Negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, il progetto d’integrazione europea ha subito una straordinaria evoluzione che ha alimentato numerosi dibattiti, ha modificato i rapporti tra gli stati europei e ha influenzato le vite dei cittadini. La storia dell’integrazione europea identifica comunemente le proprie origini nella nascita della Comunità Economica del Carbone e dell’Acciaio, identificata con l’acronimo CECA, nel 1951, la quale mirava a creare un mercato comune per quanto riguarda la produzione del carbone e dell’acciaio. Dall’allora, il progetto europeo si è evoluto fino a costituire una complessa organizzazione politica a carattere sovranazionale in cui si combinano meccanismi decisionali a carattere intergovernativo. Elemento centrale della storia europea è l’allargamento, ovvero il processo che consente agli stati di aderire alla Comunità Europea, ora Unione Europea, dopo aver soddisfatto una serie di condizioni politiche, economiche e giuridiche. Dagli anni 50 fino ad oggi l’Unione Europea si è trovata ad affrontare numerosi ampliamenti, i quali hanno spinto le istituzioni europee a sviluppare procedure ad hoc per affrontare le problematiche che ne risultavano. Se gli stati dei primi round di questi ampliamenti possedevano caratteristiche politiche ed economiche simili a quelle degli stati originari delle Comunità Europee, in tempi recenti le difficoltà di gestione delle procedure di adesione sono aumentate. L’inizio del nuovo secolo, infatti, ha visto riproporsi la questione dell’allargamento in termini radicalmente nuovi e più complessi. Nel 2004 ben dieci paesi hanno aderito all’Unione Europea, e altri due nel 2007. La maggior parte degli stati di questo ampliamento aveva caratteristiche politiche ed economiche particolari, che hanno portato l’Unione Europea a sviluppare una procedura nuova per affrontare questo particolare allargamento.
Analisi dell’evoluzione dei rapporti dell’Unione Europea con i paesi candidati. La politica della condizionalità.
GRAZIANO, ELISA
2022/2023
Abstract
Negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, il progetto d’integrazione europea ha subito una straordinaria evoluzione che ha alimentato numerosi dibattiti, ha modificato i rapporti tra gli stati europei e ha influenzato le vite dei cittadini. La storia dell’integrazione europea identifica comunemente le proprie origini nella nascita della Comunità Economica del Carbone e dell’Acciaio, identificata con l’acronimo CECA, nel 1951, la quale mirava a creare un mercato comune per quanto riguarda la produzione del carbone e dell’acciaio. Dall’allora, il progetto europeo si è evoluto fino a costituire una complessa organizzazione politica a carattere sovranazionale in cui si combinano meccanismi decisionali a carattere intergovernativo. Elemento centrale della storia europea è l’allargamento, ovvero il processo che consente agli stati di aderire alla Comunità Europea, ora Unione Europea, dopo aver soddisfatto una serie di condizioni politiche, economiche e giuridiche. Dagli anni 50 fino ad oggi l’Unione Europea si è trovata ad affrontare numerosi ampliamenti, i quali hanno spinto le istituzioni europee a sviluppare procedure ad hoc per affrontare le problematiche che ne risultavano. Se gli stati dei primi round di questi ampliamenti possedevano caratteristiche politiche ed economiche simili a quelle degli stati originari delle Comunità Europee, in tempi recenti le difficoltà di gestione delle procedure di adesione sono aumentate. L’inizio del nuovo secolo, infatti, ha visto riproporsi la questione dell’allargamento in termini radicalmente nuovi e più complessi. Nel 2004 ben dieci paesi hanno aderito all’Unione Europea, e altri due nel 2007. La maggior parte degli stati di questo ampliamento aveva caratteristiche politiche ed economiche particolari, che hanno portato l’Unione Europea a sviluppare una procedura nuova per affrontare questo particolare allargamento.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/105559