The thesis project focuses on violence against women, analysing discursive strategies in journalistic narratives and counter-narratives of grassroots movements. The first chapter introduces the movement of feminism, briefly explaining its historical roots, philosophical currents, and political struggles in the early decades. Through an introduction of the link between feminism and linguistics, the second part of the first chapter provides examples of discourse analysis in order to illustrate the discursive strategies used to talk about feminism and women in general in newspaper articles, cosmetic advertisements, and blogs written by both activists and religious figures. Indeed, the final section of the chapter focuses on patriarchy: It begins with a brief definition of the term showing its historical roots and highlighting its implications for society and culture. The chapter then delves into a discourse analysis, identifying typical elements of patriarchy such as the subordination of women to their husbands and the link between female fertility and religion. The second chapter provides a detailed outline of the principal theme of violence against women, including definitions of its different nuances; it begins by distinguishing between violence against women in general, rape, and femicide. The chapter proceeds with a discussion of discourse analysis made by linguists, which focuses on the strategies used to address the issue of violence against women in written sources, for example newspaper articles. The third chapter involves an independent analysis of a number of newspaper articles written in English; the aim is to identify the most frequently used discursive strategies in which violence against women is treated through victim blaming. Give the analysis on the theory displayed in the first two chapters and the discursive strategies identified, the fourth chapter analyses articles and documents written by activists and grassroots movements, such as #MeToo and Sisters Uncut with its particular focus on survivors; these texts depict counter-narratives that tell violence against women without refer to strategies that blame the woman for the violence she has suffered or justify the man for the violence he has perpetrated.
La tesi verte sul tema della violenza contro le donne attraverso un’analisi delle strategie discorsive incentrata sulle narrazioni giornalistiche e sulle contronarrazioni dei movimenti dal basso. Nel dettaglio, il primo capitolo introduce il tema del femminismo illustrandone brevemente la matrice storica, le correnti filosofiche, le lotte politiche portate avanti nei primi decenni e gli obiettivi raggiunti e quelli per cui ancora si lotta. Segue una definizione del tema del patriarcato a partire dalle sue radici storiche alle sue implicazioni per la società e la cultura attraverso una chiave di lettura sistemica. Nella seconda parte del capitolo viene illustrato il legame tra studi femministi e linguistica, diffusi a partire dagli anni Settanta, e in seguito vengono indicate tre metafore particolarmente rilevanti nell’analisi dei testi sulla violenza di genere, ovvero la metafora dell’uomo come predatore o bestia, la metafora della donna descritta tramite termini che rimandano alla botanica e, infine, la metafora dello sradicamento. A seguire, il secondo capitolo delinea più nel dettaglio il tema centrale della violenza contro le donne, fornendo definizioni sulle sue diverse sfumature a partire dalle differenze tra violenza contro le donne, stupro e femminicidio. Il capitolo procede poi con una lettura di analisi del discorso, effettuate da linguisti e linguiste, le quali vertono sulle strategie discorsive utilizzate più frequentemente per trattare il tema della violenza contro le donne, sia in articoli giornalistici sia in altre fonti scritte in cui è possibile riscontrare elementi tipici del patriarcato, come la subordinazione delle donne ai mariti oppure il legame tra fertilità femminile e religione. A partire dalla teoria presente nei primi due capitoli e dalle strategie discorsive individuate negli esempi riportati, il terzo capitolo prevede un’analisi di alcuni articoli di giornale del Daily Mail e del The Guardian al fine di individuare le strategie discorsive maggiormente utilizzate, come viene utilizzata la metafore del predatore e come la violenza contro le donne viene trattata attraverso stereotipi e victim blaming. Infine, il quarto e ultimo capitolo prevede un’analisi di due documenti adottati dal Movimento internazionale #MeToo con il suo particolare focus sulle survivors, e del Manifesto condiviso dal collettivo inglese Sisters Uncut come esempi di contronarrative in cui la violenza contro le donne viene narrata senza ricorrere a tutte quelle strategie che hanno la funzione di incolpare la donna per la violenza subita e a giustificare l’uomo per la violenza esercitata.
Violenza contro le donne. Analisi critica delle Strategie Discorsive nelle narrazioni e contronarrazioni.
PONZIO, FRANCESCA
2022/2023
Abstract
La tesi verte sul tema della violenza contro le donne attraverso un’analisi delle strategie discorsive incentrata sulle narrazioni giornalistiche e sulle contronarrazioni dei movimenti dal basso. Nel dettaglio, il primo capitolo introduce il tema del femminismo illustrandone brevemente la matrice storica, le correnti filosofiche, le lotte politiche portate avanti nei primi decenni e gli obiettivi raggiunti e quelli per cui ancora si lotta. Segue una definizione del tema del patriarcato a partire dalle sue radici storiche alle sue implicazioni per la società e la cultura attraverso una chiave di lettura sistemica. Nella seconda parte del capitolo viene illustrato il legame tra studi femministi e linguistica, diffusi a partire dagli anni Settanta, e in seguito vengono indicate tre metafore particolarmente rilevanti nell’analisi dei testi sulla violenza di genere, ovvero la metafora dell’uomo come predatore o bestia, la metafora della donna descritta tramite termini che rimandano alla botanica e, infine, la metafora dello sradicamento. A seguire, il secondo capitolo delinea più nel dettaglio il tema centrale della violenza contro le donne, fornendo definizioni sulle sue diverse sfumature a partire dalle differenze tra violenza contro le donne, stupro e femminicidio. Il capitolo procede poi con una lettura di analisi del discorso, effettuate da linguisti e linguiste, le quali vertono sulle strategie discorsive utilizzate più frequentemente per trattare il tema della violenza contro le donne, sia in articoli giornalistici sia in altre fonti scritte in cui è possibile riscontrare elementi tipici del patriarcato, come la subordinazione delle donne ai mariti oppure il legame tra fertilità femminile e religione. A partire dalla teoria presente nei primi due capitoli e dalle strategie discorsive individuate negli esempi riportati, il terzo capitolo prevede un’analisi di alcuni articoli di giornale del Daily Mail e del The Guardian al fine di individuare le strategie discorsive maggiormente utilizzate, come viene utilizzata la metafore del predatore e come la violenza contro le donne viene trattata attraverso stereotipi e victim blaming. Infine, il quarto e ultimo capitolo prevede un’analisi di due documenti adottati dal Movimento internazionale #MeToo con il suo particolare focus sulle survivors, e del Manifesto condiviso dal collettivo inglese Sisters Uncut come esempi di contronarrative in cui la violenza contro le donne viene narrata senza ricorrere a tutte quelle strategie che hanno la funzione di incolpare la donna per la violenza subita e a giustificare l’uomo per la violenza esercitata.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/106284