Non-traumatic chest pain represents the most common symptom for which the patient goes to the emergency room. Its interpretation is complex due to the subjective nature of pain perception and the differential diagnoses are numerous, therefore, for diagnostic purposes, standardized algorithms have been used, such as those developed by the European Society of Cardiology (ESC) in order to quickly identify the patients suffering from acute coronary syndrome (ACS) or other potentially lethal pathologies and therefore select patients destined for second level investigations, using instruments such as highly sensitive troponin. However, the optimal use of the latter, and its interpretation, remain the subject of continuous research to evaluate its diagnostic accuracy, sensitivity, specificity and positive and negative predictive value also based on the sex of the patient, with the aim of avoiding failure to diagnose or improper discharges, reduce the intervention/diagnosis time and establish rapid and adequate treatment. Through this prospective single-center observational study, performed by enrolling 5 675 consecutive adult patients referred for acute non-traumatic chest pain at the Molinette Unit, Emergency Department, an analysis of the clinical characteristics and 30-day diagnostic outcomes of non-traumatic chest pain was performed. The final diagnoses at discharge were non-cardiac pathology, and in particular musculoskeletal pain; cardiac pathology, with the most frequent diagnosis of perimyocarditis (4.9%); acute myocardial infarction (NSTEMI: 4% of cases; STEMI: 2%). The highly sensitive troponin measurement algorithm was applied at 0h and 3h, and its diagnostic performance was evaluated in patients with suspected NSTEMI also based on sex-specific cut-offs, demonstrating that there is no difference between the use of the latter and conventional ones. In the 30-day follow-up, events such as acute myocardial infarction or death from all causes occurred in 0.65% of all patients. 0.41% of patients had 30-day events despite first negative troponin measurement.

Il dolore toracico non traumatico rappresenta il sintomo più comune per cui il paziente si reca in Pronto Soccorso. La sua interpretazione è complessa per la natura soggettiva della percezione del dolore e le diagnosi differenziali sono molteplici per cui, a fini diagnostici, sono stati sviluppati algoritmi standardizzati, come quelli elaborati dall’European Society of Cardiology (ESC) in modo da individuare rapidamente i pazienti affetti da sindrome coronarica acuta (SCA) o da altre patologie potenzialmente letali e selezionare quindi i pazienti destinati ad indagini di secondo livello, mediante strumenti come la troponina ad elevata sensibilità. Tuttavia, l’utilizzo ottimale di quest’ultima, e la sua interpretazione, rimangono oggetto di continue ricerche per valutarne l’accuratezza diagnostica, sensibilità, specificità e valore predittivo positivo e negativo anche in base al sesso del paziente, con lo scopo di evitare la mancata diagnosi o le dimissioni improprie, ridurre il tempo di intervento/diagnosi ed instaurare un rapido ed adeguato trattamento. Mediante questo studio osservazionale prospettico monocentrico, eseguito arruolando 5 675 pazienti adulti consecutivi afferenti per dolore toracico acuto non traumatico presso il Presidio Molinette, Dipartimento di Emergenza, è stata eseguita un’analisi delle caratteristiche cliniche e degli outcome diagnostici a 30 giorni del dolore toracico non traumatico stesso. Le diagnosi finali alla dimissione sono state di patologia non cardiaca, ed in particolare di dolore muscolo-scheletrico; patologia cardiaca, con diagnosi più frequente di perimiocardite (4.9%); infarto miocardico acuto (NSTEMI: 4% dei casi; STEMI: 2%). È stato applicato l’algoritmo di misurazione della troponina ad elevata sensibilità a 0h e 3h, ed è stata valutata la sua performance diagnostica nei pazienti con sospetto NSTEMI anche in base a cut-off sesso specifici, dimostrando che non vi è differenza tra l’utilizzo di questi ultimi e quelli convenzionali. Nel follow-up a 30 giorni, eventi intesi come infarto miocardico acuto oppure morte per tutte le cause, si sono verificati nello 0,65% del totale dei pazienti. Lo 0,41% dei pazienti ha avuto eventi a 30 giorni nonostante la prima misurazione negativa della troponina.

