Le piante rappresentano una fonte inesauribile di composti bioattivi naturali che possono trovare applicazione in diversi settori, come l'industria alimentare, farmaceutica e cosmetica. Sebbene la ricerca iniziale sulle molecole attive fosse principalmente indirizzata verso composti puri isolati, una tendenza alternativa si concentra sulle miscele di molecole naturali. È stato infatti accertato che le miscele di composti naturali sono più attive delle loro forme isolate grazie alla loro attività sinergica. Inoltre, la crescente domanda di molecole biologicamente attive, ha incoraggiato la ricerca di nuove fonti di molecole naturali.Tra le piante di interesse oggetto di tale ricerche è presente il castagno. Il castagno europeo (Castanea sativa Mill.) viene considerato un albero significativo nell'economia agricola e forestale. Nell’ultimo decennio sono state prodotte e lavorate annualmente circa 123.000 tonnellate di castagne nel Sud Europa, con l'Italia che fornisce quasi il 43% dell'intera produzione europea di castagne.Questa attività genera grandi quantità di scarto (fresa, guscio, polimerizzazione, acque reflue), tuttavia questi scarti se opportunatamente gestiti rappresentano un’importante fonte di molecole bioattive.Negli ultimi anni, si sono effettuati degli studi sull'impiego di sottoprodotti e degli scartiin vari ambiti al fine di dare nuove opportunità di utilizzo. Nell'industria alimentare, scarti e sottoprodotti possono essere utilizzati per estrazioni di composti ad alto valore aggiunto, come composti antiossidanti naturali. La presente relazione intende raccogliere i dati di alcuni studi su nuovi utilizzi del castagno, al fine di una valutazione sulle opportunità di applicazione.Tra le varie applicazioni, sono stati analizzati in particolare l’utilizzo di diverse parti del castagno: in ambito alimentare(1) e per la produzione di biofilm (2). In ambito alimentare la bibliografia considerata si è voluta focalizzare sull’utilizzo di derivati del castagno per uso nell’ alimentazione animale ed il miglioramento dei prodotti derivati. Per quanto concerne l’alimentazione animale, le sperimentazioni considerateavevano l’obiettivo di integrare i mangimi di animali allevati con estrattidi polvere di tannino ottenuto dal legno di castagno indagando l’effetto sul miglioramento della crescita e del benessere animale oggetto di studio. Nel caso della fortificazione di matrici a base carne invece gli studi considerati avevano l’obiettivo di migliorare e/o limitare i fenomeni ossidativi dei tessuti. I risultati variano molto in funzione delle parti di castagno considerate per l’applicazione come additivo (gusci, le frese, le foglie, i fiori e la corteccia) ed i relativi metodi di estrazione dei principi attivi (flavonoidi e polifenoli). In ambito produttivo per biofilm invece l’aggiunta di estratti di castagno sono stati incorporati con il chitosano (non tossico, biodegradabile e biocompatibile con buoneproprietà antimicrobiche ed antiossidanti). Il film bioattivo di nuova costituzione è stato valutato per i parametri legati alla forza di trazione, elasticità e carico di rottura, umidità e capacità antibatterica. Quest’ultima proprietà si è vista dipendere strettamente dalla percentuale di estratto di castagno inserito.

Castagno, nuove opportunità di utilizzo ​

VIGLIETTI, FRANCESCO
2022/2023

Abstract

Le piante rappresentano una fonte inesauribile di composti bioattivi naturali che possono trovare applicazione in diversi settori, come l'industria alimentare, farmaceutica e cosmetica. Sebbene la ricerca iniziale sulle molecole attive fosse principalmente indirizzata verso composti puri isolati, una tendenza alternativa si concentra sulle miscele di molecole naturali. È stato infatti accertato che le miscele di composti naturali sono più attive delle loro forme isolate grazie alla loro attività sinergica. Inoltre, la crescente domanda di molecole biologicamente attive, ha incoraggiato la ricerca di nuove fonti di molecole naturali.Tra le piante di interesse oggetto di tale ricerche è presente il castagno. Il castagno europeo (Castanea sativa Mill.) viene considerato un albero significativo nell'economia agricola e forestale. Nell’ultimo decennio sono state prodotte e lavorate annualmente circa 123.000 tonnellate di castagne nel Sud Europa, con l'Italia che fornisce quasi il 43% dell'intera produzione europea di castagne.Questa attività genera grandi quantità di scarto (fresa, guscio, polimerizzazione, acque reflue), tuttavia questi scarti se opportunatamente gestiti rappresentano un’importante fonte di molecole bioattive.Negli ultimi anni, si sono effettuati degli studi sull'impiego di sottoprodotti e degli scartiin vari ambiti al fine di dare nuove opportunità di utilizzo. Nell'industria alimentare, scarti e sottoprodotti possono essere utilizzati per estrazioni di composti ad alto valore aggiunto, come composti antiossidanti naturali. La presente relazione intende raccogliere i dati di alcuni studi su nuovi utilizzi del castagno, al fine di una valutazione sulle opportunità di applicazione.Tra le varie applicazioni, sono stati analizzati in particolare l’utilizzo di diverse parti del castagno: in ambito alimentare(1) e per la produzione di biofilm (2). In ambito alimentare la bibliografia considerata si è voluta focalizzare sull’utilizzo di derivati del castagno per uso nell’ alimentazione animale ed il miglioramento dei prodotti derivati. Per quanto concerne l’alimentazione animale, le sperimentazioni considerateavevano l’obiettivo di integrare i mangimi di animali allevati con estrattidi polvere di tannino ottenuto dal legno di castagno indagando l’effetto sul miglioramento della crescita e del benessere animale oggetto di studio. Nel caso della fortificazione di matrici a base carne invece gli studi considerati avevano l’obiettivo di migliorare e/o limitare i fenomeni ossidativi dei tessuti. I risultati variano molto in funzione delle parti di castagno considerate per l’applicazione come additivo (gusci, le frese, le foglie, i fiori e la corteccia) ed i relativi metodi di estrazione dei principi attivi (flavonoidi e polifenoli). In ambito produttivo per biofilm invece l’aggiunta di estratti di castagno sono stati incorporati con il chitosano (non tossico, biodegradabile e biocompatibile con buoneproprietà antimicrobiche ed antiossidanti). Il film bioattivo di nuova costituzione è stato valutato per i parametri legati alla forza di trazione, elasticità e carico di rottura, umidità e capacità antibatterica. Quest’ultima proprietà si è vista dipendere strettamente dalla percentuale di estratto di castagno inserito.
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