The aim of this work is to track down the unexplored relationship between Herbert Read and Italy. The first chapter is about the biography of the author, following the life events and the literary production of Read in a chronological manner. It's focused on the dualism, often real contradiction, that characterized the personality and the work of the critic, trying to sublimate it into a coherent vision. The second chapter highlights two experiences that Herbert Read undertook in Italy in the late fifties: his attendance and lecture at the III International Congress on Aesthetics in Venice organized by Luigi Pareyson and the role of curator with Lionello Venturi at the Rome-New York Art Foundation in Rome. The third chapter is a more in-depth analysis of the Italian edition of some relevant essays of the critic, in particular the Italian translation of Education Through Art by Adriano Olivetti's Edizioni di Comunità and Art and Society by La Nuova Italia. The research is supported by documents stored in Archivio Storico Olivetti, Fondo La Nuova Italia in Archivio Scuola Normale Superiore di Pisa and Fondo Erich Linder-Agenzia Letteraria Internazionale in Archivio Fondazione Mondadori. The publication history of Herbert Read in Italy in the Fifties and Sixties follows the work of the scholars who wrote the prefaces of his essays during a period of cultural renewal and pedagogical debate: art critics like Giulio Carlo Argan and Gillo Dorfles and philosophers like Guido Morpurgo Tagliabue, Rosario Assunto, Grazia Marchianò.

Questo lavoro si pone come obiettivo quello di indagare l'inesplorato legame tra Herbert Read e l'Italia. Il primo capitolo è dedicato ad una panoramica introduttiva dello studioso inglese, ponendo attenzione ai paradossi riscontrabili sia nella sua produzione critica che nella sua personalità. Attraverso il prezioso strumento della sua autobiografia e attraverso gli studi a lui dedicati dagli anni Novanta in poi, in particolare quello curato dal figlio Benedict Read e dallo studioso David Thistlewood si è voluto tracciare un quadro completo della sua figura: poeta e critico letterario prima che critico d'arte e pedagogo, sostenitore delle avanguardie artistiche ma anche profondo conoscitore dell'arte tradizionale, convinto anarchico che accettò il titolo istituzionale di Sir, pacifista che andò alle armi, cosmopolita che mai abbandonò del tutto la campagna dello Yorkshire. La biografia critica vuole essere un pretesto per mettere in luce il suggestivo dualismo, a tratti disturbante, su cui si sono giocate la carriera ed il paradigma estetico dell'autore, cercando di riconciliarne le contraddizioni. Il secondo capitolo delinea il rapporto tra Herbert Read e l'Italia affrontando due aspetti biografici del critico inglese nel nostro paese a fine anni Cinquanta: la presenza al III Congresso Internazionale di Estetica curato da Luigi Pareyson a Venezia e di cui si trova notizia nell'Archivio Pareyson di Torino ed il ruolo, a fianco di Lionello Venturi, nel comitato scientifico della Rome-New York Art Foundation di Roma. In quest'ultima, il critico ha svolto un'inedita funzione di curatore di due esposizioni d'arte astratta. Il terzo capitolo approfondisce la ricezione italiana del pensiero di Herbert Read attraverso le traduzioni dei saggi che trovarono fortuna in Italia, editi da differenti case editrici, tra cui le olivettiane Edizioni di Comunità e La Nuova Italia. La ricerca si è avvalsa della documentazione conservata presso l'Archivio Storico Olivetti di Ivrea, il fondo La Nuova Italia dell'Archivio della Scuola Normale Superiore di Pisa e del fondo Erich Linder-Agenzia Letteraria Internazionale presso l'Archivio della Fondazione Mondadori di Milano, oltre che di articoli reperibili sulla stampa specializzata del periodo.La storia editoriale di titoli come Educare con l'arte, Arte e Industria, Arte e Alienazione, L'Arte e la Società, I Simboli dell'Ignoto s'intreccia a quella degli intellettuali italiani che ne curarono le prefazioni, da Giulio Carlo Argan a Gillo Dorfles ai filosofi Guido Morpurgo Tagliabue, Rosario Assunto e Grazia Marchianò, calati nel contesto di rinnovamento culturale e di dibattito pedagogico dell'Italia degli anni Cinquanta e Sessanta.