Caratteristiche cliniche e outcome diagnostici in una coorte di pazienti con dolore toracico

TREVISANI, MIMMA
2022/2023

Abstract

Il dolore toracico non traumatico rappresenta il sintomo più comune per cui il paziente si reca in Pronto Soccorso. La sua interpretazione è complessa per la natura soggettiva della percezione del dolore e le diagnosi differenziali sono molteplici per cui, a fini diagnostici, sono stati sviluppati algoritmi standardizzati, come quelli elaborati dall’European Society of Cardiology (ESC) in modo da individuare rapidamente i pazienti affetti da sindrome coronarica acuta (SCA) o da altre patologie potenzialmente letali e selezionare quindi i pazienti destinati ad indagini di secondo livello, mediante strumenti come la troponina ad elevata sensibilità. Tuttavia, l’utilizzo ottimale di quest’ultima, e la sua interpretazione, rimangono oggetto di continue ricerche per valutarne l’accuratezza diagnostica, sensibilità, specificità e valore predittivo positivo e negativo anche in base al sesso del paziente, con lo scopo di evitare la mancata diagnosi o le dimissioni improprie, ridurre il tempo di intervento/diagnosi ed instaurare un rapido ed adeguato trattamento. Mediante questo studio osservazionale prospettico monocentrico, eseguito arruolando 5 675 pazienti adulti consecutivi afferenti per dolore toracico acuto non traumatico presso il Presidio Molinette, Dipartimento di Emergenza, è stata eseguita un’analisi delle caratteristiche cliniche e degli outcome diagnostici a 30 giorni del dolore toracico non traumatico stesso. Le diagnosi finali alla dimissione sono state di patologia non cardiaca, ed in particolare di dolore muscolo-scheletrico; patologia cardiaca, con diagnosi più frequente di perimiocardite (4.9%); infarto miocardico acuto (NSTEMI: 4% dei casi; STEMI: 2%). È stato applicato l’algoritmo di misurazione della troponina ad elevata sensibilità a 0h e 3h, ed è stata valutata la sua performance diagnostica nei pazienti con sospetto NSTEMI anche in base a cut-off sesso specifici, dimostrando che non vi è differenza tra l’utilizzo di questi ultimi e quelli convenzionali. Nel follow-up a 30 giorni, eventi intesi come infarto miocardico acuto oppure morte per tutte le cause, si sono verificati nello 0,65% del totale dei pazienti. Lo 0,41% dei pazienti ha avuto eventi a 30 giorni nonostante la prima misurazione negativa della troponina.
ITA
Non-traumatic chest pain represents the most common symptom for which the patient goes to the emergency room. Its interpretation is complex due to the subjective nature of pain perception and the differential diagnoses are numerous, therefore, for diagnostic purposes, standardized algorithms have been used, such as those developed by the European Society of Cardiology (ESC) in order to quickly identify the patients suffering from acute coronary syndrome (ACS) or other potentially lethal pathologies and therefore select patients destined for second level investigations, using instruments such as highly sensitive troponin. However, the optimal use of the latter, and its interpretation, remain the subject of continuous research to evaluate its diagnostic accuracy, sensitivity, specificity and positive and negative predictive value also based on the sex of the patient, with the aim of avoiding failure to diagnose or improper discharges, reduce the intervention/diagnosis time and establish rapid and adequate treatment. Through this prospective single-center observational study, performed by enrolling 5 675 consecutive adult patients referred for acute non-traumatic chest pain at the Molinette Unit, Emergency Department, an analysis of the clinical characteristics and 30-day diagnostic outcomes of non-traumatic chest pain was performed. The final diagnoses at discharge were non-cardiac pathology, and in particular musculoskeletal pain; cardiac pathology, with the most frequent diagnosis of perimyocarditis (4.9%); acute myocardial infarction (NSTEMI: 4% of cases; STEMI: 2%). The highly sensitive troponin measurement algorithm was applied at 0h and 3h, and its diagnostic performance was evaluated in patients with suspected NSTEMI also based on sex-specific cut-offs, demonstrating that there is no difference between the use of the latter and conventional ones. In the 30-day follow-up, events such as acute myocardial infarction or death from all causes occurred in 0.65% of all patients. 0.41% of patients had 30-day events despite first negative troponin measurement.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/106308