La prevalenza e le diffuse epidemie della fusariosi della spiga causate da Fusarium graminearum sulle colture cerealicole, rappresentano una minaccia per la produzione globale e la sicurezza alimentare. Oltre a ridurre la resa del raccolto e a causare perdite di qualità, il patogeno è noto per la produzione di micotossine, tra cui lo zearalenone (ZEA) e i tricoteceni di cui fa parte il deossinivalenolo (DON), causando gravi pericoli di tossicità per gli animali e gli esseri umani. Il rilevamento delle micotossine, mediante tecniche cromatografiche e sierologiche, è importante per rientrare nei limiti massimi consentiti stabiliti dalla Comunità Europea con il Reg. (UE) 2023/915 per il contenuto massimo di micotossine negli alimenti e il Reg. (UE) 2006/576 per il contenuto massimo in prodotti destinati all’alimentazione animale. La lotta contro la fusariosi della spiga del frumento si basa principalmente sull'uso di prodotti chimici in pre-raccolta con rischio di presenza di residui nella granella e di danni agli ecosistemi ambientali. Oltre all’impiego di varietà resistenti e opportune pratiche colturali, l’uso di microrganismi antagonisti in grado di colonizzare e prevenire la progressione degli agenti patogeni nelle colture, potrebbe essere una strategia alternativa di difesa per un approccio integrato e attento alla salute dell’ambiente e dei consumatori. Svariati studi hanno evidenziato l’efficacia dell’applicazione di alcuni microrganismi antagonisti, applicabili sui residui colturali, prima della fioritura o in post raccolta, che inibiscono lo sviluppo del patogeno e l’accumulo di micotossine attraverso diversi meccanismi d’azione: l’iperparassitismo, l’antibiosi, l’induzione di resistenza e la competizione per i nutrienti e lo spazio. Lo scopo del lavoro è stato quello di approfondire lo studio di alcuni batteri antagonisti risultati efficaci nel contenere F. graminearum e l’accumulo di micotossine applicati con modalità diverse, al fine di ampliare la prospettiva nella realizzazione di biofungicidi nel futuro. Ad esempio sono stati saggiati: il Bacillus velezenis RC218 per applicazioni sulla spiga in vitro, in serra e in campo; Streptomyces sp. ceppo DEF39 sulle sementi, oppure Eubacterium spp. come additivo alimentare nei mangimi in post raccolta. Nonostante i prodotti commerciali a base di microrganismi antagonisti per la difesa di F. graminearum risultino essere ancora in fase di sviluppo, attraverso tecniche di studio sempre più all’avanguardia, sono possibili nuovi metodi d’approccio per valorizzare l’utilizzo di microrganismi in agricoltura.
Batteri antagonisti per la difesa contro Fusarium graminearum e influenza sull'accumulo di micotossine
GERMANETTO, IRENE
2022/2023
Abstract
La prevalenza e le diffuse epidemie della fusariosi della spiga causate da Fusarium graminearum sulle colture cerealicole, rappresentano una minaccia per la produzione globale e la sicurezza alimentare. Oltre a ridurre la resa del raccolto e a causare perdite di qualità, il patogeno è noto per la produzione di micotossine, tra cui lo zearalenone (ZEA) e i tricoteceni di cui fa parte il deossinivalenolo (DON), causando gravi pericoli di tossicità per gli animali e gli esseri umani. Il rilevamento delle micotossine, mediante tecniche cromatografiche e sierologiche, è importante per rientrare nei limiti massimi consentiti stabiliti dalla Comunità Europea con il Reg. (UE) 2023/915 per il contenuto massimo di micotossine negli alimenti e il Reg. (UE) 2006/576 per il contenuto massimo in prodotti destinati all’alimentazione animale. La lotta contro la fusariosi della spiga del frumento si basa principalmente sull'uso di prodotti chimici in pre-raccolta con rischio di presenza di residui nella granella e di danni agli ecosistemi ambientali. Oltre all’impiego di varietà resistenti e opportune pratiche colturali, l’uso di microrganismi antagonisti in grado di colonizzare e prevenire la progressione degli agenti patogeni nelle colture, potrebbe essere una strategia alternativa di difesa per un approccio integrato e attento alla salute dell’ambiente e dei consumatori. Svariati studi hanno evidenziato l’efficacia dell’applicazione di alcuni microrganismi antagonisti, applicabili sui residui colturali, prima della fioritura o in post raccolta, che inibiscono lo sviluppo del patogeno e l’accumulo di micotossine attraverso diversi meccanismi d’azione: l’iperparassitismo, l’antibiosi, l’induzione di resistenza e la competizione per i nutrienti e lo spazio. Lo scopo del lavoro è stato quello di approfondire lo studio di alcuni batteri antagonisti risultati efficaci nel contenere F. graminearum e l’accumulo di micotossine applicati con modalità diverse, al fine di ampliare la prospettiva nella realizzazione di biofungicidi nel futuro. Ad esempio sono stati saggiati: il Bacillus velezenis RC218 per applicazioni sulla spiga in vitro, in serra e in campo; Streptomyces sp. ceppo DEF39 sulle sementi, oppure Eubacterium spp. come additivo alimentare nei mangimi in post raccolta. Nonostante i prodotti commerciali a base di microrganismi antagonisti per la difesa di F. graminearum risultino essere ancora in fase di sviluppo, attraverso tecniche di studio sempre più all’avanguardia, sono possibili nuovi metodi d’approccio per valorizzare l’utilizzo di microrganismi in agricoltura.File | Dimensione | Formato | |
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