Negli ultimi decenni, nei Paesi occidentali, le disuguaglianze sono sensibilmente cresciute. La convinzione consolidata, secondo cui la crescita economica conduce a maggior ricchezza e benessere e, quindi, a standard di vita più elevati per tutte le fasce sociali continua a perdere di legittimazione. Da anni assistiamo a un aumento della frammentazione sociale, dove persone che vivono a poca distanza le une dalle altre, spesso sperimentano condizioni di vita e prospettive molto differenti. Questi solchi, che lacerano le nostre comunità, sono diventati ancora più profondi durante la pandemia, quando le distanze esistenti all’interno delle nostre comunità sono emerse con maggiore evidenza. Tale frammentazione si declina in una disuguaglianza di opportunità, che ha molte dimensioni e che segna in modo profondo la vita delle persone e della società. Ma perché nel corso del tempo le disuguaglianze sono aumentate drasticamente? La disuguaglianza è l’inevitabile prezzo da pagare per una crescita forte e significativa dell’economia? O la disuguaglianza stessa è invece un freno e un blocco alla crescita o, come meglio specificato da alcuni, ad un modello nuovo di sviluppo economico più sostenibile e giusto? Infine, è possibile invertire la rotta? Dall’assunto di partenza, che il fenomeno disuguaglianze è in continua crescita, la ricerca si è sviluppata su tre assi d’indagine e per ognuno di essi, con rigore metodologico, ci siamo interrogati su alcuni temi che ci eravamo prefissati di approfondire. Il primo asse considerato (capitolo 1) è quello dello sviluppo storico delle disuguaglianze, con spunti tratti dalla letteratura; il secondo asse (capitolo 2), ispirato dall’opera "Un mondo diviso" (Eugenio Occorsio e Stefano Scarpetta, 2022), si è posto invece l’obiettivo, attraverso l’analisi di statistiche e di database internazionali, di misurare lo stato attuale e l’ampiezza di alcuni “divari” esistenti, e riguardo al terzo asse (capitolo 3), ci siamo focalizzati sulla “discesa sul campo”, con la conduzione di interviste in profondità, rivolte ad un campione privilegiato di intervistati operanti nel settore dei servizi avanzati alle imprese, al fine di ottenere dei feedback qualitativi su cinque filoni tematici individuati ex ante. Le risultanze della ricerca hanno evidenziato l’ampiezza delle sfide che ci attendono, ma soprattutto l’urgenza di approfondire le numerose implicazioni pratiche emerse dalle interviste e la vitale importanza di policy makers nel promuovere politiche adeguate al superamento dei divari esistenti, oggi non più accettabili. Nel capitolo introduttivo, abbiamo tratteggiato le finalità dell’ambizioso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ossia lo strumento con cui il Governo italiano ha definito gli obiettivi, gli investimenti e le riforme che si intendono attuare per arginare gli impatti sociali ed economici derivanti dalla pandemia e dotare l’Italia di un sistema economico più dinamico, più competitivo, più innovativo e speriamo, anche alla luce delle risultanze di questa ricerca, più inclusivo.
Un mondo diviso: sfide per un futuro più giusto. Ripensare lo sviluppo inclusivo a partire dalle crescenti disuguaglianze economiche e sociali.
GAZZERA, SERGIO
2022/2023
Abstract
Negli ultimi decenni, nei Paesi occidentali, le disuguaglianze sono sensibilmente cresciute. La convinzione consolidata, secondo cui la crescita economica conduce a maggior ricchezza e benessere e, quindi, a standard di vita più elevati per tutte le fasce sociali continua a perdere di legittimazione. Da anni assistiamo a un aumento della frammentazione sociale, dove persone che vivono a poca distanza le une dalle altre, spesso sperimentano condizioni di vita e prospettive molto differenti. Questi solchi, che lacerano le nostre comunità, sono diventati ancora più profondi durante la pandemia, quando le distanze esistenti all’interno delle nostre comunità sono emerse con maggiore evidenza. Tale frammentazione si declina in una disuguaglianza di opportunità, che ha molte dimensioni e che segna in modo profondo la vita delle persone e della società. Ma perché nel corso del tempo le disuguaglianze sono aumentate drasticamente? La disuguaglianza è l’inevitabile prezzo da pagare per una crescita forte e significativa dell’economia? O la disuguaglianza stessa è invece un freno e un blocco alla crescita o, come meglio specificato da alcuni, ad un modello nuovo di sviluppo economico più sostenibile e giusto? Infine, è possibile invertire la rotta? Dall’assunto di partenza, che il fenomeno disuguaglianze è in continua crescita, la ricerca si è sviluppata su tre assi d’indagine e per ognuno di essi, con rigore metodologico, ci siamo interrogati su alcuni temi che ci eravamo prefissati di approfondire. Il primo asse considerato (capitolo 1) è quello dello sviluppo storico delle disuguaglianze, con spunti tratti dalla letteratura; il secondo asse (capitolo 2), ispirato dall’opera "Un mondo diviso" (Eugenio Occorsio e Stefano Scarpetta, 2022), si è posto invece l’obiettivo, attraverso l’analisi di statistiche e di database internazionali, di misurare lo stato attuale e l’ampiezza di alcuni “divari” esistenti, e riguardo al terzo asse (capitolo 3), ci siamo focalizzati sulla “discesa sul campo”, con la conduzione di interviste in profondità, rivolte ad un campione privilegiato di intervistati operanti nel settore dei servizi avanzati alle imprese, al fine di ottenere dei feedback qualitativi su cinque filoni tematici individuati ex ante. Le risultanze della ricerca hanno evidenziato l’ampiezza delle sfide che ci attendono, ma soprattutto l’urgenza di approfondire le numerose implicazioni pratiche emerse dalle interviste e la vitale importanza di policy makers nel promuovere politiche adeguate al superamento dei divari esistenti, oggi non più accettabili. Nel capitolo introduttivo, abbiamo tratteggiato le finalità dell’ambizioso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ossia lo strumento con cui il Governo italiano ha definito gli obiettivi, gli investimenti e le riforme che si intendono attuare per arginare gli impatti sociali ed economici derivanti dalla pandemia e dotare l’Italia di un sistema economico più dinamico, più competitivo, più innovativo e speriamo, anche alla luce delle risultanze di questa ricerca, più inclusivo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/105893