La migrazione globale è un fenomeno in costante crescita ma, nonostante il processo migratorio sia un fenomeno affermato, sia l’integrazione che l’inclusione sociale delle persone straniere restano sfide complesse per le società di accoglienza. Il lavoro di tesi pone il proprio focus entro la società italiana: l’Italia è oggi da considerarsi un paese di immigrazione; questa trasformazione ne ha segnato gli aspetti della vita sociale. A causa non solo della limitata disponibilità di risorse economiche ma anche della mancanza di una visione a lungo termine sulle conseguenze di tale trasformazione, gli strumenti utili per gestire la convivenza di sempre più persone con etnie, lingue e culture diverse all’interno di un territorio non si sono rivelati sufficienti. A seguito della diffusione del fenomeno migratorio, le società europee sono diventate società che presentano al proprio interno la coesistenza di più culture. Entro questo contesto, e allo scopo di ricercare una garanzia dei diritti e una coesione sociale, ogni Paese ha elaborato un modello di integrazione (in grado, appunto, di regolare la convivenza e garantire una efficienza sistemica). L’Italia si distingue dagli altri paesi europei: nel nostro paese la specifica tematica dell’immigrazione è stata a lungo ignorata dalle politiche ufficiali del governo, e qualora non ignorata è stata oggetto di misure parziali, emergenziali e non corredate da risorse economiche che ne permettessero l’implementazione. Attraverso una ricerca qualitativa entro le mura di un’Associazione di Promozione Sociale, la tesi si propone di esplorare e approfondire l’inclusione sociale e lavorativa delle donne con straniere nella città di Torino. All’interno dell’elaborato si fa riferimento alla social inclusion per indicare un processo di miglioramento delle condizioni e opportunità di persone e gruppi svantaggiati di partecipare alla società in base alla propria identità. Un aspetto, inoltre, sul quale si vuole porre attenzione è la figura della donna e dell’empowerment delle stesse: le donne straniere non solo giocano un ruolo attivo, ma dimostrano anche autonomia e iniziativa. Contemporaneamente, è cruciale che attori politici e istituzionali creino un ambiente propizio per accogliere i contributi delle persone straniere, ed è altrettanto rilevante che le innovazioni introdotte da queste siano accolte positivamente dalle comunità locali. In questo contesto, l’empowerment femminile è inteso come un processo multidimensionale progressivo che, a livello trasformativo, si traduce in un mutamento delle relazioni di potere tra i generi sia nella collettività sia all’interno delle relazioni interpersonali. Partendo dall’affermazione secondo cui l’inclusione sociale è sia un processo sia un goal, si è ricercato in quale modo i progetti che promuovono l’inclusione socio-lavorativa di migranti, nello specifico donne, operino affinché vengano raggiunti gli obiettivi prefissati. Vengono esplorate le politiche di inclusione, nonché il ruolo del Terzo Settore e, in particolare, il ruolo di un’Associazione nell’agevolare il processo stesso di inclusione. La parte empirica della tesi si basa su uno studio qualitativo, che è stato condotto attraverso interviste, un questionario e un’analisi qualitativa per esaminare le iniziative e i programmi che promuovono l’inclusione delle donne migranti nel contesto locale del territorio torinese, nonché le eventuali sfide affrontate dalle stesse.

L'inclusione socio-lavorativa per le donne con background migratorio: una ricerca in un'Associazione di promozione sociale torinese

PALUMBO, ELISABETTA
2022/2023

Abstract

La migrazione globale è un fenomeno in costante crescita ma, nonostante il processo migratorio sia un fenomeno affermato, sia l’integrazione che l’inclusione sociale delle persone straniere restano sfide complesse per le società di accoglienza. Il lavoro di tesi pone il proprio focus entro la società italiana: l’Italia è oggi da considerarsi un paese di immigrazione; questa trasformazione ne ha segnato gli aspetti della vita sociale. A causa non solo della limitata disponibilità di risorse economiche ma anche della mancanza di una visione a lungo termine sulle conseguenze di tale trasformazione, gli strumenti utili per gestire la convivenza di sempre più persone con etnie, lingue e culture diverse all’interno di un territorio non si sono rivelati sufficienti. A seguito della diffusione del fenomeno migratorio, le società europee sono diventate società che presentano al proprio interno la coesistenza di più culture. Entro questo contesto, e allo scopo di ricercare una garanzia dei diritti e una coesione sociale, ogni Paese ha elaborato un modello di integrazione (in grado, appunto, di regolare la convivenza e garantire una efficienza sistemica). L’Italia si distingue dagli altri paesi europei: nel nostro paese la specifica tematica dell’immigrazione è stata a lungo ignorata dalle politiche ufficiali del governo, e qualora non ignorata è stata oggetto di misure parziali, emergenziali e non corredate da risorse economiche che ne permettessero l’implementazione. Attraverso una ricerca qualitativa entro le mura di un’Associazione di Promozione Sociale, la tesi si propone di esplorare e approfondire l’inclusione sociale e lavorativa delle donne con straniere nella città di Torino. All’interno dell’elaborato si fa riferimento alla social inclusion per indicare un processo di miglioramento delle condizioni e opportunità di persone e gruppi svantaggiati di partecipare alla società in base alla propria identità. Un aspetto, inoltre, sul quale si vuole porre attenzione è la figura della donna e dell’empowerment delle stesse: le donne straniere non solo giocano un ruolo attivo, ma dimostrano anche autonomia e iniziativa. Contemporaneamente, è cruciale che attori politici e istituzionali creino un ambiente propizio per accogliere i contributi delle persone straniere, ed è altrettanto rilevante che le innovazioni introdotte da queste siano accolte positivamente dalle comunità locali. In questo contesto, l’empowerment femminile è inteso come un processo multidimensionale progressivo che, a livello trasformativo, si traduce in un mutamento delle relazioni di potere tra i generi sia nella collettività sia all’interno delle relazioni interpersonali. Partendo dall’affermazione secondo cui l’inclusione sociale è sia un processo sia un goal, si è ricercato in quale modo i progetti che promuovono l’inclusione socio-lavorativa di migranti, nello specifico donne, operino affinché vengano raggiunti gli obiettivi prefissati. Vengono esplorate le politiche di inclusione, nonché il ruolo del Terzo Settore e, in particolare, il ruolo di un’Associazione nell’agevolare il processo stesso di inclusione. La parte empirica della tesi si basa su uno studio qualitativo, che è stato condotto attraverso interviste, un questionario e un’analisi qualitativa per esaminare le iniziative e i programmi che promuovono l’inclusione delle donne migranti nel contesto locale del territorio torinese, nonché le eventuali sfide affrontate dalle stesse.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/106009