Le micotossine, metaboliti tossici prodotti da funghi patogeni presenti nei prodotti agricoli, rappresentano una minaccia rilevante per la salute umana, animale e l'industria alimentare. Tra le micotossine più diffuse e pericolose si trovano l'aflatossina B1 e B2, il deossinivalenolo, lo zearalenone e la fumonisina. I principali funghi patogeni produttori di micotossine includono specie del genere Aspergillus, Penicillium e Fusarium. La contaminazione del mais da queste micotossine può avvenire in diverse fasi della gestione della coltura dal campo al magazzino. Al fine di prevenire e contenere la presenza di micotossine nel mais, è essenziale adottare un approccio integrato che comprenda pratiche agronomiche, tecniche di coltivazione e metodi di decontaminazione e detossificazione post-raccolta. Le strategie agronomiche, quali rotazioni colturali, pratiche di gestione del suolo e tecniche di coltivazione, mirano a ridurre lo stress delle piante e a favorire una crescita sana del mais. È fondamentale monitorare attentamente le condizioni ambientali durante il ciclo di crescita e la fase di raccolta, tra cui temperatura, umidità relativa e presenza di altri agenti patogeni, per minimizzare il rischio di contaminazione fungina. Durante lo stoccaggio e il trasporto, è indispensabile mantenere condizioni ottimali di umidità relativa inferiore al 15% e temperatura tra i 10°C e i 20°C per prevenire la proliferazione fungina e la formazione di micotossine. Esistono diverse tecniche di decontaminazione e detossificazione post-raccolta per ridurre la presenza di micotossine nel mais. Queste tecniche includono l'utilizzo di agenti adsorbenti, trattamenti termici, estrazione con solventi, irradiazione con raggi UV e radiazioni ionizzanti. L'irradiazione UV è efficace nel distruggere le micotossine sulla superficie dei prodotti agricoli, mentre le radiazioni ionizzanti, come i raggi gamma, possono penetrare all'interno del materiale e distruggere le micotossine in profondità. Tuttavia, è essenziale valutare attentamente l'efficacia e la sicurezza di tali tecniche, considerando gli eventuali effetti collaterali e i rischi potenziali per la salute umana e animale. In conclusione, la prevenzione e il contenimento delle micotossine nel mais richiedono un approccio integrato lungo l'intera filiera, dalla semina alla conservazione. Solo attraverso una gestione oculata e l'adozione di misure preventive lungo tutte le fasi del processo produttivo sarà possibile garantire la sicurezza alimentare e proteggere la salute pubblica. È cruciale continuare la ricerca e lo sviluppo di nuove tecniche e strategie per affrontare efficacemente il problema delle micotossine nel mais.

TECNICHE DI PREVENZIONE E CONTENIMENTO DELLE MICOTOSSINE NEL MAIS

TOURNOUD, CHRISTIAN
2022/2023

Abstract

Le micotossine, metaboliti tossici prodotti da funghi patogeni presenti nei prodotti agricoli, rappresentano una minaccia rilevante per la salute umana, animale e l'industria alimentare. Tra le micotossine più diffuse e pericolose si trovano l'aflatossina B1 e B2, il deossinivalenolo, lo zearalenone e la fumonisina. I principali funghi patogeni produttori di micotossine includono specie del genere Aspergillus, Penicillium e Fusarium. La contaminazione del mais da queste micotossine può avvenire in diverse fasi della gestione della coltura dal campo al magazzino. Al fine di prevenire e contenere la presenza di micotossine nel mais, è essenziale adottare un approccio integrato che comprenda pratiche agronomiche, tecniche di coltivazione e metodi di decontaminazione e detossificazione post-raccolta. Le strategie agronomiche, quali rotazioni colturali, pratiche di gestione del suolo e tecniche di coltivazione, mirano a ridurre lo stress delle piante e a favorire una crescita sana del mais. È fondamentale monitorare attentamente le condizioni ambientali durante il ciclo di crescita e la fase di raccolta, tra cui temperatura, umidità relativa e presenza di altri agenti patogeni, per minimizzare il rischio di contaminazione fungina. Durante lo stoccaggio e il trasporto, è indispensabile mantenere condizioni ottimali di umidità relativa inferiore al 15% e temperatura tra i 10°C e i 20°C per prevenire la proliferazione fungina e la formazione di micotossine. Esistono diverse tecniche di decontaminazione e detossificazione post-raccolta per ridurre la presenza di micotossine nel mais. Queste tecniche includono l'utilizzo di agenti adsorbenti, trattamenti termici, estrazione con solventi, irradiazione con raggi UV e radiazioni ionizzanti. L'irradiazione UV è efficace nel distruggere le micotossine sulla superficie dei prodotti agricoli, mentre le radiazioni ionizzanti, come i raggi gamma, possono penetrare all'interno del materiale e distruggere le micotossine in profondità. Tuttavia, è essenziale valutare attentamente l'efficacia e la sicurezza di tali tecniche, considerando gli eventuali effetti collaterali e i rischi potenziali per la salute umana e animale. In conclusione, la prevenzione e il contenimento delle micotossine nel mais richiedono un approccio integrato lungo l'intera filiera, dalla semina alla conservazione. Solo attraverso una gestione oculata e l'adozione di misure preventive lungo tutte le fasi del processo produttivo sarà possibile garantire la sicurezza alimentare e proteggere la salute pubblica. È cruciale continuare la ricerca e lo sviluppo di nuove tecniche e strategie per affrontare efficacemente il problema delle micotossine nel mais.
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