Il presente lavoro analizza come gli algoritmi, nonostante migliorino l'efficienza e la velocità decisionale, possano generare discriminazioni all'interno del contesto lavorativo, a causa di "bias", nonché tramite la relativa opacità c.d "black box" e dati errati inseriti all'interno dei sistemi. In particolare, si evidenzia che, sebbene non sia l'unico contesto, la discriminazione può facilmente emergere nel lavoro tramite piattaforma digitale, nello specifico nei confronti dei c.d. rider, non sufficientemente tutelati a causa delle problematiche relative alla loro classificazione contrattuale. Di conseguenza, si prendono in considerazione casi giuridici analoghi di discriminazione come l'Ordinanza del Tribunale di Bologna del 31 dicembre 2020 n. 2949, nei confronti di Deliveroo e la Sentenza del 17 novembre 2023 n. 9590, relativa alle pratiche messe in atto da Foodinho. L'analisi prosegue esaminando le tutele fornite dalla regolamentazione europea, partendo dal GDPR e giungendo all'AI Act. Un ulteriore approfondimento è dedicato al principio di trasparenza quale strumento volto a contrastare la discriminazione, esplorato nel confronto tra il GDPR e la Proposta di Direttiva europea nel lavoro tramite piattaforme digitali, oltre che a livello nazionale tramite il d. lgs. 104/2022.

La discriminazione dell'algoritmo

CAVAGLIÀ, DAMIANA
2022/2023

Abstract

Il presente lavoro analizza come gli algoritmi, nonostante migliorino l'efficienza e la velocità decisionale, possano generare discriminazioni all'interno del contesto lavorativo, a causa di "bias", nonché tramite la relativa opacità c.d "black box" e dati errati inseriti all'interno dei sistemi. In particolare, si evidenzia che, sebbene non sia l'unico contesto, la discriminazione può facilmente emergere nel lavoro tramite piattaforma digitale, nello specifico nei confronti dei c.d. rider, non sufficientemente tutelati a causa delle problematiche relative alla loro classificazione contrattuale. Di conseguenza, si prendono in considerazione casi giuridici analoghi di discriminazione come l'Ordinanza del Tribunale di Bologna del 31 dicembre 2020 n. 2949, nei confronti di Deliveroo e la Sentenza del 17 novembre 2023 n. 9590, relativa alle pratiche messe in atto da Foodinho. L'analisi prosegue esaminando le tutele fornite dalla regolamentazione europea, partendo dal GDPR e giungendo all'AI Act. Un ulteriore approfondimento è dedicato al principio di trasparenza quale strumento volto a contrastare la discriminazione, esplorato nel confronto tra il GDPR e la Proposta di Direttiva europea nel lavoro tramite piattaforme digitali, oltre che a livello nazionale tramite il d. lgs. 104/2022.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/105236