Adaptations of many species are lagging behind climate change, which means that they will most likely be subject to stress by experiencing temperature increases. For species evolved in harsher climates at high altitudes and latitudes, hyperthermia (i. e. the increase in body temperature beyond physiological limits) can be lethal. The need to reduce heat stress often involves the adoption of tactics and behaviours that have an influence on the use of space and the way food is consumed. Examples of such devices have been found in the Alpine ibex (Capra ibex), an ungulate adapted to live in the Alpine and pre-Alpine belt, particularly prone to body overheating. From the development of selection models derived from direct observations it has been seen that the ibex avoids heat stress by selecting the space according to the maximum daily temperature, rather than moving every hour to reach the colder areas at higher altitudes as the temperature increases during the day. This behavior minimizes the energy costs of movement but prevents optimal foraging. By integrating these results with the new climate forecasts, it is expected that the increase in temperatures will force mountain ungulates to move upwards, resulting in overcrowding of thermal refuges and a progressive reduction in their carrying capacity. It is necessary to increase knowledge and identify priority areas for the conservation of mountain species.

Gli adattamenti di molte specie sono in ritardo rispetto ai cambiamenti climatici, il che significa che molto probabilmente esse saranno soggette a stress quando sperimenteranno gli aumenti della temperatura. Per le specie evolute nei climi più rigidi delle alte altitudini e latitudini, l'ipertermia (ovvero l'aumento della temperatura corporea oltre i limiti fisiologici) può essere letale. La necessità di ridurre lo stress da calore comporta spesso l'adozione di tattiche e comportamenti che hanno un'influenza sull'uso dello spazio e sulle modalità di assunzione del cibo. Esempio di tali accorgimenti sono stati riscontrati nello stambecco alpino (Capra ibex), un ungulato adattato a vivere nella fascia alpina e prealpina, particolarmente incline al surriscaldamento corporeo. Dallo sviluppo di modelli di selezione derivanti da osservazioni dirette si è visto che lo stambecco evita lo stress da calore selezionando lo spazio in base alla temperatura massima giornaliera, piuttosto che spostandosi ogni ora per raggiungere la le aree più fredde a quote maggiori con l'aumento della temperatura durante il giorno. Questo comportamento riduce al minimo i costi energetici di movimento ma impedisce un foraggiamento ottimale. Mediante l'integrazione di questi risultati con le nuove previsioni climatiche si prevede che l'aumento delle temperature costringerà gli ungulati di montagna a spostarsi verso l'alto, con un conseguente sovraffollamento dei rifugi termici e una progressiva riduzione della capacità di carico di questi ultimi. Si rivela quindi necessario l'incremento della conoscenza e l'identificazione delle aree prioritarie per la conservazione delle specie di montagna.

Effetti dei cambiamenti climatici sulle popolazioni di Capra ibex

PASTORE, FRANCESCO GUGLIELMO
2018/2019

Abstract

Gli adattamenti di molte specie sono in ritardo rispetto ai cambiamenti climatici, il che significa che molto probabilmente esse saranno soggette a stress quando sperimenteranno gli aumenti della temperatura. Per le specie evolute nei climi più rigidi delle alte altitudini e latitudini, l'ipertermia (ovvero l'aumento della temperatura corporea oltre i limiti fisiologici) può essere letale. La necessità di ridurre lo stress da calore comporta spesso l'adozione di tattiche e comportamenti che hanno un'influenza sull'uso dello spazio e sulle modalità di assunzione del cibo. Esempio di tali accorgimenti sono stati riscontrati nello stambecco alpino (Capra ibex), un ungulato adattato a vivere nella fascia alpina e prealpina, particolarmente incline al surriscaldamento corporeo. Dallo sviluppo di modelli di selezione derivanti da osservazioni dirette si è visto che lo stambecco evita lo stress da calore selezionando lo spazio in base alla temperatura massima giornaliera, piuttosto che spostandosi ogni ora per raggiungere la le aree più fredde a quote maggiori con l'aumento della temperatura durante il giorno. Questo comportamento riduce al minimo i costi energetici di movimento ma impedisce un foraggiamento ottimale. Mediante l'integrazione di questi risultati con le nuove previsioni climatiche si prevede che l'aumento delle temperature costringerà gli ungulati di montagna a spostarsi verso l'alto, con un conseguente sovraffollamento dei rifugi termici e una progressiva riduzione della capacità di carico di questi ultimi. Si rivela quindi necessario l'incremento della conoscenza e l'identificazione delle aree prioritarie per la conservazione delle specie di montagna.
ITA
Adaptations of many species are lagging behind climate change, which means that they will most likely be subject to stress by experiencing temperature increases. For species evolved in harsher climates at high altitudes and latitudes, hyperthermia (i. e. the increase in body temperature beyond physiological limits) can be lethal. The need to reduce heat stress often involves the adoption of tactics and behaviours that have an influence on the use of space and the way food is consumed. Examples of such devices have been found in the Alpine ibex (Capra ibex), an ungulate adapted to live in the Alpine and pre-Alpine belt, particularly prone to body overheating. From the development of selection models derived from direct observations it has been seen that the ibex avoids heat stress by selecting the space according to the maximum daily temperature, rather than moving every hour to reach the colder areas at higher altitudes as the temperature increases during the day. This behavior minimizes the energy costs of movement but prevents optimal foraging. By integrating these results with the new climate forecasts, it is expected that the increase in temperatures will force mountain ungulates to move upwards, resulting in overcrowding of thermal refuges and a progressive reduction in their carrying capacity. It is necessary to increase knowledge and identify priority areas for the conservation of mountain species.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/105120