Background: mechanical ventilation has proven its effectiveness in EMS settings, but if misapplied it can lead to complications even in the short term. The introduction of this technology on advanced emergency vehicles in the Piedmont Region raises the question of how competent nurses are in this care by applying Protective Mechanical Ventilation (PLS) criteria. Since no validated studies and instruments have been identified in the literature, an ad hoc survey instrument was previously created and tested, according to the KAB methodology, investigating metadimensions that contribute to the expression of professional competence. Methods: We conducted a cross-sectional study with a convenience sample of nurses working in the department of emergency medical service of Turin through a KAB survey. Data were analyzed considering a subgroup of nurses deemed potentially expert based on their experience and education. Results: Sixty-three nurses responded to the survey with a response rate of 38%. For the question of knowledge, correct responses were always less than 50% and the "potentially expert" group demonstrated more knowledge in 2 items that were not particularly significant. Opinions and behavior intentions show a tendency toward the use of mechanical ventilation for hospitalization distances longer than 10' and a greater preference in the use of manual devices. Respondents confirm the increased care times reported in the literature. Conclusions: knowledge of PLS criteria and management of mechanical ventilation appears to be poor and fragmentary, ventilatory support technology used for longer hospitalization routes, while manual devices seem to give more safety to respondents, also in terms of performance. Therefore, despite the limitations of this study, for the purpose of good practice and clinical risk management, specific training courses would be desirable.

Background: la ventilazione meccanica ha dimostrato la sua efficacia anche nei contesti di emergenza sanitaria territoriale, ma se erroneamente applicata può indurre a complicanze anche nel breve termine. L‘introduzione di questa tecnologia sui mezzi di soccorso avanzato della Regione Piemonte pone l’interrogativo di quanto gli infermieri siano competenti in questa assistenza applicando i criteri di Ventilazione Meccanica Protettiva (PLS). Poiché In letteratura non sono stati individuati studi e strumenti validati, precedentemente è stato realizzato e testato uno strumento d’indagine ad hoc secondo la metodologia KAB, indagando metadimensioni che concorrono all’espressione delle competenze professionali. Metodi: è stato condotto uno studio trasversale osservazionale con un campione di convenienza di infermieri del dipartimento di emergenza territoriale di Torino tramite un’indagine KAB. I dati sono stati analizzati considerando anche un sottogruppo di infermieri ritenuti potenzialmente competenti sulla base della loro esperienza e formazione. Risultati: All’indagine hanno risposto 63 infermieri con un response rate del 38%. Per l’ambito delle conoscenze le risposte corrette sono state sempre inferiori al 50% ed il gruppo dei “potenzialmente competenti” ha dimostrato maggior conoscenza in 2 item non particolarmente significativi. Dalle opinioni e dalle intenzioni di comportamento emerge una tendenza all’uso della ventilazione meccanica per percorrenze di ospedalizzazione più lunghe di 10’ e una maggior preferenza nell’impiego di dispositivi manuali. Gli intervistati confermano l’aumento dei tempi di assistenza indicati in letteratura. Conclusioni: la conoscenza dei criteri di PLS e della gestione della ventilazione meccanica risulta scarsa e frammentaria, tecnologia di supporto ventilatorio impiegata per i tragitti d ospedalizzazione più lunghi, mentre i dispositivi manuali sembrano dare maggior sicurezza agli intervistati, anche in termini di performance. Pertanto, nonostante i limiti di questo studio, al fine della buona pratica e della gestione del rischio clinico, sarebbero auspicabili percorsi formativi specifici.

Ventilazione meccanica e strategie di ventilazione protettiva in emergenza sanitaria territoriale, uno studio osservazionale

LECCESE, LUCA
2022/2023

Abstract

Background: la ventilazione meccanica ha dimostrato la sua efficacia anche nei contesti di emergenza sanitaria territoriale, ma se erroneamente applicata può indurre a complicanze anche nel breve termine. L‘introduzione di questa tecnologia sui mezzi di soccorso avanzato della Regione Piemonte pone l’interrogativo di quanto gli infermieri siano competenti in questa assistenza applicando i criteri di Ventilazione Meccanica Protettiva (PLS). Poiché In letteratura non sono stati individuati studi e strumenti validati, precedentemente è stato realizzato e testato uno strumento d’indagine ad hoc secondo la metodologia KAB, indagando metadimensioni che concorrono all’espressione delle competenze professionali. Metodi: è stato condotto uno studio trasversale osservazionale con un campione di convenienza di infermieri del dipartimento di emergenza territoriale di Torino tramite un’indagine KAB. I dati sono stati analizzati considerando anche un sottogruppo di infermieri ritenuti potenzialmente competenti sulla base della loro esperienza e formazione. Risultati: All’indagine hanno risposto 63 infermieri con un response rate del 38%. Per l’ambito delle conoscenze le risposte corrette sono state sempre inferiori al 50% ed il gruppo dei “potenzialmente competenti” ha dimostrato maggior conoscenza in 2 item non particolarmente significativi. Dalle opinioni e dalle intenzioni di comportamento emerge una tendenza all’uso della ventilazione meccanica per percorrenze di ospedalizzazione più lunghe di 10’ e una maggior preferenza nell’impiego di dispositivi manuali. Gli intervistati confermano l’aumento dei tempi di assistenza indicati in letteratura. Conclusioni: la conoscenza dei criteri di PLS e della gestione della ventilazione meccanica risulta scarsa e frammentaria, tecnologia di supporto ventilatorio impiegata per i tragitti d ospedalizzazione più lunghi, mentre i dispositivi manuali sembrano dare maggior sicurezza agli intervistati, anche in termini di performance. Pertanto, nonostante i limiti di questo studio, al fine della buona pratica e della gestione del rischio clinico, sarebbero auspicabili percorsi formativi specifici.
Mechanical ventilation and protective lung strategies in emergency medical service, an observational study
Background: mechanical ventilation has proven its effectiveness in EMS settings, but if misapplied it can lead to complications even in the short term. The introduction of this technology on advanced emergency vehicles in the Piedmont Region raises the question of how competent nurses are in this care by applying Protective Mechanical Ventilation (PLS) criteria. Since no validated studies and instruments have been identified in the literature, an ad hoc survey instrument was previously created and tested, according to the KAB methodology, investigating metadimensions that contribute to the expression of professional competence. Methods: We conducted a cross-sectional study with a convenience sample of nurses working in the department of emergency medical service of Turin through a KAB survey. Data were analyzed considering a subgroup of nurses deemed potentially expert based on their experience and education. Results: Sixty-three nurses responded to the survey with a response rate of 38%. For the question of knowledge, correct responses were always less than 50% and the "potentially expert" group demonstrated more knowledge in 2 items that were not particularly significant. Opinions and behavior intentions show a tendency toward the use of mechanical ventilation for hospitalization distances longer than 10' and a greater preference in the use of manual devices. Respondents confirm the increased care times reported in the literature. Conclusions: knowledge of PLS criteria and management of mechanical ventilation appears to be poor and fragmentary, ventilatory support technology used for longer hospitalization routes, while manual devices seem to give more safety to respondents, also in terms of performance. Therefore, despite the limitations of this study, for the purpose of good practice and clinical risk management, specific training courses would be desirable.
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