Herbert Read e l'Italia. Un'interpretazione «etica della forma artistica»

FRANCESCHINI, CINZIA
2018/2019

Abstract

Questo lavoro si pone come obiettivo quello di indagare l'inesplorato legame tra Herbert Read e l'Italia. Il primo capitolo è dedicato ad una panoramica introduttiva dello studioso inglese, ponendo attenzione ai paradossi riscontrabili sia nella sua produzione critica che nella sua personalità. Attraverso il prezioso strumento della sua autobiografia e attraverso gli studi a lui dedicati dagli anni Novanta in poi, in particolare quello curato dal figlio Benedict Read e dallo studioso David Thistlewood si è voluto tracciare un quadro completo della sua figura: poeta e critico letterario prima che critico d'arte e pedagogo, sostenitore delle avanguardie artistiche ma anche profondo conoscitore dell'arte tradizionale, convinto anarchico che accettò il titolo istituzionale di Sir, pacifista che andò alle armi, cosmopolita che mai abbandonò del tutto la campagna dello Yorkshire. La biografia critica vuole essere un pretesto per mettere in luce il suggestivo dualismo, a tratti disturbante, su cui si sono giocate la carriera ed il paradigma estetico dell'autore, cercando di riconciliarne le contraddizioni. Il secondo capitolo delinea il rapporto tra Herbert Read e l'Italia affrontando due aspetti biografici del critico inglese nel nostro paese a fine anni Cinquanta: la presenza al III Congresso Internazionale di Estetica curato da Luigi Pareyson a Venezia e di cui si trova notizia nell'Archivio Pareyson di Torino ed il ruolo, a fianco di Lionello Venturi, nel comitato scientifico della Rome-New York Art Foundation di Roma. In quest'ultima, il critico ha svolto un'inedita funzione di curatore di due esposizioni d'arte astratta. Il terzo capitolo approfondisce la ricezione italiana del pensiero di Herbert Read attraverso le traduzioni dei saggi che trovarono fortuna in Italia, editi da differenti case editrici, tra cui le olivettiane Edizioni di Comunità e La Nuova Italia. La ricerca si è avvalsa della documentazione conservata presso l'Archivio Storico Olivetti di Ivrea, il fondo La Nuova Italia dell'Archivio della Scuola Normale Superiore di Pisa e del fondo Erich Linder-Agenzia Letteraria Internazionale presso l'Archivio della Fondazione Mondadori di Milano, oltre che di articoli reperibili sulla stampa specializzata del periodo.La storia editoriale di titoli come Educare con l'arte, Arte e Industria, Arte e Alienazione, L'Arte e la Società, I Simboli dell'Ignoto s'intreccia a quella degli intellettuali italiani che ne curarono le prefazioni, da Giulio Carlo Argan a Gillo Dorfles ai filosofi Guido Morpurgo Tagliabue, Rosario Assunto e Grazia Marchianò, calati nel contesto di rinnovamento culturale e di dibattito pedagogico dell'Italia degli anni Cinquanta e Sessanta.
ITA
The aim of this work is to track down the unexplored relationship between Herbert Read and Italy. The first chapter is about the biography of the author, following the life events and the literary production of Read in a chronological manner. It's focused on the dualism, often real contradiction, that characterized the personality and the work of the critic, trying to sublimate it into a coherent vision. The second chapter highlights two experiences that Herbert Read undertook in Italy in the late fifties: his attendance and lecture at the III International Congress on Aesthetics in Venice organized by Luigi Pareyson and the role of curator with Lionello Venturi at the Rome-New York Art Foundation in Rome. The third chapter is a more in-depth analysis of the Italian edition of some relevant essays of the critic, in particular the Italian translation of Education Through Art by Adriano Olivetti's Edizioni di Comunità and Art and Society by La Nuova Italia. The research is supported by documents stored in Archivio Storico Olivetti, Fondo La Nuova Italia in Archivio Scuola Normale Superiore di Pisa and Fondo Erich Linder-Agenzia Letteraria Internazionale in Archivio Fondazione Mondadori. The publication history of Herbert Read in Italy in the Fifties and Sixties follows the work of the scholars who wrote the prefaces of his essays during a period of cultural renewal and pedagogical debate: art critics like Giulio Carlo Argan and Gillo Dorfles and philosophers like Guido Morpurgo Tagliabue, Rosario Assunto, Grazia Marchianò.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/105088