La tesi esamina la subcultura rave da un punto di vista antropologico. Si guarda alle caratteristiche culturali dei rave, anche detti free party, e al rapporto tra i rave e lo spazio in cui sorgono in modo informale; spesso la scelta dello spazio non è particolarmente rilevante e solitamente si tratta del luogo comune, abbandonato, isolato e lontano dagli sguardi della società. Questi spazi, una volta che sono stati occupati, si caricano però di un temporaneo e particolare significato durante il rave. L’esperienza partecipativa permette ai ravers di creare un senso di comunità e unione, ma il significato dei rave party è variabile e fluttuante. Oltre al significato ludico e del divertimento, un rave può essere una particolare forma di resistenza e può nascere da precise rivendicazioni sociali e politiche. Attraverso lo studio di alcuni casi la tesi indaga i vari significati e le caratteristiche culturali dei rave. Esaminando la scena rave in Inghilterra, si intende arrivare alla diffusione del fenomeno in Italia fino alla sua criminalizzazione a seguito del cosiddetto “decreto anti-rave”; l’obiettivo è andare oltre la visione stereotipata del rave nel discorso pubblico, il quale pone l’enfasi esclusivamente sulla sua pericolosità e sul consumo di droga. Si analizzano dunque alcune caratteristiche culturali dei rave spesso invisibilizzate, come la solidarietà e la beneficenza. Un caso di rilievo è costituito dall’associazione “Repair Together”, nata in Ucraina durante il conflitto e che si pone l’obiettivo di ricostruire le città distrutte. Nascono e si diffondono a tale scopo i “Clean Up Raves”, che avvengono sopra le macerie e durante i quali i volontari si operano per ripulire i resti delle rovine e ricostruire le abitazioni a tempo di musica, permettendo alla scena rave ucraina di ripartire in una nuova forma.
La subcultura rave: il fenomeno dei rave party oltre la criminalizzazione
PAZZI, GIULIA
2022/2023
Abstract
La tesi esamina la subcultura rave da un punto di vista antropologico. Si guarda alle caratteristiche culturali dei rave, anche detti free party, e al rapporto tra i rave e lo spazio in cui sorgono in modo informale; spesso la scelta dello spazio non è particolarmente rilevante e solitamente si tratta del luogo comune, abbandonato, isolato e lontano dagli sguardi della società. Questi spazi, una volta che sono stati occupati, si caricano però di un temporaneo e particolare significato durante il rave. L’esperienza partecipativa permette ai ravers di creare un senso di comunità e unione, ma il significato dei rave party è variabile e fluttuante. Oltre al significato ludico e del divertimento, un rave può essere una particolare forma di resistenza e può nascere da precise rivendicazioni sociali e politiche. Attraverso lo studio di alcuni casi la tesi indaga i vari significati e le caratteristiche culturali dei rave. Esaminando la scena rave in Inghilterra, si intende arrivare alla diffusione del fenomeno in Italia fino alla sua criminalizzazione a seguito del cosiddetto “decreto anti-rave”; l’obiettivo è andare oltre la visione stereotipata del rave nel discorso pubblico, il quale pone l’enfasi esclusivamente sulla sua pericolosità e sul consumo di droga. Si analizzano dunque alcune caratteristiche culturali dei rave spesso invisibilizzate, come la solidarietà e la beneficenza. Un caso di rilievo è costituito dall’associazione “Repair Together”, nata in Ucraina durante il conflitto e che si pone l’obiettivo di ricostruire le città distrutte. Nascono e si diffondono a tale scopo i “Clean Up Raves”, che avvengono sopra le macerie e durante i quali i volontari si operano per ripulire i resti delle rovine e ricostruire le abitazioni a tempo di musica, permettendo alla scena rave ucraina di ripartire in una nuova forma.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/106024