Il Risk Appetite Framework è un sistema di analisi in grado di stabilire ex ante il perimetro di rischio entro cui le banche possono muoversi e di raggiungere gli obiettivi strategici nel lungo periodo. Il presente lavoro ha dunque come oggetto il processo di valutazione e misurazione degli obiettivi di rischio nel settore bancario. È indiscutibile come oggi tutti gli istituti bancari debbano dotarsi di un sistema di controlli interni che sia affidabile, completo ed adeguato. La redazione del Risk Appetite Framework si muove in questa direzione, assicurando la conciliazione di rischi qualificabili e quantificabili, oltre ad essere uno strumento in grado di fornire informazioni prospettiche che consentono di sviluppare piani operativi efficaci. Alla base di questo studio vi è la distinzione nelle metriche RAF tra le Significant Institutions e le Less Significant Institutions, con particolare attenzione a quest’ultime, in rappresentanza del contesto bancario medio-piccolo italiano. Per indagare quali siano le decisioni e le fasi che conducono alla realizzazione del RAF si è infatti optato per la realizzazione di un questionario da sottoporre a diverse LSI italiane. I risultati ottenuti e confrontati tra loro permettono una visione d’insieme sulle linee guida e indicano la direzione verso cui stanno muovendo gli intermediari bancari. Obiettivo del presente elaborato è dunque comprendere come operino le realtà bancarie più piccole nella realizzazione del Risk Appetite Framework, quali siano gli indicatori principali e quanta attenzione sia dedicata ai fattori ESG. La considerazione di banche LSI è stata dettata da una maggior possibilità di ottenere le risposte al questionario e dall’interesse verso le realtà più vicine al territorio nella gestione dei rischi. Successivamente ad una componente di pura ricerca relativa alla teoria di monitoraggio e valutazione dei rischi, il lavoro è stato svolto attraverso la predisposizione di un questionario ed all’aggregazione dei dati raccolti al fine di disporre di una visione d’insieme. Il campione oggetto di studio è costituito da otto banche medio-piccole operanti nelle regioni italiane del Centro-Nord, alle quali è stata aggiunta una banca sempre LSI ma di dimensioni maggiori per effettuare un confronto in chiave operativa e strategica. Gli otto intermediari bancari oggetto dell’indagine sono Banca Del Piemonte, Banca Popolare Sanfelice 1893, Banca Valsabbina, Banco Azzoaglio, Banco Desio, Cassa di Risparmio di Fossano, Cassa di Risparmio di Ravenna e la Cassa di Risparmio di Volterra. Le risposte al questionario relativo al Risk Appetite Framework forniscono una fonte preziosa di dati ed informazioni circa le strutture di risk management, le metriche e le prospettive in chiave gestione dei rischi, ed il confronto con una banca di dimensioni maggiori, vale a dire FCA Bank, dal primo semestre del 2023 CA Auto Bank, arricchisce ulteriormente lo studio. Il questionario ha ottenuto un’ottima percentuale di risposta tra le banche interpellate ed il campione analizzato si è dimostrato una buona stima dell’ attuale contesto LSI italiano. I risultati raccolti hanno fatto emergere gli elementi essenziali di un Risk Appetite Framework coerente e idoneo a fronteggiare tutti i rischi tipici dell’attività bancaria e hanno evidenziato quali siano le prossime mosse che le banche intendono attuare in tema di sostenibilità.

Il Risk Appetite Framework: la gestione dinamica dei rischi nel contesto bancario medio-piccolo

DE STEFANI, GABRIELE
2022/2023

Abstract

Il Risk Appetite Framework è un sistema di analisi in grado di stabilire ex ante il perimetro di rischio entro cui le banche possono muoversi e di raggiungere gli obiettivi strategici nel lungo periodo. Il presente lavoro ha dunque come oggetto il processo di valutazione e misurazione degli obiettivi di rischio nel settore bancario. È indiscutibile come oggi tutti gli istituti bancari debbano dotarsi di un sistema di controlli interni che sia affidabile, completo ed adeguato. La redazione del Risk Appetite Framework si muove in questa direzione, assicurando la conciliazione di rischi qualificabili e quantificabili, oltre ad essere uno strumento in grado di fornire informazioni prospettiche che consentono di sviluppare piani operativi efficaci. Alla base di questo studio vi è la distinzione nelle metriche RAF tra le Significant Institutions e le Less Significant Institutions, con particolare attenzione a quest’ultime, in rappresentanza del contesto bancario medio-piccolo italiano. Per indagare quali siano le decisioni e le fasi che conducono alla realizzazione del RAF si è infatti optato per la realizzazione di un questionario da sottoporre a diverse LSI italiane. I risultati ottenuti e confrontati tra loro permettono una visione d’insieme sulle linee guida e indicano la direzione verso cui stanno muovendo gli intermediari bancari. Obiettivo del presente elaborato è dunque comprendere come operino le realtà bancarie più piccole nella realizzazione del Risk Appetite Framework, quali siano gli indicatori principali e quanta attenzione sia dedicata ai fattori ESG. La considerazione di banche LSI è stata dettata da una maggior possibilità di ottenere le risposte al questionario e dall’interesse verso le realtà più vicine al territorio nella gestione dei rischi. Successivamente ad una componente di pura ricerca relativa alla teoria di monitoraggio e valutazione dei rischi, il lavoro è stato svolto attraverso la predisposizione di un questionario ed all’aggregazione dei dati raccolti al fine di disporre di una visione d’insieme. Il campione oggetto di studio è costituito da otto banche medio-piccole operanti nelle regioni italiane del Centro-Nord, alle quali è stata aggiunta una banca sempre LSI ma di dimensioni maggiori per effettuare un confronto in chiave operativa e strategica. Gli otto intermediari bancari oggetto dell’indagine sono Banca Del Piemonte, Banca Popolare Sanfelice 1893, Banca Valsabbina, Banco Azzoaglio, Banco Desio, Cassa di Risparmio di Fossano, Cassa di Risparmio di Ravenna e la Cassa di Risparmio di Volterra. Le risposte al questionario relativo al Risk Appetite Framework forniscono una fonte preziosa di dati ed informazioni circa le strutture di risk management, le metriche e le prospettive in chiave gestione dei rischi, ed il confronto con una banca di dimensioni maggiori, vale a dire FCA Bank, dal primo semestre del 2023 CA Auto Bank, arricchisce ulteriormente lo studio. Il questionario ha ottenuto un’ottima percentuale di risposta tra le banche interpellate ed il campione analizzato si è dimostrato una buona stima dell’ attuale contesto LSI italiano. I risultati raccolti hanno fatto emergere gli elementi essenziali di un Risk Appetite Framework coerente e idoneo a fronteggiare tutti i rischi tipici dell’attività bancaria e hanno evidenziato quali siano le prossime mosse che le banche intendono attuare in tema di sostenibilità.
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