L’impatto dei cantieri stradali sulla stabilità meccanica dell’albero è un importante aspetto da considerare per ottemperare alla gestione del verde in ambiente urbano. La necessità di ammodernamento delle pertinenze stradali, nonché della realizzazione di strutture, infrastrutture e sottoservizi, possono potenzialmente creare situazioni di conflitto a detrimento della salute dell’albero e delle sue caratteristiche biomeccaniche. Sebbene la manutenzione, il ripristino e l’installazione di infrastrutture di pubblica utilità siano azioni necessarie e indispensabili in contesti urbani o antropizzati, le operazioni di scavo a queste connesse possono causare danni agli alberi situati all’interno o nei pressi del cantiere, con possibili risvolti sulla loro stabilità meccanica. In questo lavoro, si propone una disamina critica di quattro casi studio con l’obiettivo di verificare se, ed in quale misura, i danni causati dai cantieri stradali all’albero possano influire sulla sua stabilità meccanica e se vi siano potenziali conseguenze anche a livello epidemiologico, con particolare riferimento a possibili infezioni causate da funghi fitopatogeni. Gli articoli selezionati descrivono studi sperimentali condotti su diverse specie arboree a cui sono stati applicati differenti trattamenti volti a simulare operazioni di scavo che avvengono consuetudinariamente durante lo svolgimento di cantieri stradali. Per valutare i possibili effetti dell’escavazione di trincee sulla stabilità meccanica degli alberi, sono stati confrontati i profili di resistenza a sollecitazioni meccaniche tra alberi posti in prossimità dello scavo, e alberi di controllo non interessati da alcuna alterazione del sito di radicazione. L’approccio sperimentale utilizzato negli articoli selezionati include l’esecuzione di prove di trazione e l’impiego di metodi teorici di calcolo volti a valutare la stabilità dell’ancoraggio dell’albero al suolo. Complessivamente i risultati evidenziano che gli effetti dei cantieri stradali sulla stabilità meccanica degli alberi sono poco significativi se le operazioni di escavazione sono condotte a debita distanza, mentre effettuare lo scavo in prossimità o a distanza ravvicinata rispetto al colletto diminuisce la capacità di ancoraggio dell’apparato radicale, a seguito delle mutilazioni che questo ha subito in conseguenza delle operazioni stesse di scavo. Gli effetti negativi dei cantieri sull’efficienza di ancoraggio degli apparati radicali aumentano in magnitudine soprattutto a distanza di diversi anni dal momento in cui le operazioni di scavo sono state effettuate. Questo risultato sembra suggerire che la diminuzione progressiva della stabilità meccanica dell’albero nel tempo possa essere associata alla degradazione dell’apparato radicale operato da funghi fitopatogeni, sebbene tale ipotesi non sia stata saggiata sperimentalmente. In conclusione, gli studi considerati in questa rassegna critica evidenziano un ruolo diretto dei cantieri e delle operazioni di scavo a detrimento della stabilità meccanica degli alberi, ma suggeriscono anche un possibile ruolo indiretto che si estrinseca in conseguenza dell’apertura di ferite che potrebbero agevolare infezioni da parte di funghi fitopatogeni agenti di cancro o carie del fusto e di marciumi radicali.

Cantieri stradali e loro possibili effetti sulla stabilità meccanica dell'albero: considerazioni fitostatiche e risvolti epidemiologici

ROASIO, FEDERICO
2022/2023

Abstract

L’impatto dei cantieri stradali sulla stabilità meccanica dell’albero è un importante aspetto da considerare per ottemperare alla gestione del verde in ambiente urbano. La necessità di ammodernamento delle pertinenze stradali, nonché della realizzazione di strutture, infrastrutture e sottoservizi, possono potenzialmente creare situazioni di conflitto a detrimento della salute dell’albero e delle sue caratteristiche biomeccaniche. Sebbene la manutenzione, il ripristino e l’installazione di infrastrutture di pubblica utilità siano azioni necessarie e indispensabili in contesti urbani o antropizzati, le operazioni di scavo a queste connesse possono causare danni agli alberi situati all’interno o nei pressi del cantiere, con possibili risvolti sulla loro stabilità meccanica. In questo lavoro, si propone una disamina critica di quattro casi studio con l’obiettivo di verificare se, ed in quale misura, i danni causati dai cantieri stradali all’albero possano influire sulla sua stabilità meccanica e se vi siano potenziali conseguenze anche a livello epidemiologico, con particolare riferimento a possibili infezioni causate da funghi fitopatogeni. Gli articoli selezionati descrivono studi sperimentali condotti su diverse specie arboree a cui sono stati applicati differenti trattamenti volti a simulare operazioni di scavo che avvengono consuetudinariamente durante lo svolgimento di cantieri stradali. Per valutare i possibili effetti dell’escavazione di trincee sulla stabilità meccanica degli alberi, sono stati confrontati i profili di resistenza a sollecitazioni meccaniche tra alberi posti in prossimità dello scavo, e alberi di controllo non interessati da alcuna alterazione del sito di radicazione. L’approccio sperimentale utilizzato negli articoli selezionati include l’esecuzione di prove di trazione e l’impiego di metodi teorici di calcolo volti a valutare la stabilità dell’ancoraggio dell’albero al suolo. Complessivamente i risultati evidenziano che gli effetti dei cantieri stradali sulla stabilità meccanica degli alberi sono poco significativi se le operazioni di escavazione sono condotte a debita distanza, mentre effettuare lo scavo in prossimità o a distanza ravvicinata rispetto al colletto diminuisce la capacità di ancoraggio dell’apparato radicale, a seguito delle mutilazioni che questo ha subito in conseguenza delle operazioni stesse di scavo. Gli effetti negativi dei cantieri sull’efficienza di ancoraggio degli apparati radicali aumentano in magnitudine soprattutto a distanza di diversi anni dal momento in cui le operazioni di scavo sono state effettuate. Questo risultato sembra suggerire che la diminuzione progressiva della stabilità meccanica dell’albero nel tempo possa essere associata alla degradazione dell’apparato radicale operato da funghi fitopatogeni, sebbene tale ipotesi non sia stata saggiata sperimentalmente. In conclusione, gli studi considerati in questa rassegna critica evidenziano un ruolo diretto dei cantieri e delle operazioni di scavo a detrimento della stabilità meccanica degli alberi, ma suggeriscono anche un possibile ruolo indiretto che si estrinseca in conseguenza dell’apertura di ferite che potrebbero agevolare infezioni da parte di funghi fitopatogeni agenti di cancro o carie del fusto e di marciumi radicali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/105205