The main aim of the Thesis is to find margins of contact between local food policies, for which the case of the Food Atlases was chosen, and local tourism policies in Italy. Starting with the collection of political and scientific materials, it proceeds with the textual comparison of the contents, accompanied by the analysis of the narrative of this policy. The importance of identifying spaces of contact between these two fields is justified by the relevance that the food-tourism binomial acquired between the end of the 20th and the beginning of the 21st century. Specifically, the global tourism industry has undergone significant transformations, which have marked the transition from mass tourism to the so-called 'slow' tourism, where the tourist seeks authentic, unique, diversified experiences. In the process of diversification and specialisation of the tourist offer, the territory plays a central role as it allows visitors to meet local communities, their culture, and traditions, including culinary ones, contributing to making the holiday stay unique. From this perspective, gastronomic tourism best expresses the relationship between food, tourism and territory. Gastronomy and related services are increasingly becoming a tourist attraction and the main motivation behind the trip. This form of tourism allows the destination to develop in sustainable terms, become competitive by promoting its local gastronomic excellence and diversify from other tourist destinations. For these reasons, there is a need for food and tourism policies that dialogue with each other, that are linked as much as possible to the territory and to gastronomic excellence, that involve local communities, and that aim at the tourist development of the destination. So the policy of the Food Atlases in Italy, which featured the cities of Turin, Matera, Rome and then Venice and Bari, was chosen to understand whether these food and tourism policies also dialogue with each other.
L’obiettivo principale della Tesi è trovare margini di contatto tra le politiche alimentari locali, per cui è stato scelto il caso degli Atlanti del Cibo, e le politiche turistiche locali, in Italia. A partire dalla raccolta dei materiali politici, divulgativi e scientifici, si procede con la comparazione testuale dei contenuti, accompagnata dall’analisi della narrazione di tale politica. L’importanza di individuare spazi di contatto tra questi due ambiti si giustifica con la rilevanza che il binomio cibo-turismo ha acquisito tra la fine del XX e gli inizi del XXI secolo. In particolare, l’industria turistica globale ha subito notevoli trasformazioni, che hanno segnato il passaggio dal turismo di massa a quello definito “lento”, dove il turista cerca esperienze autentiche, uniche, diversificate. Nel processo di diversificazione e specializzazione dell’offerta turistica, il territorio ricopre un ruolo centrale in quanto consente ai visitatori di entrare in contatto con le comunità locali, con la loro cultura e le loro tradizioni anche culinarie, contribuendo a rendere unico il soggiorno vacanziero. In quest’ottica, il turismo gastronomico meglio esprime il rapporto tra cibo, turismo e territorio. La gastronomia e i servizi a essa correlati, diventano sempre più un’attrazione turistica e la motivazione principale dietro al viaggio. Tale forma turistica consente alla destinazione di svilupparsi in termini sostenibili, diventare competitiva promuovendo le proprie eccellenze gastronomiche locali e diversificarsi dalle altre località turistiche. Per questi motivi sono necessarie delle politiche del cibo e del turismo che dialoghino tra loro, che siano legate il più possibile al territorio e alle eccellenze gastronomiche, che rendano partecipe le comunità locali e che mirino allo sviluppo turistico della destinazione. È proprio in questo contesto che si sceglie la politica degli Atlanti del Cibo in Italia, che ha visto protagoniste le Città di Torino, Matera, Roma e successivamente Venezia e Bari, per capire se cibo e turismo dialoghino tra loro anche a livello politico.
Politiche del Cibo e Turismo. Il caso degli Atlanti del cibo in Italia
PAPONE, BEATRICE
2022/2023
Abstract
L’obiettivo principale della Tesi è trovare margini di contatto tra le politiche alimentari locali, per cui è stato scelto il caso degli Atlanti del Cibo, e le politiche turistiche locali, in Italia. A partire dalla raccolta dei materiali politici, divulgativi e scientifici, si procede con la comparazione testuale dei contenuti, accompagnata dall’analisi della narrazione di tale politica. L’importanza di individuare spazi di contatto tra questi due ambiti si giustifica con la rilevanza che il binomio cibo-turismo ha acquisito tra la fine del XX e gli inizi del XXI secolo. In particolare, l’industria turistica globale ha subito notevoli trasformazioni, che hanno segnato il passaggio dal turismo di massa a quello definito “lento”, dove il turista cerca esperienze autentiche, uniche, diversificate. Nel processo di diversificazione e specializzazione dell’offerta turistica, il territorio ricopre un ruolo centrale in quanto consente ai visitatori di entrare in contatto con le comunità locali, con la loro cultura e le loro tradizioni anche culinarie, contribuendo a rendere unico il soggiorno vacanziero. In quest’ottica, il turismo gastronomico meglio esprime il rapporto tra cibo, turismo e territorio. La gastronomia e i servizi a essa correlati, diventano sempre più un’attrazione turistica e la motivazione principale dietro al viaggio. Tale forma turistica consente alla destinazione di svilupparsi in termini sostenibili, diventare competitiva promuovendo le proprie eccellenze gastronomiche locali e diversificarsi dalle altre località turistiche. Per questi motivi sono necessarie delle politiche del cibo e del turismo che dialoghino tra loro, che siano legate il più possibile al territorio e alle eccellenze gastronomiche, che rendano partecipe le comunità locali e che mirino allo sviluppo turistico della destinazione. È proprio in questo contesto che si sceglie la politica degli Atlanti del Cibo in Italia, che ha visto protagoniste le Città di Torino, Matera, Roma e successivamente Venezia e Bari, per capire se cibo e turismo dialoghino tra loro anche a livello politico.File | Dimensione | Formato | |
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