La presente tesi di laurea triennale è stata redatta principalmente con il supporto dell'articolo Prejudice and Dehumanizationdi Nick Haslam e Steve Loughnan (Haslam, Loughnan 2006). L'obiettivo è quello di descrivere il pregiudizio sia nella sua forma teorica, esponendo le principali definizioni sviluppate in abito psicosociale, sia nella sua ricaduta pratica, ovvero la discriminazione che il pregiudizio comporta. Con il loro articolo, parte del più ampio volume volume Beyond Prejudice (Dixon, Levine 2012), Haslam e Loughnan mettono in rilievo la relazione esistente tra pregiudizio e deumanizzazione. I due autori, partendo dal presupposto che i pregiudizi forniscono una visione degradante dell'essere umano, si chiedono cosa possa essere più umiliante di percepire un individuo come meno umano, creando in tal modo un nesso tra le conseguenze che porta in seno il pregiudizio e quelle derivanti da un processo di deumanizzazione. La tesi quindi, svilupperà nel suo primo capitolo un excursus delle principali definizioni dei termini stereotipo e pregiudizio elaborate in campo filosofico e psicosociale. Verranno altresì indicate le principali tipologie di pregiudizio, quali pregiudizio etnico, pregiudizio verso le minoranze sociali e pregiudizio di genere. Nel secondo capitolo, cardine dell'elaborato, viene proposta la traduzione dell'articolo Prejudice and dehumanization di Haslam e Loughnan (2006) il quale permette di mettere a fuoco la stretta relazione esistente tra il pregiudizio e le forme di deumanizzazione animalistica e meccanicistica. Tali declinazioni della deumanizzazione negano all'individuo due differenti dimensioni dell'umanità, la forma animalistica implica la negazione degli attributi ritenuti unicamente umani, quali civiltà, moralità e razionalità. Diversamente la forma meccanicistica comporta la negazione della natura umana, ovvero la negazione del calore e delle emozioni.Questa forma di deumanizzazione riconosciuta dal modello di Haslam e Loughnan opera all'interno di diverse tipologie di pregiudizio tra le quali il contesto di genere. Piuttosto che essere spogliate degli attributi unicamente umani o essere paragonate ad animali le donne,ed in tempi recenti anche gli uomini, possono veder negata la propria natura umana ed essere trattate come oggetti inanimati. L'oggettvazione di fatto costituisce una percezione avvilente di un gruppo rispetto ad un altro con importanti ricadute pratiche quali la strumentalizzazione. Per questo motivo nel terzo capitolo verrà posta l'attenzione sull'oggettivazione sessuale la quale implica la separazione artificiosa della parti sessualizzate del corpo dal resto della persona. Nel processo di oggettivazione sessuale le parti del corpo sessualizzate sono considerate come in grado di rappresentare la persona nella sua interezza, favorendo in questo modo il declassamento dello status da persona ad oggetto strumentalizzato. Nel capitolo verranno proposte le principali teorie sull'oggettivazione sessuale elaborate in ambito filosofico e psicosociale ed i processi cognitivi e motivazionali sottostanti a tale fenomeno; in conclusione verrà dato spazio al ruolo cruciale che svolgono i media nella diffusione e nel mantenimento delle immagini oggettivanti della donna, illustrando le principali ricerche in merito.
Dal pregiudizio alla deumanizzazione: una rassegna della letteratura
CREMONA, GIULIANA
2014/2015
Abstract
La presente tesi di laurea triennale è stata redatta principalmente con il supporto dell'articolo Prejudice and Dehumanizationdi Nick Haslam e Steve Loughnan (Haslam, Loughnan 2006). L'obiettivo è quello di descrivere il pregiudizio sia nella sua forma teorica, esponendo le principali definizioni sviluppate in abito psicosociale, sia nella sua ricaduta pratica, ovvero la discriminazione che il pregiudizio comporta. Con il loro articolo, parte del più ampio volume volume Beyond Prejudice (Dixon, Levine 2012), Haslam e Loughnan mettono in rilievo la relazione esistente tra pregiudizio e deumanizzazione. I due autori, partendo dal presupposto che i pregiudizi forniscono una visione degradante dell'essere umano, si chiedono cosa possa essere più umiliante di percepire un individuo come meno umano, creando in tal modo un nesso tra le conseguenze che porta in seno il pregiudizio e quelle derivanti da un processo di deumanizzazione. La tesi quindi, svilupperà nel suo primo capitolo un excursus delle principali definizioni dei termini stereotipo e pregiudizio elaborate in campo filosofico e psicosociale. Verranno altresì indicate le principali tipologie di pregiudizio, quali pregiudizio etnico, pregiudizio verso le minoranze sociali e pregiudizio di genere. Nel secondo capitolo, cardine dell'elaborato, viene proposta la traduzione dell'articolo Prejudice and dehumanization di Haslam e Loughnan (2006) il quale permette di mettere a fuoco la stretta relazione esistente tra il pregiudizio e le forme di deumanizzazione animalistica e meccanicistica. Tali declinazioni della deumanizzazione negano all'individuo due differenti dimensioni dell'umanità, la forma animalistica implica la negazione degli attributi ritenuti unicamente umani, quali civiltà, moralità e razionalità. Diversamente la forma meccanicistica comporta la negazione della natura umana, ovvero la negazione del calore e delle emozioni.Questa forma di deumanizzazione riconosciuta dal modello di Haslam e Loughnan opera all'interno di diverse tipologie di pregiudizio tra le quali il contesto di genere. Piuttosto che essere spogliate degli attributi unicamente umani o essere paragonate ad animali le donne,ed in tempi recenti anche gli uomini, possono veder negata la propria natura umana ed essere trattate come oggetti inanimati. L'oggettvazione di fatto costituisce una percezione avvilente di un gruppo rispetto ad un altro con importanti ricadute pratiche quali la strumentalizzazione. Per questo motivo nel terzo capitolo verrà posta l'attenzione sull'oggettivazione sessuale la quale implica la separazione artificiosa della parti sessualizzate del corpo dal resto della persona. Nel processo di oggettivazione sessuale le parti del corpo sessualizzate sono considerate come in grado di rappresentare la persona nella sua interezza, favorendo in questo modo il declassamento dello status da persona ad oggetto strumentalizzato. Nel capitolo verranno proposte le principali teorie sull'oggettivazione sessuale elaborate in ambito filosofico e psicosociale ed i processi cognitivi e motivazionali sottostanti a tale fenomeno; in conclusione verrà dato spazio al ruolo cruciale che svolgono i media nella diffusione e nel mantenimento delle immagini oggettivanti della donna, illustrando le principali ricerche in merito.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/10686