L’attività di risoluzione di problemi è difficile sia per allievi che insegnanti, eppure è centrale nella matematica e per le competenze di vita. Frequentemente gli alunni, di fronte ai problemi scolastici, utilizzano scorciatoie cognitive, a discapito della comprensione della situazione problema, dedicandosi impulsivamente alla ricerca acritica di possibili soluzioni numeriche. Come risultato, si verifica spesso il fenomeno del Suspension of sense making di cui è famoso l’esempio del problema assurdo “L’età del capitano”: la mancata comprensione della situazione ostacola i processi risolutivi sensati e favorisce risposte (apparentemente) assurde. Generalmente la responsabilità della mancata o scorretta comprensione viene attribuita a inadeguate competenze dell’allievo, qui verrà messa invece in evidenza la responsabilità del tipo di problemi proposti. I diffusi problemi standard o stereotipati hanno il focus solamente sul nucleo matematico, senza dedicare sufficiente attenzione alla struttura narrativa, generando e sostenendo in molti allievi quelle scorciatoie cognitive che approdano a risposte insensate. I problemi narrativi invece integrano aspetti matematici e narrativi in modo tale che il pensiero logico-matematico e il pensiero narrativo sì sostengano a vicenda, aiutando a saldare la purtroppo comune frattura fra problemi scolastici e problemi reali. Il breve percorso didattico proposto, presenta agli alunni di una classe prima primaria di Leinì, i problemi a script narrativo. Nel suo piccolo il percorso si pone l’obiettivo di gettare le basi per la costruzione di un approccio corretto alla lettura e comprensione di qualsiasi testo, compreso e soprattutto quello di un problema matematico. La scelta di mettere al centro i problemi deriva dalla loro importanza all’interno della matematica e delle elevate emozioni negative ad essi associate. Lavorando su una funzionale e positiva concezione di problema e approccio al problema, tramite l’esposizione ai problemi narrativi, si migliora congiuntamente la concezione della disciplina matematica e del proprio rapporto con essa. ​

Dai problemi stereotipati alle storie matematiche: un percorso didattico sui problemi narrativi.

CURCIO, SERENA
2022/2023

Abstract

L’attività di risoluzione di problemi è difficile sia per allievi che insegnanti, eppure è centrale nella matematica e per le competenze di vita. Frequentemente gli alunni, di fronte ai problemi scolastici, utilizzano scorciatoie cognitive, a discapito della comprensione della situazione problema, dedicandosi impulsivamente alla ricerca acritica di possibili soluzioni numeriche. Come risultato, si verifica spesso il fenomeno del Suspension of sense making di cui è famoso l’esempio del problema assurdo “L’età del capitano”: la mancata comprensione della situazione ostacola i processi risolutivi sensati e favorisce risposte (apparentemente) assurde. Generalmente la responsabilità della mancata o scorretta comprensione viene attribuita a inadeguate competenze dell’allievo, qui verrà messa invece in evidenza la responsabilità del tipo di problemi proposti. I diffusi problemi standard o stereotipati hanno il focus solamente sul nucleo matematico, senza dedicare sufficiente attenzione alla struttura narrativa, generando e sostenendo in molti allievi quelle scorciatoie cognitive che approdano a risposte insensate. I problemi narrativi invece integrano aspetti matematici e narrativi in modo tale che il pensiero logico-matematico e il pensiero narrativo sì sostengano a vicenda, aiutando a saldare la purtroppo comune frattura fra problemi scolastici e problemi reali. Il breve percorso didattico proposto, presenta agli alunni di una classe prima primaria di Leinì, i problemi a script narrativo. Nel suo piccolo il percorso si pone l’obiettivo di gettare le basi per la costruzione di un approccio corretto alla lettura e comprensione di qualsiasi testo, compreso e soprattutto quello di un problema matematico. La scelta di mettere al centro i problemi deriva dalla loro importanza all’interno della matematica e delle elevate emozioni negative ad essi associate. Lavorando su una funzionale e positiva concezione di problema e approccio al problema, tramite l’esposizione ai problemi narrativi, si migliora congiuntamente la concezione della disciplina matematica e del proprio rapporto con essa. ​
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