La pratica dell’agricoltura ha modellato radicalmente gran parte della superficie terrestre e degli ecosistemi, causando la perdita e la frammentazione di habitat naturali e semi-naturali, specialmente nei territori vocati all’agricoltura intensiva. In tale scenario, le trasformazioni dovute alle attività antropiche hanno fortemente condizionato numerose comunità animali e vegetali, producendo effetti drammatici sulla biodiversità degli agroecosistemi. In particolare è stato registrato, a partire dalla metà del secolo scorso, un progressivo declino dell’avifauna legata agli ambienti agricoli, riconducibile al fatto che la qualità di tale tipologia di paesaggio risulta compromessa a causa della perdita di nicchie ecologiche importanti per la nidificazione ed il foraggiamento di diverse specie. Tale scenario ha reso necessaria l’attuazione di misure di conservazione volte alla tutela della fauna legata a questi ambienti ed è proprio nell’ambito del progetto di conservazione europeo LIFE FALKON (LIFE17 NAT/IT/000586) che sono stati indagati alcuni parametri popolazionali relativi a un piccolo rapace diurno tipico degli ambienti agricoli: il grillaio (Falco naumanni). Tale scelta è stata dettata dalla volontà di integrare le conoscenze rispetto a una popolazione di recente insediamento nei territori della Pianura Padana centro-orientale, corrispondente al limite settentrionale dell’areale di distribuzione in Europa della specie. Attraverso i dati raccolti durante il censimento condotto nella stagione estiva dell’anno 2023 e i dati storici relativi alla dimensione della popolazione nell’area di studio è stato possibile confermare una tendenza demografica in crescita nell’intervallo temporale 2000-2023 in questi territori. A questo risultato si aggiunge la stima di alcuni parametri legati alla riproduzione e alla risposta della specie in seguito a specifiche azioni di conservazione, quali l’installazione di nidi artificiali e la traslocazione di alcuni giovani esemplari da una popolazione dell’Italia meridionale. Dalle presenti valutazioni è emerso che la tipologia e la distanza dalla colonia di conspecifici più prossima del nido artificiale possano influenzare la probabilità di occupazione dello stesso e che le condizioni meterologiche avverse nel 2023 possano aver influenzato la fitness. I dati di geolocalizzazione relativi agli spostamenti dei pulcini traslocati sono invece stati esaminati per integrare le conoscenze rispetto alla fase post-involo e antecedente l’inizio della prima migrazione verso i territori di svernamento nell’Africa sub-sahariana conducendo un’analisi di selezione dell’habitat con la finalità di individuare quali tipologie di habitat vengono positivamente selezionate in questa delicata fase in cui è cruciale per gli individui disporre di siti trofici che soddisfino l’esigenza di intraprendere la migrazione in condizioni fisiche adeguate a sostenere un elevato dispendio energetico. È stata riscontrata una selezione significativamente positiva di habitat caratterizzati da arbusteti e praterie, ovvero spazi aperti che in tale fase corrisponderebbero a siti trofici idonei e che inducono gli esemplari ad allontanarsi dagli ambienti coltivati di pianura e spostarsi in aree aperte in ambiente montuoso, seguendo la fenologia della vegetazione.
Il grillaio (Falco naumanni) in Pianura Padana: analisi di parametri popolazionali e dei movimenti pre-migratori
PANZERI, FRANCESCA
2022/2023
Abstract
La pratica dell’agricoltura ha modellato radicalmente gran parte della superficie terrestre e degli ecosistemi, causando la perdita e la frammentazione di habitat naturali e semi-naturali, specialmente nei territori vocati all’agricoltura intensiva. In tale scenario, le trasformazioni dovute alle attività antropiche hanno fortemente condizionato numerose comunità animali e vegetali, producendo effetti drammatici sulla biodiversità degli agroecosistemi. In particolare è stato registrato, a partire dalla metà del secolo scorso, un progressivo declino dell’avifauna legata agli ambienti agricoli, riconducibile al fatto che la qualità di tale tipologia di paesaggio risulta compromessa a causa della perdita di nicchie ecologiche importanti per la nidificazione ed il foraggiamento di diverse specie. Tale scenario ha reso necessaria l’attuazione di misure di conservazione volte alla tutela della fauna legata a questi ambienti ed è proprio nell’ambito del progetto di conservazione europeo LIFE FALKON (LIFE17 NAT/IT/000586) che sono stati indagati alcuni parametri popolazionali relativi a un piccolo rapace diurno tipico degli ambienti agricoli: il grillaio (Falco naumanni). Tale scelta è stata dettata dalla volontà di integrare le conoscenze rispetto a una popolazione di recente insediamento nei territori della Pianura Padana centro-orientale, corrispondente al limite settentrionale dell’areale di distribuzione in Europa della specie. Attraverso i dati raccolti durante il censimento condotto nella stagione estiva dell’anno 2023 e i dati storici relativi alla dimensione della popolazione nell’area di studio è stato possibile confermare una tendenza demografica in crescita nell’intervallo temporale 2000-2023 in questi territori. A questo risultato si aggiunge la stima di alcuni parametri legati alla riproduzione e alla risposta della specie in seguito a specifiche azioni di conservazione, quali l’installazione di nidi artificiali e la traslocazione di alcuni giovani esemplari da una popolazione dell’Italia meridionale. Dalle presenti valutazioni è emerso che la tipologia e la distanza dalla colonia di conspecifici più prossima del nido artificiale possano influenzare la probabilità di occupazione dello stesso e che le condizioni meterologiche avverse nel 2023 possano aver influenzato la fitness. I dati di geolocalizzazione relativi agli spostamenti dei pulcini traslocati sono invece stati esaminati per integrare le conoscenze rispetto alla fase post-involo e antecedente l’inizio della prima migrazione verso i territori di svernamento nell’Africa sub-sahariana conducendo un’analisi di selezione dell’habitat con la finalità di individuare quali tipologie di habitat vengono positivamente selezionate in questa delicata fase in cui è cruciale per gli individui disporre di siti trofici che soddisfino l’esigenza di intraprendere la migrazione in condizioni fisiche adeguate a sostenere un elevato dispendio energetico. È stata riscontrata una selezione significativamente positiva di habitat caratterizzati da arbusteti e praterie, ovvero spazi aperti che in tale fase corrisponderebbero a siti trofici idonei e che inducono gli esemplari ad allontanarsi dagli ambienti coltivati di pianura e spostarsi in aree aperte in ambiente montuoso, seguendo la fenologia della vegetazione.File | Dimensione | Formato | |
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