La diagnosi di tumore può impattare in modo rilevante ancor di più quando si parla di giovani madri perché le implicazioni fisiche e psicosociali interessano vari aspetti della genitorialità e le strategie di coping sviluppate e adottate in seguito: nei paesi occidentali è stato constatato che più del 25% delle pazienti oncologiche ha figli di età minore al momento della diagnosi; tuttavia, questo aspetto è ancora poco considerato. L’esperienza del cancro si presenta alla famiglia come un evento incomprensibile e inaspettato, comportando una rapida riorganizzazione della struttura familiare e apportando implicazioni di carattere psicosociali. Si può quindi definire psicologicamente la malattia oncologica come una malattia famigliare. La gestione della propria genitorialità viene così turbata: sorge un senso di impotenza, paura di non potersi prendere cura dei figli, di non vederli crescere e condividere con loro le tappe della vita; queste preoccupazioni vanno a influenzare a volte le scelte terapeutiche. La malattia neoplastica non colpisce mai solo il/la paziente malato/a, ma coinvolge l’intero nucleo familiare a causa dell’enorme investimento emotivo che genera. Quando viene comunicata una diagnosi oncologica, la famiglia è costretta ad affrontare un cambiamento forzato che influisce sulla sfera emotiva, cognitiva, comportamentale e relazionale di ogni individuo coinvolto. L’equilibrio familiare viene profondamente sconvolto. Inoltre, la malattia richiede un considerevole adattamento cognitivo, poiché i membri della famiglia devono comprendere la natura della malattia i suoi trattamenti e le prospettive di guarigione. Questo processo può essere complesso e richiedere tempo, poiché coinvolge l’apprendimento di nuove conoscenze mediche e la gestione di informazioni sconfortanti. L’adattabilità della famiglia nell’affrontare una diagnosi di tumore, in termini di riorganizzazione dei ruoli e responsabilità, dipende anche dalla qualità delle relazioni che, a sua volta, dipende da caratteristiche relazionali anche precedenti alla malattia. Quest’ultima può portare a un avvicinamento tra i familiari, spingendoli a unirsi e sostenersi reciprocamente; tuttavia, può anche creare conflitti e tensioni, dato che ognuno ha il proprio modo di affrontare la situazione. È importante che la famiglia sia consapevole di queste dinamiche e che cerchi di sviluppare strategie di comunicazione efficaci per favorire il sostegno reciproco e la collaborazione e può essere utile in quest’ottica di intraprendere percorsi di sostegno psicologico, servizi di consulenza e gruppi di supporto così da affrontare questa difficile esperienza nel modo migliore possibile. La presente ricerca si propone di approfondire il tema dell’essere genitori e i cambiamenti che coinvolgono le famiglie con un paziente oncologico, con particolare attenzione alla figura materna. L’obiettivo di questa ricerca è quello di esplorare i vissuti delle madri oncologiche e individuare le strategie di adattamento che la famiglia ha sviluppato e adottato per fronteggiare una malattia cronica. Per rispondere alla domanda di ricerca, presso il Day Hospital dell’Ospedale Sant’Anna di Torino sono state individuate e sottoposte a interviste semi strutturate un gruppo di pazienti oncologiche. Questo strumento di raccolta dati qualitativo si caratterizza da un alto grado di flessibilità e adattabilità alla discussione permettendo alle intervistate di rispondere liberamente.
Genitorialità e malattia oncologica: vissuti e strategie di coping
TATARU, CRISTINA FLORENTINA
2022/2023
Abstract
La diagnosi di tumore può impattare in modo rilevante ancor di più quando si parla di giovani madri perché le implicazioni fisiche e psicosociali interessano vari aspetti della genitorialità e le strategie di coping sviluppate e adottate in seguito: nei paesi occidentali è stato constatato che più del 25% delle pazienti oncologiche ha figli di età minore al momento della diagnosi; tuttavia, questo aspetto è ancora poco considerato. L’esperienza del cancro si presenta alla famiglia come un evento incomprensibile e inaspettato, comportando una rapida riorganizzazione della struttura familiare e apportando implicazioni di carattere psicosociali. Si può quindi definire psicologicamente la malattia oncologica come una malattia famigliare. La gestione della propria genitorialità viene così turbata: sorge un senso di impotenza, paura di non potersi prendere cura dei figli, di non vederli crescere e condividere con loro le tappe della vita; queste preoccupazioni vanno a influenzare a volte le scelte terapeutiche. La malattia neoplastica non colpisce mai solo il/la paziente malato/a, ma coinvolge l’intero nucleo familiare a causa dell’enorme investimento emotivo che genera. Quando viene comunicata una diagnosi oncologica, la famiglia è costretta ad affrontare un cambiamento forzato che influisce sulla sfera emotiva, cognitiva, comportamentale e relazionale di ogni individuo coinvolto. L’equilibrio familiare viene profondamente sconvolto. Inoltre, la malattia richiede un considerevole adattamento cognitivo, poiché i membri della famiglia devono comprendere la natura della malattia i suoi trattamenti e le prospettive di guarigione. Questo processo può essere complesso e richiedere tempo, poiché coinvolge l’apprendimento di nuove conoscenze mediche e la gestione di informazioni sconfortanti. L’adattabilità della famiglia nell’affrontare una diagnosi di tumore, in termini di riorganizzazione dei ruoli e responsabilità, dipende anche dalla qualità delle relazioni che, a sua volta, dipende da caratteristiche relazionali anche precedenti alla malattia. Quest’ultima può portare a un avvicinamento tra i familiari, spingendoli a unirsi e sostenersi reciprocamente; tuttavia, può anche creare conflitti e tensioni, dato che ognuno ha il proprio modo di affrontare la situazione. È importante che la famiglia sia consapevole di queste dinamiche e che cerchi di sviluppare strategie di comunicazione efficaci per favorire il sostegno reciproco e la collaborazione e può essere utile in quest’ottica di intraprendere percorsi di sostegno psicologico, servizi di consulenza e gruppi di supporto così da affrontare questa difficile esperienza nel modo migliore possibile. La presente ricerca si propone di approfondire il tema dell’essere genitori e i cambiamenti che coinvolgono le famiglie con un paziente oncologico, con particolare attenzione alla figura materna. L’obiettivo di questa ricerca è quello di esplorare i vissuti delle madri oncologiche e individuare le strategie di adattamento che la famiglia ha sviluppato e adottato per fronteggiare una malattia cronica. Per rispondere alla domanda di ricerca, presso il Day Hospital dell’Ospedale Sant’Anna di Torino sono state individuate e sottoposte a interviste semi strutturate un gruppo di pazienti oncologiche. Questo strumento di raccolta dati qualitativo si caratterizza da un alto grado di flessibilità e adattabilità alla discussione permettendo alle intervistate di rispondere liberamente.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/106400