Nel presente elaborato sono raccolte le risultanze di un’indagine archivistica volta ad approfondire le vicende del sistema carcerario piemontese nel periodo compreso tra la fine dell’Ancien Régime e la proclamazione dello Stato unitario, con particolare riferimento alle carceri presenti nei centri urbani di dimensioni medio-piccole: le carceri mandamentali e le case di deposito mandamentali. Il primo capitolo riepiloga alcuni, principali tratti delle vicende che hanno interessato il sistema carcerario del Regno nel periodo oggetto di indagini, suddivisi in tre differenti sezioni: la prima, dedicata al Settecento; la seconda, al periodo dell’amministrazione francese; la terza, all’epoca compresa tra la Restaurazione e l’Unità d’Italia. Il secondo capitolo è dedicato a ripercorrere le vicende che hanno interessato le carceri mandamentali a partire dalla loro istituzione, avvenuta nel 1817; se ne ripercorre, poi, il lungo processo di soppressione che, a due riprese, ha interessato la maggior parte delle strutture a partire dagli anni Venti, nonché l’evoluzione delle strutture rimaste in carceri sussidiarie delle vicine carceri circondariali. È altresì incluso un breve censimento delle strutture, all’interno del quale particolare attenzione è dedicata alle carceri di Cuorgnè. Il terzo capitolo è dedicato allo sviluppo delle case di deposito, strutture dedicate all’espiazione delle condanne agli arresti introdotte con il Codice penale albertino del 1839. È ricostruito, per sommi capi, il dibattito che portò allo stabilimento di tali strutture nel 1845, nonché i provvedimenti che, negli anni e decenni successivi, fecero dell’attivazione di tali strutture una misura estesa a tutto il Regno d’Italia. Tale sezione contiene altresì alcuni esempi di fattispecie sanzionate con la pena degli arresti. In appendice al testo sono inoltre disponibili due ulteriori sezioni: la prima, contenente un sintetico censimento delle strutture carcerarie periferiche del Regno, elaborato a partire dalle risultanze documentali analizzate nel corso della ricerca; la seconda, contenente la trascrizione integrale di 15 documenti provenienti dall’Archivio di Stato di Torino e utilizzati nel corso dell’indagine. Si noti che l’attività di ricerca ha riguardato unicamente gli allora “Stati sardi di terraferma”, escludendo, pertanto, le vicende delle carceri in attività sull’isola della Sardegna.

Ricerca storico-giuridica sulle carceri mandamentali e le case di deposito nel Regno di Sardegna dalla Restaurazione all'Unità d'Italia

GIORDANA, LUCA
2022/2023

Abstract

Nel presente elaborato sono raccolte le risultanze di un’indagine archivistica volta ad approfondire le vicende del sistema carcerario piemontese nel periodo compreso tra la fine dell’Ancien Régime e la proclamazione dello Stato unitario, con particolare riferimento alle carceri presenti nei centri urbani di dimensioni medio-piccole: le carceri mandamentali e le case di deposito mandamentali. Il primo capitolo riepiloga alcuni, principali tratti delle vicende che hanno interessato il sistema carcerario del Regno nel periodo oggetto di indagini, suddivisi in tre differenti sezioni: la prima, dedicata al Settecento; la seconda, al periodo dell’amministrazione francese; la terza, all’epoca compresa tra la Restaurazione e l’Unità d’Italia. Il secondo capitolo è dedicato a ripercorrere le vicende che hanno interessato le carceri mandamentali a partire dalla loro istituzione, avvenuta nel 1817; se ne ripercorre, poi, il lungo processo di soppressione che, a due riprese, ha interessato la maggior parte delle strutture a partire dagli anni Venti, nonché l’evoluzione delle strutture rimaste in carceri sussidiarie delle vicine carceri circondariali. È altresì incluso un breve censimento delle strutture, all’interno del quale particolare attenzione è dedicata alle carceri di Cuorgnè. Il terzo capitolo è dedicato allo sviluppo delle case di deposito, strutture dedicate all’espiazione delle condanne agli arresti introdotte con il Codice penale albertino del 1839. È ricostruito, per sommi capi, il dibattito che portò allo stabilimento di tali strutture nel 1845, nonché i provvedimenti che, negli anni e decenni successivi, fecero dell’attivazione di tali strutture una misura estesa a tutto il Regno d’Italia. Tale sezione contiene altresì alcuni esempi di fattispecie sanzionate con la pena degli arresti. In appendice al testo sono inoltre disponibili due ulteriori sezioni: la prima, contenente un sintetico censimento delle strutture carcerarie periferiche del Regno, elaborato a partire dalle risultanze documentali analizzate nel corso della ricerca; la seconda, contenente la trascrizione integrale di 15 documenti provenienti dall’Archivio di Stato di Torino e utilizzati nel corso dell’indagine. Si noti che l’attività di ricerca ha riguardato unicamente gli allora “Stati sardi di terraferma”, escludendo, pertanto, le vicende delle carceri in attività sull’isola della Sardegna.
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