La ricerca vuole esaminare nello specifico una serie di dipinti tradizionalmente attribuiti a maestri lombardi del Seicento e del Settecento, alcuni di autore noto, quali Giulio Cesare Procaccini o Isidoro Bianchi, altri di scuola o ancora di attribuzione errata, conservati presso la Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Dopo aver brevemente approfondito la storia dell’Accademia dalla sua fondazione, avvenuta a partire dal 1678, fino alla definizione dell’attuale edificio, ho proseguito nel lavoro con lo studio della Pinacoteca e delle sue collezioni, soffermandomi in modo particolare sulle intricate vicende che hanno caratterizzato le ingenti donazioni del marchese e arcivescovo Vincenzo Maria Mossi di Morano, risalenti al 1828, e di Carlo Oreste Strocco, insegnante di disegno presso l’Accademia e fondatore della Scuola Libera del Nudo e del Costume storico, del 1980. Appartengono ai suddetti nuclei di opere le diverse tele oggetto di alcune prime verifiche da me condotte, attenendomi ai più recenti studi sulle opere, nel valutarne la coerenza a partire dalla descrizione e dalle notizie storico-critiche note per giungere poi alla diversa storia attribuzionistica. Lo scopo della tesi è dunque quello di seguire le vicende che hanno contrassegnato nei secoli le opere e l’attività dei relativi maestri (lombardi) attivi in Piemonte nel primo Seicento, a partire dal vivace dialogo culturale tra la Milano di Federico Borromeo e la corte dei Savoia negli anni di Carlo Emanuele I, Vittorio Amedeo I e la consorte Cristina di Francia.

Repertorio dei dipinti lombardi del Sei e Settecento all'Accademia Albertina di Torino: prime verifiche

MASANTE, ALICE
2023/2024

Abstract

La ricerca vuole esaminare nello specifico una serie di dipinti tradizionalmente attribuiti a maestri lombardi del Seicento e del Settecento, alcuni di autore noto, quali Giulio Cesare Procaccini o Isidoro Bianchi, altri di scuola o ancora di attribuzione errata, conservati presso la Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Dopo aver brevemente approfondito la storia dell’Accademia dalla sua fondazione, avvenuta a partire dal 1678, fino alla definizione dell’attuale edificio, ho proseguito nel lavoro con lo studio della Pinacoteca e delle sue collezioni, soffermandomi in modo particolare sulle intricate vicende che hanno caratterizzato le ingenti donazioni del marchese e arcivescovo Vincenzo Maria Mossi di Morano, risalenti al 1828, e di Carlo Oreste Strocco, insegnante di disegno presso l’Accademia e fondatore della Scuola Libera del Nudo e del Costume storico, del 1980. Appartengono ai suddetti nuclei di opere le diverse tele oggetto di alcune prime verifiche da me condotte, attenendomi ai più recenti studi sulle opere, nel valutarne la coerenza a partire dalla descrizione e dalle notizie storico-critiche note per giungere poi alla diversa storia attribuzionistica. Lo scopo della tesi è dunque quello di seguire le vicende che hanno contrassegnato nei secoli le opere e l’attività dei relativi maestri (lombardi) attivi in Piemonte nel primo Seicento, a partire dal vivace dialogo culturale tra la Milano di Federico Borromeo e la corte dei Savoia negli anni di Carlo Emanuele I, Vittorio Amedeo I e la consorte Cristina di Francia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/106638