Il tema dei cambiamenti climatici è un argomento attuale poiché le alterazioni associate possono avere conseguenze molto severe sia sulla salute delle popolazioni sia a livello ambientale. L’acqua è una delle matrici maggiormente suscettibili a queste alterazioni. Un ruolo importante spetta al controllo degli impatti antropici, come quelli legati alla depurazione delle acque reflue, sulle risorse idriche superficiali nelle quali la diminuzione della qualità porterebbe a rischi igienico-sanitari. La scarsità idrica associata ai cambiamenti climatici porta alla necessità di nuove strategie sostenibili. In questo contesto una strategia frequentemente proposta è il riutilizzo del refluo trattato; esiste, tuttavia, un possibile rischio microbiologico nella pratica del riutilizzo associato alla presenza di Legionella. In questo contesto l’obiettivo di questo lavoro è stato duplice: i) Indagare come Legionella prolifera e persiste in un impianto di trattamento reflui che produce un affinati destinati al riuso, valutando, con metodi colturali e molecolari (Q-PCR), il livello di contaminazione all’ingresso, nelle diverse fasi del trattamento e nelle uscite. ii) Valutare l’impatto dei depuratori sulla qualità microbiologica di tre fiumi potenzialmente influenzati dai cambiamenti climatici attraverso il monitoraggio di indicatori di contaminazione fecale (E. coli, Enterococchi, Coliformi e spore di C. perfringens) e microrganismi patogeni (Salmonella spp. e VTEC) a monte ed a valle di 3 depuratori. I risultati ottenuti per la valutazione di Legionella hanno mostrato risultati diversi con il metodo colturale (una sola positività) o molecolare (100% e 66% positivi per Legionella spp. e L. pneumophila). Utilizzando il metodo molecolare è stata osservata una riduzione della contaminazione nelle uscite del depuratore sebbene sia ancora rilevabile la presenza di Legionella in alcuni campioni di uscita per il riuso (100% per L. spp e 17% per L. pneumophila). Nessuna delle fasi intermedie di trattamento ha evidenziato la capacità di favorire la proliferazione di Legionella. I reflui affinati risultano idonei al riuso irriguo secondo la normativa (Regolamento UE 741/2020). Per quanto riguarda l’impatto della depurazione su corpi idrici superficiali, nel Fiume A è stato evidenziato un effetto dello scarico del depuratore civile per tutti i parametri microbiologici (eccetto VTEC). In questa risorsa idrica nel campione a valle è stato osservata una correlazione inversa tra la portata del fiume e gli indicatori fecali, evidenziando come la scarsità idrica possa generare un peggioramento della qualità microbiologica. Nel fiume B, caratterizzato dalla presenza di un depuratore prevalentemente industriale, non è stato osservato un aumento del carico microbico dopo lo scarico. Sono state però rilevate alte frequenze di Salmonella spp., sottolineando la possibile presenza anche di altre fonti di contaminazione. Nel fiume C non è stato osservato un impatto del depuratore civile probabilmente associabile alla bassa portata di refluo rilasciata nel corpo idrico superficiale. Lo studio effettuato mette in luce la necessità di monitorare gli effetti indiretti in termini di Salute pubblica del cambiamento climatico, con particolare riguardo all’impatto che possono avere sulla matrice acqua nonché la necessità di valutare i rischi associati alle nuove strategie utilizzabili per fare fronte alla scarsità idrica, come il riuso, per salvaguardare la Salute Pubblica.
Impatto dei cambiamenti climatici sulla matrice acqua: rischi microbiologici associati al riutilizzo del refluo o al suo rilascio nei fiumi alpini
CASTIGLIONE, DAVIDE
2022/2023
Abstract
Il tema dei cambiamenti climatici è un argomento attuale poiché le alterazioni associate possono avere conseguenze molto severe sia sulla salute delle popolazioni sia a livello ambientale. L’acqua è una delle matrici maggiormente suscettibili a queste alterazioni. Un ruolo importante spetta al controllo degli impatti antropici, come quelli legati alla depurazione delle acque reflue, sulle risorse idriche superficiali nelle quali la diminuzione della qualità porterebbe a rischi igienico-sanitari. La scarsità idrica associata ai cambiamenti climatici porta alla necessità di nuove strategie sostenibili. In questo contesto una strategia frequentemente proposta è il riutilizzo del refluo trattato; esiste, tuttavia, un possibile rischio microbiologico nella pratica del riutilizzo associato alla presenza di Legionella. In questo contesto l’obiettivo di questo lavoro è stato duplice: i) Indagare come Legionella prolifera e persiste in un impianto di trattamento reflui che produce un affinati destinati al riuso, valutando, con metodi colturali e molecolari (Q-PCR), il livello di contaminazione all’ingresso, nelle diverse fasi del trattamento e nelle uscite. ii) Valutare l’impatto dei depuratori sulla qualità microbiologica di tre fiumi potenzialmente influenzati dai cambiamenti climatici attraverso il monitoraggio di indicatori di contaminazione fecale (E. coli, Enterococchi, Coliformi e spore di C. perfringens) e microrganismi patogeni (Salmonella spp. e VTEC) a monte ed a valle di 3 depuratori. I risultati ottenuti per la valutazione di Legionella hanno mostrato risultati diversi con il metodo colturale (una sola positività) o molecolare (100% e 66% positivi per Legionella spp. e L. pneumophila). Utilizzando il metodo molecolare è stata osservata una riduzione della contaminazione nelle uscite del depuratore sebbene sia ancora rilevabile la presenza di Legionella in alcuni campioni di uscita per il riuso (100% per L. spp e 17% per L. pneumophila). Nessuna delle fasi intermedie di trattamento ha evidenziato la capacità di favorire la proliferazione di Legionella. I reflui affinati risultano idonei al riuso irriguo secondo la normativa (Regolamento UE 741/2020). Per quanto riguarda l’impatto della depurazione su corpi idrici superficiali, nel Fiume A è stato evidenziato un effetto dello scarico del depuratore civile per tutti i parametri microbiologici (eccetto VTEC). In questa risorsa idrica nel campione a valle è stato osservata una correlazione inversa tra la portata del fiume e gli indicatori fecali, evidenziando come la scarsità idrica possa generare un peggioramento della qualità microbiologica. Nel fiume B, caratterizzato dalla presenza di un depuratore prevalentemente industriale, non è stato osservato un aumento del carico microbico dopo lo scarico. Sono state però rilevate alte frequenze di Salmonella spp., sottolineando la possibile presenza anche di altre fonti di contaminazione. Nel fiume C non è stato osservato un impatto del depuratore civile probabilmente associabile alla bassa portata di refluo rilasciata nel corpo idrico superficiale. Lo studio effettuato mette in luce la necessità di monitorare gli effetti indiretti in termini di Salute pubblica del cambiamento climatico, con particolare riguardo all’impatto che possono avere sulla matrice acqua nonché la necessità di valutare i rischi associati alle nuove strategie utilizzabili per fare fronte alla scarsità idrica, come il riuso, per salvaguardare la Salute Pubblica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/107186