La genesi di questa dissertazione risale alla congiunzione dei miei studi sulle origini del teatro classico in Francia e sul ruolo centrale di Alfieri nel processo di rinascita del genere tragico in Italia. Il lavoro è dedicato a due opere teatrali, che, pur attingendo alla stessa materia biblica, sono per molti aspetti assai distanti e in conflitto: il Saul di Voltaire e l’omonima tragedia di Alfieri. Consapevole dell’influenza che la Chiesa ha da sempre esercitato sui palinsesti teatrali, e dunque conscio delle ripercussioni su una letteratura di argomento religioso e sui suoi autori, ho ritenuto di iniziare con una ricognizione del contesto storico, letterario e umano in cui il genere della tragedia biblica ha potuto infine fiorire. Così il Capitolo Primo tratta del sentimento di sperimentalismo primitivo, o biblista, che anima le parafrasi in musica dei Salmi in Italia, mettendolo a confronto con la produzione tragica di un secolo ancora poco studiato come il Settecento francese. Tra queste opere svetta il Saul volteriano, singolare tragicommedia che il suo autore licenzia in forma anonima sotto la definizione di hyperdrame. La tesi di questa dissertazione è che proprio questa pièce, tuttora oggetto delle attenzioni dei soli addetti ai lavori, possa prestarsi ad un confronto col ben più noto Saul di Alfieri, vertice della sua carriera di trageda. Attraverso la lettura e l’analisi delle due opere il Capitolo Secondo presenta le differenze formali e sostanziali che caratterizzano i due Saul, aprendo non di meno la strada ad una comparazione condotta non necessariamente per via oppositiva. Infine, il Capitolo Terzo è incentrato sull’evoluzione del conflittuale rapporto tra Alfieri e Voltaire, che, per quanto riguarda lo scrittore astigiano, declina in maniera estrema la sua personale concezione di «gara», sotto la cui egida nascono tante sue opere e di cui egli dà una pregnante definizione nella Vita. Se, da maestro a rivale e poi da rivale a bersaglio irriso (nella stessa autobiografia, ma ancor più nelle Satire), Voltaire ha rappresentato per Alfieri l’oggetto di un agonismo ossessivo, si possono forse immaginare i due Saul come un altro campo di battaglia in cui i loro autori si affrontano, lasciando però intravedere, tra le pieghe dei testi, la possibilità di un confronto dagli esiti non sempre prevedibili.

«Coronata polvere»: il mito di Saul alla prova del Settecento. Alfieri e Voltaire a confronto.

GREGORI, ALESSIO
2022/2023

Abstract

La genesi di questa dissertazione risale alla congiunzione dei miei studi sulle origini del teatro classico in Francia e sul ruolo centrale di Alfieri nel processo di rinascita del genere tragico in Italia. Il lavoro è dedicato a due opere teatrali, che, pur attingendo alla stessa materia biblica, sono per molti aspetti assai distanti e in conflitto: il Saul di Voltaire e l’omonima tragedia di Alfieri. Consapevole dell’influenza che la Chiesa ha da sempre esercitato sui palinsesti teatrali, e dunque conscio delle ripercussioni su una letteratura di argomento religioso e sui suoi autori, ho ritenuto di iniziare con una ricognizione del contesto storico, letterario e umano in cui il genere della tragedia biblica ha potuto infine fiorire. Così il Capitolo Primo tratta del sentimento di sperimentalismo primitivo, o biblista, che anima le parafrasi in musica dei Salmi in Italia, mettendolo a confronto con la produzione tragica di un secolo ancora poco studiato come il Settecento francese. Tra queste opere svetta il Saul volteriano, singolare tragicommedia che il suo autore licenzia in forma anonima sotto la definizione di hyperdrame. La tesi di questa dissertazione è che proprio questa pièce, tuttora oggetto delle attenzioni dei soli addetti ai lavori, possa prestarsi ad un confronto col ben più noto Saul di Alfieri, vertice della sua carriera di trageda. Attraverso la lettura e l’analisi delle due opere il Capitolo Secondo presenta le differenze formali e sostanziali che caratterizzano i due Saul, aprendo non di meno la strada ad una comparazione condotta non necessariamente per via oppositiva. Infine, il Capitolo Terzo è incentrato sull’evoluzione del conflittuale rapporto tra Alfieri e Voltaire, che, per quanto riguarda lo scrittore astigiano, declina in maniera estrema la sua personale concezione di «gara», sotto la cui egida nascono tante sue opere e di cui egli dà una pregnante definizione nella Vita. Se, da maestro a rivale e poi da rivale a bersaglio irriso (nella stessa autobiografia, ma ancor più nelle Satire), Voltaire ha rappresentato per Alfieri l’oggetto di un agonismo ossessivo, si possono forse immaginare i due Saul come un altro campo di battaglia in cui i loro autori si affrontano, lasciando però intravedere, tra le pieghe dei testi, la possibilità di un confronto dagli esiti non sempre prevedibili.
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