Il paesaggio sonoro del mondo è in continuo cambiamento, una realtà fluida e dinamica che col tempo e nello spazio include nuovi suoni di qualità e intensità diversa. Negli ultimi anni, rispetto al passato, nascono una moltitudine di suoni più potenti e imperialistici che vengono diffusi indiscriminatamente nella società e creano una composizione indeterminata su cui sembra che non abbiamo nessun controllo. Per questo motivo nasce l’inquinamento acustico, un problema mondiale non ancora riconosciuto da tutti i cittadini del mondo. Alcune delle conseguenze per l’esagerata esposizione ad un ambiente acusticamente inquinato sono la perdita di attenzione nell’ascolto, l’abitudine ad un ritmo frenetico della vita e, talvolta, la perdita precoce dell’udito. I suoni diventano rumori che impariamo ad ignorare creando così un sottofondo che a volte confondiamo con il silenzio. Per combattere l’inquinamento sonoro e quindi tutte le sue conseguenze si può adottare un approccio educativo positivo, cercando di educare i bambini (cittadini del mondo) ad ascoltare e a saper discriminare i suoni, rendendoli compositori ed esecutori competenti nell’ambiente sonoro in cui vivono per migliorarlo in un’ottica ecologica ed estetica. Sono quindi utili percorsi di Ear cleaning (Schafer, 2023) che responsabilizzano e sensibilizzano i bambini a saper riconoscere e analizzare un paesaggio e un ambiente sonoro. Studiare il paesaggio sonoro è essenziale per poter proteggere suoni minacciati da estinzione, comprendere gli effetti prodotti da nuovi suoni prima che vengano indiscriminatamente diffusi nell’ambiente, conoscere il valore simbolico che i suoni hanno sempre avuto per gli uomini e le diverse modalità del comportamento umano nei contesti sonori. L’educazione sonora entra dunque a far parte dell’educazione culturale, ambientale, ecologica, emozionale, sociale ed etica. Essa permette di oltrepassare un rapporto superficiale con il suono, spesso ignorato o svuotato di senso, per donargli significati e attenzioni, riuscendo così a prendercene cura. In questa tesi di ricerca dedico un primo capitolo agli studi che sono stati effettuati sino ad ora sul tema del paesaggio sonoro e alle sue applicazioni in ambito sociale ed educativo. Inserisco alcuni paragrafi riguardanti in senso stretto la fisica del nostro apparato uditivo e quindi un ambito più scientifico e medico, per poi approfondire ambiti sociali, etici, emozionali, educativi ed ecologici. Un secondo capitolo è dedicato in senso stretto all’ambito educativo; quindi, a ciò che possiamo fare noi come insegnanti per sensibilizzare e render competenti i bambini riguardo i suoni e l’ascolto. Presento in un terzo capitolo un possibile percorso educativo e buone pratiche per bambini che frequentano la prima e seconda primaria, che si pone l’obiettivo di educare dei cittadini del mondo (del presente e non futuri) all’ascolto critico e consapevole dei paesaggi sonori. Un ultimo capitolo è dedicato all’analisi di dati raccolti in Italia, Norvegia e Capo Verde e a dati raccolti durante la sperimentazione del percorso didattico progettato in classe. Sono comprese relative conclusioni e riflessioni, con eventuali correzioni e nuovi quesiti nati in conseguenza al percorso realizzato.
Il paesaggio sonoro: educare alla competenza d’ascolto per una lettura critica della realtà. Proposte per la scuola primaria e confronto tra dati raccolti in Italia, Norvegia e Capo Verde.
BERTOLINO, SARA
2023/2024
Abstract
Il paesaggio sonoro del mondo è in continuo cambiamento, una realtà fluida e dinamica che col tempo e nello spazio include nuovi suoni di qualità e intensità diversa. Negli ultimi anni, rispetto al passato, nascono una moltitudine di suoni più potenti e imperialistici che vengono diffusi indiscriminatamente nella società e creano una composizione indeterminata su cui sembra che non abbiamo nessun controllo. Per questo motivo nasce l’inquinamento acustico, un problema mondiale non ancora riconosciuto da tutti i cittadini del mondo. Alcune delle conseguenze per l’esagerata esposizione ad un ambiente acusticamente inquinato sono la perdita di attenzione nell’ascolto, l’abitudine ad un ritmo frenetico della vita e, talvolta, la perdita precoce dell’udito. I suoni diventano rumori che impariamo ad ignorare creando così un sottofondo che a volte confondiamo con il silenzio. Per combattere l’inquinamento sonoro e quindi tutte le sue conseguenze si può adottare un approccio educativo positivo, cercando di educare i bambini (cittadini del mondo) ad ascoltare e a saper discriminare i suoni, rendendoli compositori ed esecutori competenti nell’ambiente sonoro in cui vivono per migliorarlo in un’ottica ecologica ed estetica. Sono quindi utili percorsi di Ear cleaning (Schafer, 2023) che responsabilizzano e sensibilizzano i bambini a saper riconoscere e analizzare un paesaggio e un ambiente sonoro. Studiare il paesaggio sonoro è essenziale per poter proteggere suoni minacciati da estinzione, comprendere gli effetti prodotti da nuovi suoni prima che vengano indiscriminatamente diffusi nell’ambiente, conoscere il valore simbolico che i suoni hanno sempre avuto per gli uomini e le diverse modalità del comportamento umano nei contesti sonori. L’educazione sonora entra dunque a far parte dell’educazione culturale, ambientale, ecologica, emozionale, sociale ed etica. Essa permette di oltrepassare un rapporto superficiale con il suono, spesso ignorato o svuotato di senso, per donargli significati e attenzioni, riuscendo così a prendercene cura. In questa tesi di ricerca dedico un primo capitolo agli studi che sono stati effettuati sino ad ora sul tema del paesaggio sonoro e alle sue applicazioni in ambito sociale ed educativo. Inserisco alcuni paragrafi riguardanti in senso stretto la fisica del nostro apparato uditivo e quindi un ambito più scientifico e medico, per poi approfondire ambiti sociali, etici, emozionali, educativi ed ecologici. Un secondo capitolo è dedicato in senso stretto all’ambito educativo; quindi, a ciò che possiamo fare noi come insegnanti per sensibilizzare e render competenti i bambini riguardo i suoni e l’ascolto. Presento in un terzo capitolo un possibile percorso educativo e buone pratiche per bambini che frequentano la prima e seconda primaria, che si pone l’obiettivo di educare dei cittadini del mondo (del presente e non futuri) all’ascolto critico e consapevole dei paesaggi sonori. Un ultimo capitolo è dedicato all’analisi di dati raccolti in Italia, Norvegia e Capo Verde e a dati raccolti durante la sperimentazione del percorso didattico progettato in classe. Sono comprese relative conclusioni e riflessioni, con eventuali correzioni e nuovi quesiti nati in conseguenza al percorso realizzato.File | Dimensione | Formato | |
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