars (Franquette, Fernor, Lara, Meylannaise and Fernette) and a local ecotype (a tree whose age and origin of genetic material is not precisely known) and aim to identify which varieties have the greatest potential for exploitation, in particular on the basis of their productivity, oil yield and qualitative characteristics of both the kernel and the extracted oil. The results of the experimental activities carried out confirmed the suitability of the Aosta Valley territory for walnut cultivation, as well as the excellent adaptability of French commercial cultivars to the mountain environment. The cultivars considered most interesting from the point of view of enhancing the fresh fruit and the oil extracted from it are Lara and Meylannaise. The local variety has proved very interesting in terms of oil production, less so in terms of the characteristics of the fruit as such. Walnut cultivation in Aosta Valley therefore has good prospects for the recovery and valorisation of products and by-products of the sector. New specialised walnuts orchard can be planted where soil and climatic conditions are more favourable, or, using appropriate agro-technique, walnut trees can be exploited to recover fertile but abandoned farmland, especially in marginal mountain areas. Even “family” trees, if manage with modern techniques, can represent an opportunity to supplement farm income.

La coltivazione del noce (Juglans regia L.) in Valle d’Aosta è ancora strettamente legata all’utilizzo famigliare, per il consumo del frutto fresco e, tradizionalmente, per la trasformazione in olio di noci. Questo progetto di tesi è stato realizzato in collaborazione con l’Institut Agricole Régional (IAR), che già da qualche anno svolge dei confronti tra diverse varietà di noce allo scopo di caratterizzarle e studiarne l’adattabilità all’ambiente montano. Il confronto varietale condotto coinvolge cinque cultivar commerciali (Franquette, Fernor, Lara, Meylannaise e Fernette) e un ecotipo locale (un albero di cui non si conoscono precisamente l’età e l’origine del materiale genetico) e ha lo scopo di individuare quali varietà hanno maggior potenziale di valorizzazione, in particolare sulla base della loro produttività, della resa in olio e delle caratteristiche qualitative, sia del gheriglio sia dell’olio estratto. I risultati delle attività sperimentali svolte nell’ambito di questo lavoro di tesi hanno confermato la vocazionalità del territorio valdostano alla coltivazione del noce, nonché l’ottima adattabilità delle cultivar commerciali francesi all’ambiente montano. Le cultivar giudicate più interessanti nell’ottica della valorizzazione dei frutti freschi e dell’olio da essi estraibile sono Lara e Meylannaise. La varietà autoctona si è mostrata molto interessante per quanto riguarda la produzione dell’olio, meno dal punto di vista delle caratteristiche dei frutti tal quali. La nocicoltura in Valle d’Aosta ha quindi delle buone prospettive di ripresa e valorizzazione di prodotti e sottoprodotti della filiera. Nuovi noceti specializzati possono essere impiantati dove le condizioni pedoclimatiche sono più favorevoli, oppure, adoperando un’agrotecnica adeguata, è possibile sfruttare le piante di noce per il recupero di terreni agricoli fertili ma abbandonati, soprattutto in aree montane marginali. Anche gli alberi “famigliari”, se allevati con tecniche moderne, possono rappresentare un’opportunità di integrazione di reddito delle aziende agricole.

La coltura del noce in Valle d'Aosta: valorizzazione e caratterizzazione varietale

LANTELME, MARTA
2022/2023

Abstract

La coltivazione del noce (Juglans regia L.) in Valle d’Aosta è ancora strettamente legata all’utilizzo famigliare, per il consumo del frutto fresco e, tradizionalmente, per la trasformazione in olio di noci. Questo progetto di tesi è stato realizzato in collaborazione con l’Institut Agricole Régional (IAR), che già da qualche anno svolge dei confronti tra diverse varietà di noce allo scopo di caratterizzarle e studiarne l’adattabilità all’ambiente montano. Il confronto varietale condotto coinvolge cinque cultivar commerciali (Franquette, Fernor, Lara, Meylannaise e Fernette) e un ecotipo locale (un albero di cui non si conoscono precisamente l’età e l’origine del materiale genetico) e ha lo scopo di individuare quali varietà hanno maggior potenziale di valorizzazione, in particolare sulla base della loro produttività, della resa in olio e delle caratteristiche qualitative, sia del gheriglio sia dell’olio estratto. I risultati delle attività sperimentali svolte nell’ambito di questo lavoro di tesi hanno confermato la vocazionalità del territorio valdostano alla coltivazione del noce, nonché l’ottima adattabilità delle cultivar commerciali francesi all’ambiente montano. Le cultivar giudicate più interessanti nell’ottica della valorizzazione dei frutti freschi e dell’olio da essi estraibile sono Lara e Meylannaise. La varietà autoctona si è mostrata molto interessante per quanto riguarda la produzione dell’olio, meno dal punto di vista delle caratteristiche dei frutti tal quali. La nocicoltura in Valle d’Aosta ha quindi delle buone prospettive di ripresa e valorizzazione di prodotti e sottoprodotti della filiera. Nuovi noceti specializzati possono essere impiantati dove le condizioni pedoclimatiche sono più favorevoli, oppure, adoperando un’agrotecnica adeguata, è possibile sfruttare le piante di noce per il recupero di terreni agricoli fertili ma abbandonati, soprattutto in aree montane marginali. Anche gli alberi “famigliari”, se allevati con tecniche moderne, possono rappresentare un’opportunità di integrazione di reddito delle aziende agricole.
ITA
The cultivation of walnuts (Juglans regia L.) in Aosta Valley is still closely linked to family use, for the consumption of the fresh fruit and, traditionally, for processing into walnut oil. This thesis project was carried out in collaboration with the Institut Agricole Régional (IAR), which in past year has already made comparisons between different walnut varieties, in order to characterise them and study their adaptability to the mountain environment. The varietal comparisons conducted in this thesis involve five commercial cultivars (Franquette, Fernor, Lara, Meylannaise and Fernette) and a local ecotype (a tree whose age and origin of genetic material is not precisely known) and aim to identify which varieties have the greatest potential for exploitation, in particular on the basis of their productivity, oil yield and qualitative characteristics of both the kernel and the extracted oil. The results of the experimental activities carried out confirmed the suitability of the Aosta Valley territory for walnut cultivation, as well as the excellent adaptability of French commercial cultivars to the mountain environment. The cultivars considered most interesting from the point of view of enhancing the fresh fruit and the oil extracted from it are Lara and Meylannaise. The local variety has proved very interesting in terms of oil production, less so in terms of the characteristics of the fruit as such. Walnut cultivation in Aosta Valley therefore has good prospects for the recovery and valorisation of products and by-products of the sector. New specialised walnuts orchard can be planted where soil and climatic conditions are more favourable, or, using appropriate agro-technique, walnut trees can be exploited to recover fertile but abandoned farmland, especially in marginal mountain areas. Even “family” trees, if manage with modern techniques, can represent an opportunity to supplement farm income.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/107257