Lo scopo di questa tesi è evidenziare la potenziale efficacia degli oli essenziali nei confronti di organismi patogeni per le colture. Tutte le piante officinali biosintetizzano i metaboliti secondari, cioè i principi attivi degli oli essenziali, ognuno dei quali deriva da un percorso biosintetico differente. I fattori che influenzano il contenuto e la qualità di tali principi attivi all’interno delle piante possono essere sia di natura endogena che esogena. Il valore commerciale delle piante officinali dipende proprio dalla concentrazione dei composti bioattivi e dalla resa in olio essenziale. Una delle famiglie botaniche a cui appartengono diverse piante officinali ricche di oli essenziali è quella delle Lamiaceae. Secondo le ricerche e gli studi riportati, sono diversi gli oli essenziali ottenuti per distillazione dalle piante officinali che dimostrano avere un interessante attività antimicrobica, insetticida e antifungina e tra questi si citano: l’olio essenziale di Monarda spp. utile nel caso di trattamenti pre-infezionali di Pseudomonas syringae, agente che causa il cancro batterico del kiwi; l’olio essenziale di rosmarino, contenente un principio attivo tossico per molti insetti dannosi (es. Leptinotarsa decemlineata, Trichoplusia ni e Sitophilus oryzae); gli oli essenziali di geranio, citronella e chiodi di garofano che hanno dimostrato un’attività antimicotica nei confronti di diversi ceppi di Aspergillus spp. I risultati ottenuti dimostrano che, in determinati contesti, è possibile l’impiego di formulati a base di oli essenziali per la difesa delle colture. Questo è un ottimo punto di partenza per limitare in futuro l’utilizzo di prodotti fitosanitari di sintesi che possono avere effetti negativi sia sull’ambiente che sugli organismi no target. È evidente però la difficoltà nel brevettare prodotti a base di estratti vegetali che abbiano la stessa efficacia abbattente delle molecole di sintesi. Nonostante ciò, i prodotti a base di estratti vegetali possono rivelarsi una valida alternativa nei casi di trattamenti preventivi.
Caratteristiche generali delle piante officinali e il loro impiego derivante dall'utilizzo degli oli essenziali in agricoltura
BELTRAME, GRETA
2022/2023
Abstract
Lo scopo di questa tesi è evidenziare la potenziale efficacia degli oli essenziali nei confronti di organismi patogeni per le colture. Tutte le piante officinali biosintetizzano i metaboliti secondari, cioè i principi attivi degli oli essenziali, ognuno dei quali deriva da un percorso biosintetico differente. I fattori che influenzano il contenuto e la qualità di tali principi attivi all’interno delle piante possono essere sia di natura endogena che esogena. Il valore commerciale delle piante officinali dipende proprio dalla concentrazione dei composti bioattivi e dalla resa in olio essenziale. Una delle famiglie botaniche a cui appartengono diverse piante officinali ricche di oli essenziali è quella delle Lamiaceae. Secondo le ricerche e gli studi riportati, sono diversi gli oli essenziali ottenuti per distillazione dalle piante officinali che dimostrano avere un interessante attività antimicrobica, insetticida e antifungina e tra questi si citano: l’olio essenziale di Monarda spp. utile nel caso di trattamenti pre-infezionali di Pseudomonas syringae, agente che causa il cancro batterico del kiwi; l’olio essenziale di rosmarino, contenente un principio attivo tossico per molti insetti dannosi (es. Leptinotarsa decemlineata, Trichoplusia ni e Sitophilus oryzae); gli oli essenziali di geranio, citronella e chiodi di garofano che hanno dimostrato un’attività antimicotica nei confronti di diversi ceppi di Aspergillus spp. I risultati ottenuti dimostrano che, in determinati contesti, è possibile l’impiego di formulati a base di oli essenziali per la difesa delle colture. Questo è un ottimo punto di partenza per limitare in futuro l’utilizzo di prodotti fitosanitari di sintesi che possono avere effetti negativi sia sull’ambiente che sugli organismi no target. È evidente però la difficoltà nel brevettare prodotti a base di estratti vegetali che abbiano la stessa efficacia abbattente delle molecole di sintesi. Nonostante ciò, i prodotti a base di estratti vegetali possono rivelarsi una valida alternativa nei casi di trattamenti preventivi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/106314