Il voto ai fuorisede: diritto o privilegio?

Il presente elaborato ha lo scopo di esaminare la problematica costituita dall’assenza in Italia di una modalità di voto a distanza per i cittadini domiciliati in una città italiana differente da quella di residenza, e di fornire una base di partenza per ricerche future sull’argomento. Il primo capitolo espone innanzitutto l’importanza della garanzia del diritto di voto a tutti i cittadini che abbiano raggiunto la maggiore età, indipendentemente dal temporaneo luogo di domicilio, per poi mostrare le più recenti statistiche raccolte riguardo l’impossibilità di alcune fasce di cittadini, per esempio gli studenti fuorisede, di recarsi presso il proprio seggio elettorale, le proposte di legge sull’argomento discusse nelle Camere negli ultimi quindici anni e il piano di digitalizzazione del processo di voto illustrato nella legge di bilancio 2020. Successivamente, nel secondo capitolo verranno analizzati i principali metodi di voto a distanza utilizzati dagli altri Paesi, ovvero il voto per corrispondenza, il voto per delega e il voto elettronico, seguiti da un’esposizione dei maggiori vantaggi e svantaggi di cui ogni modalità dispone. Nell’ultimo capitolo, infine, verranno presentate le risposte ad un questionario posto ad una porzione di cittadini italiani fuorisede, al fine di capire quanto la distanza dal seggio e i costi dei trasporti abbiano influito sulla loro decisione di recarsi alle urne, nonché le preferenze degli intervistati sulle modalità di voto a distanza e le loro preoccupazioni al riguardo. Lo studio in questione risulta importante in quanto mette in evidenza un tema discusso nei principali periodi elettorali, ma raramente approfondito in modo opportuno, ed offre un potenziale fondamento per eventuali future indagini sul tema che dispongano della possibilità di raggiungere un bacino di intervistati più ampio e rappresentativo.