In questa tesi mi propongo di analizzare l’argomento formale dell’antinatalismo benatariano (the asymmetry argument), offrire una chiarificazione dei suoi nodi argomentativi principali e discuterne la validità a fronte delle varie critiche che negli anni gli sono state avanzate. Lo scritto si divide in quattro parti che ricalcano la struttura appena presentata. Il primo capitolo contiene l’enunciazione dell’asimmetria fondamentale e l’esplicitazione dei suoi presupposti (la possibilità di confronto tra esistenza e non esistenza) e delle sue conseguenze (la distinzione tra vite degne di cominciare e vite degne di continuare e la capacità esplicativa dell’asimmetria medesima). Il secondo e il terzo capitolo si concentrano invece sulla discussione di alcune obiezioni che all’argomento dell’asimmetria sono state mosse. Tuttavia, se il secondo capitolo, il quale prende in considerazione delle critiche (proposte da Christine Overall e Ben Bradley) che mancano il proprio bersaglio, si limita a fornire gli spunti per una possibile obiezione più cogente al lavoro di David Benatar, è al terzo capitolo che spetta l’onere di far emergere le maggiori criticità della teoria benatariana e di vagliare tale obiezione. La conclusione (quarta ed ultima parte dello scritto) alla luce delle riflessioni precedenti, ed in particolare delle posizioni di Julio Cabrera ed Erik Magnusson, offre una panoramica sulle due modalità di concezione dell’asimmetria percorribili: il suo rifiuto in quanto logicamente incoerente (Cabrera e Magnusson), o la sua riabilitazione come conseguenza di un argomento più fondamentale ed empirico (non logico), cioè l’argomento della qualità della vita (proposta da chi scrive).
L'asimmetria di piacere e dolore. Analisi e discussione dell'argomento assiologico-formale di David Benatar
PENONCELLI, MAURO
2022/2023
Abstract
In questa tesi mi propongo di analizzare l’argomento formale dell’antinatalismo benatariano (the asymmetry argument), offrire una chiarificazione dei suoi nodi argomentativi principali e discuterne la validità a fronte delle varie critiche che negli anni gli sono state avanzate. Lo scritto si divide in quattro parti che ricalcano la struttura appena presentata. Il primo capitolo contiene l’enunciazione dell’asimmetria fondamentale e l’esplicitazione dei suoi presupposti (la possibilità di confronto tra esistenza e non esistenza) e delle sue conseguenze (la distinzione tra vite degne di cominciare e vite degne di continuare e la capacità esplicativa dell’asimmetria medesima). Il secondo e il terzo capitolo si concentrano invece sulla discussione di alcune obiezioni che all’argomento dell’asimmetria sono state mosse. Tuttavia, se il secondo capitolo, il quale prende in considerazione delle critiche (proposte da Christine Overall e Ben Bradley) che mancano il proprio bersaglio, si limita a fornire gli spunti per una possibile obiezione più cogente al lavoro di David Benatar, è al terzo capitolo che spetta l’onere di far emergere le maggiori criticità della teoria benatariana e di vagliare tale obiezione. La conclusione (quarta ed ultima parte dello scritto) alla luce delle riflessioni precedenti, ed in particolare delle posizioni di Julio Cabrera ed Erik Magnusson, offre una panoramica sulle due modalità di concezione dell’asimmetria percorribili: il suo rifiuto in quanto logicamente incoerente (Cabrera e Magnusson), o la sua riabilitazione come conseguenza di un argomento più fondamentale ed empirico (non logico), cioè l’argomento della qualità della vita (proposta da chi scrive).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/104847