Negli ultimi anni, la lotta al riciclaggio ha assunto un ruolo di primaria importanza per la difesa del sistema economico e finanziario nazionale ed internazionale, sempre più a rischio di indebolimento per i fondi che la criminalità sottrae al circuito legale dell'economia. L'azione di contrasto al riciclaggio ha fondamento nella collaborazione tra le autorità nazionali ed internazionali e nel sistema di relazioni che coinvolge governi, autorità di vigilanza, magistratura, servizi di polizia. La criminalità organizzata deve, infatti, affrontare due momenti cruciali per il riciclaggio dei proventi della propria attività: quello dell'investimento delle somme e quello della schermatura dell'origine illecita. Con il termine riciclaggio si indica la reimmissione nell'economia legale di proventi derivanti da attività illecite, al fine di dissimularne o occultarne l'origine delittuosa (articoli 648 bis e 648 ter c.p.). Oltre alla disciplina repressiva delle condotte penalmente rilevanti, negli anni si è sviluppata a livello internazionale e nazionale la normativa di ¿carattere preventivo¿ del riciclaggio, finalizzata ad evitare che il sistema finanziario possa essere utilizzato per riciclare il c.d. ¿denaro sporco¿. Con antiriciclaggio si intende, quindi, l'azione di prevenzione e contrasto del riciclaggio di denaro, beni o altre utilità. In Italia la normativa di riferimento è costituita dal D.Lgs. 27 novembre 2007, n. 231 di attuazione delle direttive 2005/60/CE e 2005/70/CE, concernenti la prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo. La Banca d'Italia (insieme all'IVASS ed alla Consob), in base alla competenza per materia attribuitale dall'art. 7 del citato decreto legislativo, ricopre un ruolo primario nel contrasto al riciclaggio, esercitando le competenze consultive, normative, ispettive e sanzionatorie che le sono attribuite. Infatti, oltre ad emanare la normativa regolamentare per gli intermediari vigilati, collabora costantemente con l'autorità e la polizia giudiziaria. In ambito internazionale, opera in coordinamento con il GAFI, per l'adeguamento del sistema italiano agli standard internazionali; inoltre, attraverso l'Unità di Informazione Finanziaria (UIF), collabora con le Financial Intelligence Unit (FIU) internazionali nell'azione investigativa, per l'individuazione e l'intercettazione delle operazioni sospette di riciclaggio. In tempi recenti, ha avuto ampia eco sui quotidiani l'esito dell'attività ispettiva in materia di antiriciclaggio svolta dalla Banca d'Italia presso il Gruppo Carige, che ha comportato, tra l'altro, l'azzeramento dei vertici della banca. Il fenomeno del coinvolgimento nel riciclaggio di intermediari creditizi e banche ha peraltro estensione internazionale. Sempre dagli organi di stampa si apprende di pesanti sanzioni irrogate dai competenti organismi di vigilanza a carico di HSBC, Credit Suisse, BNP Paribas per il mancato rispetto della normativa di contrasto al riciclaggio. Il futuro è costituito dalla IV Direttiva CE Antiriciclaggio, per la quale è in corso l'iter di approvazione presso il Parlamento Europeo. Per quanto noto, tra i principali elementi di novità vi sono: la maggiore centralità attribuita all'approccio basato sul rischio, il rafforzamento degli standard di trasparenza di strutture societarie e trust, oltre a più ampie facoltà di interscambio delle informazioni tra le FIU.

L'AZIONE DI BANCA D'ITALIA PER IL CONTRASTO AL RICICLAGGIO, A TUTELA DEL SISTEMA FINANZIARIO

PISACANE, GIAN LUCA
2014/2015

Abstract

Negli ultimi anni, la lotta al riciclaggio ha assunto un ruolo di primaria importanza per la difesa del sistema economico e finanziario nazionale ed internazionale, sempre più a rischio di indebolimento per i fondi che la criminalità sottrae al circuito legale dell'economia. L'azione di contrasto al riciclaggio ha fondamento nella collaborazione tra le autorità nazionali ed internazionali e nel sistema di relazioni che coinvolge governi, autorità di vigilanza, magistratura, servizi di polizia. La criminalità organizzata deve, infatti, affrontare due momenti cruciali per il riciclaggio dei proventi della propria attività: quello dell'investimento delle somme e quello della schermatura dell'origine illecita. Con il termine riciclaggio si indica la reimmissione nell'economia legale di proventi derivanti da attività illecite, al fine di dissimularne o occultarne l'origine delittuosa (articoli 648 bis e 648 ter c.p.). Oltre alla disciplina repressiva delle condotte penalmente rilevanti, negli anni si è sviluppata a livello internazionale e nazionale la normativa di ¿carattere preventivo¿ del riciclaggio, finalizzata ad evitare che il sistema finanziario possa essere utilizzato per riciclare il c.d. ¿denaro sporco¿. Con antiriciclaggio si intende, quindi, l'azione di prevenzione e contrasto del riciclaggio di denaro, beni o altre utilità. In Italia la normativa di riferimento è costituita dal D.Lgs. 27 novembre 2007, n. 231 di attuazione delle direttive 2005/60/CE e 2005/70/CE, concernenti la prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo. La Banca d'Italia (insieme all'IVASS ed alla Consob), in base alla competenza per materia attribuitale dall'art. 7 del citato decreto legislativo, ricopre un ruolo primario nel contrasto al riciclaggio, esercitando le competenze consultive, normative, ispettive e sanzionatorie che le sono attribuite. Infatti, oltre ad emanare la normativa regolamentare per gli intermediari vigilati, collabora costantemente con l'autorità e la polizia giudiziaria. In ambito internazionale, opera in coordinamento con il GAFI, per l'adeguamento del sistema italiano agli standard internazionali; inoltre, attraverso l'Unità di Informazione Finanziaria (UIF), collabora con le Financial Intelligence Unit (FIU) internazionali nell'azione investigativa, per l'individuazione e l'intercettazione delle operazioni sospette di riciclaggio. In tempi recenti, ha avuto ampia eco sui quotidiani l'esito dell'attività ispettiva in materia di antiriciclaggio svolta dalla Banca d'Italia presso il Gruppo Carige, che ha comportato, tra l'altro, l'azzeramento dei vertici della banca. Il fenomeno del coinvolgimento nel riciclaggio di intermediari creditizi e banche ha peraltro estensione internazionale. Sempre dagli organi di stampa si apprende di pesanti sanzioni irrogate dai competenti organismi di vigilanza a carico di HSBC, Credit Suisse, BNP Paribas per il mancato rispetto della normativa di contrasto al riciclaggio. Il futuro è costituito dalla IV Direttiva CE Antiriciclaggio, per la quale è in corso l'iter di approvazione presso il Parlamento Europeo. Per quanto noto, tra i principali elementi di novità vi sono: la maggiore centralità attribuita all'approccio basato sul rischio, il rafforzamento degli standard di trasparenza di strutture societarie e trust, oltre a più ampie facoltà di interscambio delle informazioni tra le FIU.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/10657