Il presente studio indaga la disparità retributiva tra uomini e donne a livello europeo, un tema trattato dalla Corte di Giustizia con la sentenza Tesco (C-624/19), nell’ambito della quale viene confermato il principio della parità di retribuzione tra lavoratori di sesso maschile e lavoratori di sesso femminile per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore, avente efficacia diretta orizzontale. Il quadro normativo europeo si presenta ricco di disposizioni che promuovono l’uguaglianza di genere, tanto di diritto primario - dal Trattato di Roma (1957) al Trattato di Lisbona (2009) -, quanto di diritto derivato - le numerose direttive emanate nel corso del tempo -, e si prefigge di intervenire con diverse misure, tra cui le strategie per la parità fra uomini e donne, e strumenti, come il gender mainstreaming. Nonostante ciò, dalle stime rilevate dall’Eurostat si evince che l’uguaglianza tra uomini e donne non riesce a realizzarsi pienamente, in particolare quella retributiva. L’elaborato si conclude con quella che potrebbe rivelarsi una possibile soluzione a questa problematica: la trasparenza dei trattamenti retributivi. Questa pratica è stata prevista da una direttiva europea che mira a rafforzare il principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore che tutti i Paesi dell’Unione europea devono recepire entro i prossimi tre anni.
Il divario retributivo di genere in Europa e la sentenza Tesco della Corte di Giustizia dell'UE
BATILDE, GIULIA
2022/2023
Abstract
Il presente studio indaga la disparità retributiva tra uomini e donne a livello europeo, un tema trattato dalla Corte di Giustizia con la sentenza Tesco (C-624/19), nell’ambito della quale viene confermato il principio della parità di retribuzione tra lavoratori di sesso maschile e lavoratori di sesso femminile per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore, avente efficacia diretta orizzontale. Il quadro normativo europeo si presenta ricco di disposizioni che promuovono l’uguaglianza di genere, tanto di diritto primario - dal Trattato di Roma (1957) al Trattato di Lisbona (2009) -, quanto di diritto derivato - le numerose direttive emanate nel corso del tempo -, e si prefigge di intervenire con diverse misure, tra cui le strategie per la parità fra uomini e donne, e strumenti, come il gender mainstreaming. Nonostante ciò, dalle stime rilevate dall’Eurostat si evince che l’uguaglianza tra uomini e donne non riesce a realizzarsi pienamente, in particolare quella retributiva. L’elaborato si conclude con quella che potrebbe rivelarsi una possibile soluzione a questa problematica: la trasparenza dei trattamenti retributivi. Questa pratica è stata prevista da una direttiva europea che mira a rafforzare il principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore che tutti i Paesi dell’Unione europea devono recepire entro i prossimi tre anni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/107013