Questa tesi nasce dall'interesse verso il mondo dei bestiari medievali e del rapporto che intercorre tra gli uomini e gli animali nel medioevo. La fortuna di questo ambito di ricerca è testimoniato dall'ampia storiografia che negli ultimi anni ha accolto numerosi testi e ricerche. La tesi analizza, in particolare, l'opera enciclopedica di Brunetto Latini, notaio fiorentino del XIII secolo che redasse questo scritto durante un periodo di esilio in Francia. Il Trésor è interessante poiché contiene un bestiario al quale è dedicato un terzo del primo libro. Nonostante il proliferare di un'ampia bibliografia che circonda l'autore fiorentino, stupisce riscontrare come la ricerca fatta fino ad ora abbia, di fatto, trascurato alcuni aspetti di quest'opera. Un'analisi puntale del primo libro deve ancora essere svolta. L'intento di questa tesi è quello di portare un contributo in merito, analizzando l'opera enciclopedica sotto una nuova luce. Si tenta di dimostrare come le conoscenze sugli animali e i riferimenti alle bestie contenuti nelle parti del Trésor di Brunetto dedicate alla filosofia e alla retorica, costituissero una parte fondamentale della cultura dell'uomo politico comunale del XIII secolo, in particolare il podestà, figura di riferimento principale, come specificato dallo stesso autore. Si indagherà, inoltre, quali fonti abbia utilizzato Brunetto per redigere la sua opera e saranno messi in luce gli aspetti che la caratterizzano e quelli che non sono stati abbastanza evidenziati dalla storiografia che riguarda il Trésor.
Il bestiario del Trésor di Brunetto Latini. Nuove prospettive di ricerca per comprendere il sapere enciclopedico
CHIOLERO, DAVIDE
2018/2019
Abstract
Questa tesi nasce dall'interesse verso il mondo dei bestiari medievali e del rapporto che intercorre tra gli uomini e gli animali nel medioevo. La fortuna di questo ambito di ricerca è testimoniato dall'ampia storiografia che negli ultimi anni ha accolto numerosi testi e ricerche. La tesi analizza, in particolare, l'opera enciclopedica di Brunetto Latini, notaio fiorentino del XIII secolo che redasse questo scritto durante un periodo di esilio in Francia. Il Trésor è interessante poiché contiene un bestiario al quale è dedicato un terzo del primo libro. Nonostante il proliferare di un'ampia bibliografia che circonda l'autore fiorentino, stupisce riscontrare come la ricerca fatta fino ad ora abbia, di fatto, trascurato alcuni aspetti di quest'opera. Un'analisi puntale del primo libro deve ancora essere svolta. L'intento di questa tesi è quello di portare un contributo in merito, analizzando l'opera enciclopedica sotto una nuova luce. Si tenta di dimostrare come le conoscenze sugli animali e i riferimenti alle bestie contenuti nelle parti del Trésor di Brunetto dedicate alla filosofia e alla retorica, costituissero una parte fondamentale della cultura dell'uomo politico comunale del XIII secolo, in particolare il podestà, figura di riferimento principale, come specificato dallo stesso autore. Si indagherà, inoltre, quali fonti abbia utilizzato Brunetto per redigere la sua opera e saranno messi in luce gli aspetti che la caratterizzano e quelli che non sono stati abbastanza evidenziati dalla storiografia che riguarda il Trésor.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/104838