Abstract La presenza di amianto naturale (NOA) in molte aree del mondo richiede una migliore valutazione del rischio geologico e ambientale per garantire la sicurezza sul posto di lavoro durante i grandi progetti di costruzione. L'amianto è definito dall’AIRC un agente cancerogeno per l'uomo. Il termine amianto fa riferimento ad un insieme di sei minerali definiti dalla normativa, che presentano un abito fibroso e proprietà chimico-fisiche uniche. NOA (Natural Occurring Asbestos) fa riferimento all’amianto di origine naturale ed indica minerali di amianto nelle forme in cui affiorano naturalmente dalle rocce in cui si sono formati. La costruzione di infrastrutture in siti naturali possibilmente contaminati da NOA costituisce, quindi, una enorme problematica geo-ambientale, poiché i lavoratori e la popolazione in generale potrebbero incorrere in un'esposizione professionale o ambientale. Occorre quindi effettuare una analisi del rischio ambientale per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle persone. Lo scopo principale di questa Tesi Magistrale è quello di caratterizzare e quantificare la concentrazione di fibre di amianto in campioni di rocce e terreni, nello specifico di depositi glaciali, trovando un metodo che sia riproducibile ed efficacie. Il mio lavoro di Tesi vuole introdurre un protocollo analitico per valutare il tenore amianto in questo tipo di campioni dato che la normativa risulta incompleta per questi campioni. Il contesto analizzato nel corso di questa Tesi è quello dell’anfiteatro glaciale di Avigliana che presenta per questo una elevata eterogeneità composizionale. Il lavoro è stato svolto dal Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, che è stato scelto come collaboratore da parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Geoscienze e Georisorse (CNR IGG). Il problema dell’eterogeneità tra le differenti frazioni granulometriche è stato trattato mediante un protocollo messo a punto proprio per la preparazione di questi campioni. Per affrontare questo problema si è deciso di introdurre un approccio a diverse metodiche. Le diverse metodiche sviluppate sono 4 in totale e sono basate su una riduzione in massa del campione primario. I campioni ottenuti sono stati lavorati per ottenere i filtri volti all’analisi quantitativa del tenore di amianto mediante l’uso di microscopia elettronica a scansione (SEM). Il tenore di amianto è stato calcolato seguendo le normative che fanno riferimento all’amianto di cui il DPR 120/2017 e il DM 6/9/94. I filtri SEM sono stati analizzati campo per campo e sulla base della morfologia e della composizione chimica sono state conteggiate tutte le fibre che presentavano composizione chimica e morfologia riconosciuta come amianto e di ogni fibra sono stati misurati i parametri dimensionali volume e massa approssimando la fibra ad un cilindro. La concentrazione dell'amianto del campione è espressa in ppm uguale a mg/kg ed è stata calcolata con una formula data da diversi parametri relativi al filtro e al peso delle fibre trovate. Sono stati poi confrontati i valori con i limiti (CSC) previsti dalla normativa. Per tutti i campioni la concentrazione calcolata risulta essere inferiore. È stato fatto, infine, un confronto tra le metodiche per ottenere dei valori complementari della concentrazione di amianto totale. Ciò è stato utile per valutare il possibile arricchimento in amianto di una delle frazioni che risulta conforme per l’80% dei campioni.
Campionamento e analisi innovative per la quantificazione del parametro amianto in depositi glaciali
DHAMPIRAJ, DANIELA
2022/2023
Abstract
Abstract La presenza di amianto naturale (NOA) in molte aree del mondo richiede una migliore valutazione del rischio geologico e ambientale per garantire la sicurezza sul posto di lavoro durante i grandi progetti di costruzione. L'amianto è definito dall’AIRC un agente cancerogeno per l'uomo. Il termine amianto fa riferimento ad un insieme di sei minerali definiti dalla normativa, che presentano un abito fibroso e proprietà chimico-fisiche uniche. NOA (Natural Occurring Asbestos) fa riferimento all’amianto di origine naturale ed indica minerali di amianto nelle forme in cui affiorano naturalmente dalle rocce in cui si sono formati. La costruzione di infrastrutture in siti naturali possibilmente contaminati da NOA costituisce, quindi, una enorme problematica geo-ambientale, poiché i lavoratori e la popolazione in generale potrebbero incorrere in un'esposizione professionale o ambientale. Occorre quindi effettuare una analisi del rischio ambientale per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle persone. Lo scopo principale di questa Tesi Magistrale è quello di caratterizzare e quantificare la concentrazione di fibre di amianto in campioni di rocce e terreni, nello specifico di depositi glaciali, trovando un metodo che sia riproducibile ed efficacie. Il mio lavoro di Tesi vuole introdurre un protocollo analitico per valutare il tenore amianto in questo tipo di campioni dato che la normativa risulta incompleta per questi campioni. Il contesto analizzato nel corso di questa Tesi è quello dell’anfiteatro glaciale di Avigliana che presenta per questo una elevata eterogeneità composizionale. Il lavoro è stato svolto dal Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, che è stato scelto come collaboratore da parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Geoscienze e Georisorse (CNR IGG). Il problema dell’eterogeneità tra le differenti frazioni granulometriche è stato trattato mediante un protocollo messo a punto proprio per la preparazione di questi campioni. Per affrontare questo problema si è deciso di introdurre un approccio a diverse metodiche. Le diverse metodiche sviluppate sono 4 in totale e sono basate su una riduzione in massa del campione primario. I campioni ottenuti sono stati lavorati per ottenere i filtri volti all’analisi quantitativa del tenore di amianto mediante l’uso di microscopia elettronica a scansione (SEM). Il tenore di amianto è stato calcolato seguendo le normative che fanno riferimento all’amianto di cui il DPR 120/2017 e il DM 6/9/94. I filtri SEM sono stati analizzati campo per campo e sulla base della morfologia e della composizione chimica sono state conteggiate tutte le fibre che presentavano composizione chimica e morfologia riconosciuta come amianto e di ogni fibra sono stati misurati i parametri dimensionali volume e massa approssimando la fibra ad un cilindro. La concentrazione dell'amianto del campione è espressa in ppm uguale a mg/kg ed è stata calcolata con una formula data da diversi parametri relativi al filtro e al peso delle fibre trovate. Sono stati poi confrontati i valori con i limiti (CSC) previsti dalla normativa. Per tutti i campioni la concentrazione calcolata risulta essere inferiore. È stato fatto, infine, un confronto tra le metodiche per ottenere dei valori complementari della concentrazione di amianto totale. Ciò è stato utile per valutare il possibile arricchimento in amianto di una delle frazioni che risulta conforme per l’80% dei campioni.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/106881