Negli ultimi decenni, il sovraindebitamento dei debitori civili – da sempre esclusi dalle procedure concorsuali in quanto non fallibili – è stato considerato una piaga sociale, le cui cause sono rinvenibili nella gestione dei redditi, nelle scelte di consumo dei singoli e nei ruoli delle istituzioni. I problemi generati da tale situazione hanno orientato la creazione di una normativa che consentisse a tali soggetti di affrontare la crisi attraverso gli strumenti enunciati all’interno del presente elaborato, in particolare la liquidazione controllata del patrimonio. Ripercorrendo l’iter legislativo della disciplina dal disegno di legge del 30 aprile 2008, n. 307, “Disposizioni in materia di usura” e dal disegno di legge del 25 settembre 2008, n. 1056, “Norme in materia di lotta all’usura e all’estorsione” e introducendo l’innovazione apportata dalla legge n. 3 del 2012, “Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione della crisi da sovraindebitamento”, meglio conosciuta come “legge salva suicidi”, la scrivente intende esporre le novità introdotte dall’entrata in vigore del decreto legislativo n. 14 del 2019, noto come codice della crisi e dell’insolvenza. Particolare attenzione viene posta, come anticipato, alla liquidazione controllata del patrimonio ai sensi dell’articolo 268 e seguenti c.c.i., spaziando dalla preventiva verifica dei requisiti di ammissibilità, all’apertura della procedura, osservando altresì le fasi centrali necessarie per lo svolgimento della stessa, per concludere con la sua chiusura. Infine, si pone un focus sull’accesso da parte di un nucleo familiare ad un’unica procedura per la composizione della crisi da sovraindebitamento e sull’esdebitazione del soggetto, qualora si verifichi il rispetto di determinati requisiti.
IL SOVRAINDEBITAMENTO E LA LIQUIDAZIONE CONTROLLATA DEL PATRIMONIO
MARINOTTO, CARLOTTA
2022/2023
Abstract
Negli ultimi decenni, il sovraindebitamento dei debitori civili – da sempre esclusi dalle procedure concorsuali in quanto non fallibili – è stato considerato una piaga sociale, le cui cause sono rinvenibili nella gestione dei redditi, nelle scelte di consumo dei singoli e nei ruoli delle istituzioni. I problemi generati da tale situazione hanno orientato la creazione di una normativa che consentisse a tali soggetti di affrontare la crisi attraverso gli strumenti enunciati all’interno del presente elaborato, in particolare la liquidazione controllata del patrimonio. Ripercorrendo l’iter legislativo della disciplina dal disegno di legge del 30 aprile 2008, n. 307, “Disposizioni in materia di usura” e dal disegno di legge del 25 settembre 2008, n. 1056, “Norme in materia di lotta all’usura e all’estorsione” e introducendo l’innovazione apportata dalla legge n. 3 del 2012, “Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione della crisi da sovraindebitamento”, meglio conosciuta come “legge salva suicidi”, la scrivente intende esporre le novità introdotte dall’entrata in vigore del decreto legislativo n. 14 del 2019, noto come codice della crisi e dell’insolvenza. Particolare attenzione viene posta, come anticipato, alla liquidazione controllata del patrimonio ai sensi dell’articolo 268 e seguenti c.c.i., spaziando dalla preventiva verifica dei requisiti di ammissibilità, all’apertura della procedura, osservando altresì le fasi centrali necessarie per lo svolgimento della stessa, per concludere con la sua chiusura. Infine, si pone un focus sull’accesso da parte di un nucleo familiare ad un’unica procedura per la composizione della crisi da sovraindebitamento e sull’esdebitazione del soggetto, qualora si verifichi il rispetto di determinati requisiti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/105456