The work undergoing conservation is a pistol from the collections of the Royal Armory of Turin. The artifact (inv. no. N25) was stored within the Armory's underground storage rooms and was in an overall fair state of preservation when it arrived at the laboratory. The conservation intervention was therefore based on the object's conservation priorities, and through a multidisciplinary approach, the most appropriate methodologies were identified for each planned phase. The dismantling operation proved crucial, both for studies of the work and for the verification of the state of conservation of the internal surfaces, as well as the cleaning of the work thanks to which it was possible to identify with certainty the presence of previous conservation work on the object. Next came the treatment of corrosion products on the interior surfaces and the protection of the surfaces. The latter phase in particular was carried out mainly taking into account the future location of the work. With the present work, the study of the work was also deepened, setting as an objective the verification of the pertinences between the various parts. The gun in fact turned out to be a composite object, consisting of several parts having different and inconsistent dates. The outcome of the research thus led to define the N25 pistol as the result of a 19th-century assemblage executed in imitation of 16th-century German pistols, of which only the barrel can be attributed to that period.
L’opera in oggetto di restauro è una pistola proveniente dalle collezioni dell’Armeria Reale di Torino. Il manufatto (n. inv. N25) era conservato all’interno dei depositi sotterranei dell’Armeria e al momento dell’arrivo in laboratorio si presentava uno stato di conservazione complessivamente discreto. L’intervento di restauro si è quindi basato sulle priorità conservative dell’oggetto e attraverso un approccio multidisciplinare sono state individuate le metodologie più adeguate ad ogni fase prevista. L’operazione di smontaggio si è rivelata cruciale, sia per gli studi sull’opera sia per la verifica dello stato di conservazione delle superfici interne, così come la pulitura dell’opera grazie alla quale è sato possibile individuare con certezza la presenza di interventi di restauro precedenti sull’oggetto. Successivamente si è proceduto con il trattamento dei prodotti di corrosione sulle superfici interne e alla protezione delle superfici. Quest’ultima fase in particolare si è svolta tenendo principalmente conto dell’ubicazione futura dell’opera. Col presente lavoro si è inoltre avuto modo di approfondire lo studio dell’opera, ponendosi come obiettivo la verifica delle pertinenze tra le varie parti. La pistola infatti si è rivelata essere un oggetto composito, costituito da diverse parti aventi datazioni diverse e non coerenti tra loro. L’esito della ricerca ha quindi portato a definire la pistola N25 come frutto di un assemblaggio Ottocentesco eseguito ad imitazione delle pistole tedesche del XVI secolo, di cui solo la canna è attribuibile a tale periodo.
Studio e restauro di un'arma da fuoco portatile proveniente dall'Armeria Reale di Torino: la pistola N25.
BRUSTIA, GIULIA
2022/2023
Abstract
L’opera in oggetto di restauro è una pistola proveniente dalle collezioni dell’Armeria Reale di Torino. Il manufatto (n. inv. N25) era conservato all’interno dei depositi sotterranei dell’Armeria e al momento dell’arrivo in laboratorio si presentava uno stato di conservazione complessivamente discreto. L’intervento di restauro si è quindi basato sulle priorità conservative dell’oggetto e attraverso un approccio multidisciplinare sono state individuate le metodologie più adeguate ad ogni fase prevista. L’operazione di smontaggio si è rivelata cruciale, sia per gli studi sull’opera sia per la verifica dello stato di conservazione delle superfici interne, così come la pulitura dell’opera grazie alla quale è sato possibile individuare con certezza la presenza di interventi di restauro precedenti sull’oggetto. Successivamente si è proceduto con il trattamento dei prodotti di corrosione sulle superfici interne e alla protezione delle superfici. Quest’ultima fase in particolare si è svolta tenendo principalmente conto dell’ubicazione futura dell’opera. Col presente lavoro si è inoltre avuto modo di approfondire lo studio dell’opera, ponendosi come obiettivo la verifica delle pertinenze tra le varie parti. La pistola infatti si è rivelata essere un oggetto composito, costituito da diverse parti aventi datazioni diverse e non coerenti tra loro. L’esito della ricerca ha quindi portato a definire la pistola N25 come frutto di un assemblaggio Ottocentesco eseguito ad imitazione delle pistole tedesche del XVI secolo, di cui solo la canna è attribuibile a tale periodo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/106924