Questa tesi si propone di esplorare in profondità l'intreccio intricato di tematiche centrali nell'industria della moda, focalizzando l'attenzione su concetti cruciali come il fast fashion, il fenomeno complesso del greenwashing e il caso paradigmatico di H&M. Attraverso una disamina articolata e completa, ci si propone di gettare luce su dinamiche spesso opache, svelando connessioni, contraddizioni e implicazioni di vasta portata. Il primo capitolo si configura come una discesa approfondita nel mondo complesso del fast fashion. Si delineano con precisione le peculiarità del modello produttivo, con uno sguardo attento alla strategia quick response, che caratterizza la produzione su vasta scala. Ci si sofferma sui risvolti sociali, in particolare con il crollo devastante del Rana Plaza, atto scatenante di una crisi sociale profonda. Emergono così movimenti come "Fashion Revolution", che cercano di ridefinire i paradigmi della produzione di moda. Parallelamente, si esplorano le iniziative di responsabilità sociale d'impresa, illuminando un cammino possibile verso una produzione più etica e sostenibile. Un focus particolare viene posto sull'iniziativa italiana "Orange Fiber", un esempio tangibile di come l'innovazione possa intrecciarsi con la sostenibilità nell'industria tessile. Il secondo capitolo si addentra nel labirinto del greenwashing, un fenomeno sempre più diffuso tra le aziende di moda. Un'analisi dettagliata delle strategie adottate dalle imprese per modellare la propria reputazione rivela le intricazioni sottili della percezione dei consumatori. Si delinea il rischio che le pratiche di greenwashing comportano e si getta luce sul paradosso insito nella moda sostenibile. L'indagine si spinge nel territorio psicologico delle percezioni dei consumatori, rivelando come l'effetto alone del greenwashing possa influenzare le decisioni d'acquisto. Il terzo capitolo costituisce il cuore pulsante della tesi, focalizzandosi sull'analisi approfondita del caso H&M. Si esamina con minuzia le strategie di greenwashing adottate dall'azienda, scrutando i canali di comunicazione chiave, tra cui i social media e il sito web aziendale. Iniziative specifiche, come la "conscious collection" e il programma di restituzione e riciclo, vengono esaminate alla luce delle loro reali implicazioni ambientali, cercando di districare la retorica pubblicitaria dalla sostenibilità autentica. L'analisi si estende alle conseguenze legali del greenwashing, con uno sguardo attento alla causa legale avanzata da Chelsea Commodore contro H&M, un punto di svolta che solleva domande fondamentali sulla responsabilità delle grandi aziende. In conclusione, questa tesi si propone di fornire uno sguardo articolato e approfondito sul panorama intricato della moda contemporanea. Attraverso l'analisi critica e il rivelare delle dinamiche spesso opache, si auspica di contribuire a un dialogo più ampio sulla necessità di trasparenza e responsabilità nell'industria della moda, auspicando un futuro in cui la sostenibilità e l'etica guidino l'evoluzione di questo settore chiave.

"Strategie di greenwashing nel settore del Fast Fashion: il caso H&M"

PEIRETTI, LISA
2022/2023

Abstract

Questa tesi si propone di esplorare in profondità l'intreccio intricato di tematiche centrali nell'industria della moda, focalizzando l'attenzione su concetti cruciali come il fast fashion, il fenomeno complesso del greenwashing e il caso paradigmatico di H&M. Attraverso una disamina articolata e completa, ci si propone di gettare luce su dinamiche spesso opache, svelando connessioni, contraddizioni e implicazioni di vasta portata. Il primo capitolo si configura come una discesa approfondita nel mondo complesso del fast fashion. Si delineano con precisione le peculiarità del modello produttivo, con uno sguardo attento alla strategia quick response, che caratterizza la produzione su vasta scala. Ci si sofferma sui risvolti sociali, in particolare con il crollo devastante del Rana Plaza, atto scatenante di una crisi sociale profonda. Emergono così movimenti come "Fashion Revolution", che cercano di ridefinire i paradigmi della produzione di moda. Parallelamente, si esplorano le iniziative di responsabilità sociale d'impresa, illuminando un cammino possibile verso una produzione più etica e sostenibile. Un focus particolare viene posto sull'iniziativa italiana "Orange Fiber", un esempio tangibile di come l'innovazione possa intrecciarsi con la sostenibilità nell'industria tessile. Il secondo capitolo si addentra nel labirinto del greenwashing, un fenomeno sempre più diffuso tra le aziende di moda. Un'analisi dettagliata delle strategie adottate dalle imprese per modellare la propria reputazione rivela le intricazioni sottili della percezione dei consumatori. Si delinea il rischio che le pratiche di greenwashing comportano e si getta luce sul paradosso insito nella moda sostenibile. L'indagine si spinge nel territorio psicologico delle percezioni dei consumatori, rivelando come l'effetto alone del greenwashing possa influenzare le decisioni d'acquisto. Il terzo capitolo costituisce il cuore pulsante della tesi, focalizzandosi sull'analisi approfondita del caso H&M. Si esamina con minuzia le strategie di greenwashing adottate dall'azienda, scrutando i canali di comunicazione chiave, tra cui i social media e il sito web aziendale. Iniziative specifiche, come la "conscious collection" e il programma di restituzione e riciclo, vengono esaminate alla luce delle loro reali implicazioni ambientali, cercando di districare la retorica pubblicitaria dalla sostenibilità autentica. L'analisi si estende alle conseguenze legali del greenwashing, con uno sguardo attento alla causa legale avanzata da Chelsea Commodore contro H&M, un punto di svolta che solleva domande fondamentali sulla responsabilità delle grandi aziende. In conclusione, questa tesi si propone di fornire uno sguardo articolato e approfondito sul panorama intricato della moda contemporanea. Attraverso l'analisi critica e il rivelare delle dinamiche spesso opache, si auspica di contribuire a un dialogo più ampio sulla necessità di trasparenza e responsabilità nell'industria della moda, auspicando un futuro in cui la sostenibilità e l'etica guidino l'evoluzione di questo settore chiave.
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