La presente tesi, ha come scopo quello di descrivere, da un punto di vista biologico, sia le comunità vegetali sia quelle fungine, l'ambiente del sito archeologico del kofun di Tobiotsuka sito nella città di Soja nella prefettura di Okayama (Giappone). Lo studio delle comunità fungine, condotto sia a livello del suolo odierno, sia nei diversi strati archeologici scavati sul sito, ha avuto come scopo quello di: verificare l'ipotesi che la biodiversità fungina fosse diversa nella camera funeraria e sui pendii esterni del kofun, a livello del suolo e attraverso diversi strati archeologici; verificare, grazie allo studio del profilo trofico delle comunità fungine analizzate il loro ruolo come potenziali bioindicatori delle metodiche di costruzione dell'edificio e delle attività rituali nel luogo di sepoltura; verificare il loro impatto eziologico come decompositori della materia organica che potrebbe risultare in una totale distruzione dei manufatti eventualmente presenti nel sito di sepoltura. Lo studio delle comunità fungine del suolo associate al kofun di Tobiotsuka si è scelto un approccio di tipo molecolare mediante DNA metabarcoding, tecnica che consente l'identificazione simultanea di molti taxa all'interno dello stesso campione di DNA ambientale. I nostri risultati hanno dimostrato come la camera tombale, già a livello della superficie sia in grado di selezionare la comunità fungina che la colonizza. Il dato più rilevante da un punto di vista archeologico è la massiccia presenza di funghi saprotrofi appartenenti al Phylum Ascomycota nella camera tombale, presenza che aumenta andando verso il fondo della camera stessa. Questo tipo di situazione si ritrova anche negli strati archeologici campionati nella trincea interna e può spiegare la mancanza di reperti di natura organica nello scavo effettuato all'interno della camera tombale. L'analisi della vegetazione presente sul kofun ha permesso di identificare le zone più umide del kofun stesso dando indicazioni agli archeologi su dove sia più probabile il ritrovamento di reperti di natura organica, infatti è noto come i suoli allagati permettano il mantenimento a lungo dei reperti organici cosa praticamente impossibile nei suoli ben drenati. Per quanto riguarda le comunità fungine associate agli strati archeologici i tre ritrovamenti più importanti sono risultati essere: Rhodosporidiobolus odoratus, Botrytis spp. e Sagenomella griseoviridis. I primi due, sono stati ritrovati esattamente alla profondità in cui è stato ritrovato l'antico orizzonte A del suolo, è cioè lo strato su cui il kofun di Tobiotsuka è stato probabilmente costruito, dunque da un lato la loro presenza avvalora l'ipotesi di aver trovato il vecchio orizzonte A con gli scavi, dall'altra ci permette di ipotizzare che è probabile che il Loto venisse utilizzato come un'offerta votiva. Per quanto riguarda S. griseoviridis questo fungo, spesso patogeno di pipistrelli si trova in associazione al guano espletato da questi mammiferi. Inizialmente tale associazione è sembrata incoerente poiché il guano dei pipistrelli viene riscontrato sul terreno superficiale mentre nello specifico caso, il fungo ad esso associato è stato isolato nel suolo profondo e mai sulla superficie. Il ritrovamento di tale fungo in profondità, nella camera tombale potrebbe essere una indicazione del fatto che in passato la tomba è stata violata, così come ipotizzato dagli archeologi.
Analisi della micoflora del Kofun di Tobiotsuka (prefettura di Okayama, Giappone) Approccio innovativo e multidisciplinare fra archeologia e biologia molecolare
SLAMIC, FRANCESCA
2018/2019
Abstract
La presente tesi, ha come scopo quello di descrivere, da un punto di vista biologico, sia le comunità vegetali sia quelle fungine, l'ambiente del sito archeologico del kofun di Tobiotsuka sito nella città di Soja nella prefettura di Okayama (Giappone). Lo studio delle comunità fungine, condotto sia a livello del suolo odierno, sia nei diversi strati archeologici scavati sul sito, ha avuto come scopo quello di: verificare l'ipotesi che la biodiversità fungina fosse diversa nella camera funeraria e sui pendii esterni del kofun, a livello del suolo e attraverso diversi strati archeologici; verificare, grazie allo studio del profilo trofico delle comunità fungine analizzate il loro ruolo come potenziali bioindicatori delle metodiche di costruzione dell'edificio e delle attività rituali nel luogo di sepoltura; verificare il loro impatto eziologico come decompositori della materia organica che potrebbe risultare in una totale distruzione dei manufatti eventualmente presenti nel sito di sepoltura. Lo studio delle comunità fungine del suolo associate al kofun di Tobiotsuka si è scelto un approccio di tipo molecolare mediante DNA metabarcoding, tecnica che consente l'identificazione simultanea di molti taxa all'interno dello stesso campione di DNA ambientale. I nostri risultati hanno dimostrato come la camera tombale, già a livello della superficie sia in grado di selezionare la comunità fungina che la colonizza. Il dato più rilevante da un punto di vista archeologico è la massiccia presenza di funghi saprotrofi appartenenti al Phylum Ascomycota nella camera tombale, presenza che aumenta andando verso il fondo della camera stessa. Questo tipo di situazione si ritrova anche negli strati archeologici campionati nella trincea interna e può spiegare la mancanza di reperti di natura organica nello scavo effettuato all'interno della camera tombale. L'analisi della vegetazione presente sul kofun ha permesso di identificare le zone più umide del kofun stesso dando indicazioni agli archeologi su dove sia più probabile il ritrovamento di reperti di natura organica, infatti è noto come i suoli allagati permettano il mantenimento a lungo dei reperti organici cosa praticamente impossibile nei suoli ben drenati. Per quanto riguarda le comunità fungine associate agli strati archeologici i tre ritrovamenti più importanti sono risultati essere: Rhodosporidiobolus odoratus, Botrytis spp. e Sagenomella griseoviridis. I primi due, sono stati ritrovati esattamente alla profondità in cui è stato ritrovato l'antico orizzonte A del suolo, è cioè lo strato su cui il kofun di Tobiotsuka è stato probabilmente costruito, dunque da un lato la loro presenza avvalora l'ipotesi di aver trovato il vecchio orizzonte A con gli scavi, dall'altra ci permette di ipotizzare che è probabile che il Loto venisse utilizzato come un'offerta votiva. Per quanto riguarda S. griseoviridis questo fungo, spesso patogeno di pipistrelli si trova in associazione al guano espletato da questi mammiferi. Inizialmente tale associazione è sembrata incoerente poiché il guano dei pipistrelli viene riscontrato sul terreno superficiale mentre nello specifico caso, il fungo ad esso associato è stato isolato nel suolo profondo e mai sulla superficie. Il ritrovamento di tale fungo in profondità, nella camera tombale potrebbe essere una indicazione del fatto che in passato la tomba è stata violata, così come ipotizzato dagli archeologi.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
807723_slamic.f_tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
3.53 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.53 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/104841