State crimes, and in particular genocide, represent one of the most serious and deeply deviant acts committed by a state authority against a specific group or population. This thesis aims to examine, from a sociological perspective, these phenomena by analyzing the social, political and cultural dynamics and factors that contribute to their manifestations and consequences. Through the study of the existing scholarly literature on the subject, an attempt will then be made to understand in what ways and for what reasons state crimes, and specifically genocidal acts, occur within a society. The first chapter will deal with the topic of state crimes, trying to understand what crimes fall under this concept, which, as will be seen, is difficult to define. A special focus will be devoted to more structural aspects, such as biopower and hegemony, empire and its connection to state crimes, processes of dehumanization and stigmatization, and economic interests, which contribute to the implementation and legitimization of criminal policies. The roles of social institutions, such as the state, the military and the media, in facilitating or countering the deviance of state crimes will then be explored. The second chapter will instead focus on genocide. Beginning, again, with the definitional question and the different types of genocide, it will then go on to discuss the factors underlying genocidal acts, such as political-economic contexts, clientelism, colonialism and neutralization techniques, which, as in the case of state crimes more generally, aid in the enactment and acceptance of such deviant acts. A portion of the chapter will then be devoted to victims, also dealing with the issue of violence against women in genocidal contexts, and what could be done to prevent these deviant acts. Finally, the third and final chapter will discuss the tribunals established to try crimes of genocide, such as the International Criminal Court, the International Criminal Court, and hybrid tribunals, and in particular the problems and criticisms related to them. The thesis can help to provide an in-depth look at the complexity that characterizes these phenomena, as well as to understand the importance of social, political and legal efforts that can prevent and address these crimes and raise awareness and promote human rights globally.
I crimini di Stato, e in particolare il genocidio, rappresentano uno degli atti più gravi e profondamente devianti commesso da un’autorità statale nei confronti di un gruppo o di una popolazione specifica. Questa tesi mira a esaminare da una prospettiva sociologica questi fenomeni analizzando le dinamiche e i fattori sociali, politici e culturali che contribuiscono alla loro commissione e alle loro conseguenze. Tramite lo studio della letteratura scientifica esistente in merito, si cercherà quindi di comprendere in quali modi e per quali motivi i crimini di Stato, e specificamente atti di tipo genocidario, si verificano all’interno di una società. Nel primo capitolo sarà trattato il tema dei crimini di Stato, cercando di capire quali crimini rientrano in questo concetto che, come si vedrà, è difficile da definire. Un focus particolare sarà dedicato agli aspetti più strutturali, come il biopotere e l’egemonia, l’impero e la sua connessione con i crimini di Stato, i processi di deumanizzazione e stigmatizzazione, gli interessi economici, che contribuiscono all’implementazione e la legittimazione delle politiche criminali. Saranno quindi esplorati i ruoli delle istituzioni sociali, come lo Stato, l’esercito e i media, nel facilitare o contrastare la devianza dei crimini di Stato. Il secondo capitolo verterà invece sul genocidio. Partendo, anche qui, dalla questione definitoria e dai diversi tipi di genocidio, si passerà poi a parlare dei fattori che stanno alle basi degli atti genocidari, quali i contesti politico-economici, il clientelismo, il colonialismo e le tecniche di neutralizzazione, che, come nel caso dei crimini di Stato più in generale, aiutano nella messa in atto e nell’accettazione di tali atti devianti. Verrà poi dedicata una parte del capitolo alle vittime, trattando anche il tema della violenza sulle donne nei contesti di genocidio, e a cosa si potrebbe fare per prevenire questi atti devianti. Infine, nel terzo e ultimo capitolo, si parlerà dei tribunali istituti per giudicare i crimini di genocidio, quali il Tribunale penale internazionale, la Corte penale internazionale e i tribunali ibridi, e nel particolare dei problemi e delle critiche a essi legati. La tesi può contribuire a fornire uno sguardo approfondito sulla complessità che caratterizza questi fenomeni, oltre che a comprendere l’importanza di un impegno sociale, politico e giuridico che possa prevenire e affrontare questi crimini e sensibilizzare e promuovere i diritti umani a livello globale.
Devianza e potere: un'indagine sociologica sul genocidio come manifestazione estrema della devianza di Stato
PAGGIORO, SOFIA
2022/2023
Abstract
I crimini di Stato, e in particolare il genocidio, rappresentano uno degli atti più gravi e profondamente devianti commesso da un’autorità statale nei confronti di un gruppo o di una popolazione specifica. Questa tesi mira a esaminare da una prospettiva sociologica questi fenomeni analizzando le dinamiche e i fattori sociali, politici e culturali che contribuiscono alla loro commissione e alle loro conseguenze. Tramite lo studio della letteratura scientifica esistente in merito, si cercherà quindi di comprendere in quali modi e per quali motivi i crimini di Stato, e specificamente atti di tipo genocidario, si verificano all’interno di una società. Nel primo capitolo sarà trattato il tema dei crimini di Stato, cercando di capire quali crimini rientrano in questo concetto che, come si vedrà, è difficile da definire. Un focus particolare sarà dedicato agli aspetti più strutturali, come il biopotere e l’egemonia, l’impero e la sua connessione con i crimini di Stato, i processi di deumanizzazione e stigmatizzazione, gli interessi economici, che contribuiscono all’implementazione e la legittimazione delle politiche criminali. Saranno quindi esplorati i ruoli delle istituzioni sociali, come lo Stato, l’esercito e i media, nel facilitare o contrastare la devianza dei crimini di Stato. Il secondo capitolo verterà invece sul genocidio. Partendo, anche qui, dalla questione definitoria e dai diversi tipi di genocidio, si passerà poi a parlare dei fattori che stanno alle basi degli atti genocidari, quali i contesti politico-economici, il clientelismo, il colonialismo e le tecniche di neutralizzazione, che, come nel caso dei crimini di Stato più in generale, aiutano nella messa in atto e nell’accettazione di tali atti devianti. Verrà poi dedicata una parte del capitolo alle vittime, trattando anche il tema della violenza sulle donne nei contesti di genocidio, e a cosa si potrebbe fare per prevenire questi atti devianti. Infine, nel terzo e ultimo capitolo, si parlerà dei tribunali istituti per giudicare i crimini di genocidio, quali il Tribunale penale internazionale, la Corte penale internazionale e i tribunali ibridi, e nel particolare dei problemi e delle critiche a essi legati. La tesi può contribuire a fornire uno sguardo approfondito sulla complessità che caratterizza questi fenomeni, oltre che a comprendere l’importanza di un impegno sociale, politico e giuridico che possa prevenire e affrontare questi crimini e sensibilizzare e promuovere i diritti umani a livello globale.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/106514