Il termine fake news è diventato la parola dell'anno 2017 secondo il Collins Dictionary (n.d.) e in particolare dall'elezioni americane del 2016 che ne ha visto Trump il vincitore (Riva, 2018), determinando il contributo di diversi autori e studiosi sul tema della disinformazione. Utilizzando questi apporti teorici, l'elaborato inizia descrivendo brevemente lo scenario mediale contemporaneo e le sue trasformazioni, per poi trattare nei capitoli seguenti il complesso tema della disinformazione nell'era della post-verità e di alcune motivazioni che influiscono nel credere ad un contenuto falso, come i bias cognitivi e gli echo chambers; questi argomenti vengono infine collegati al tema delle competenze digitali necessarie allo sviluppo di una cittadinanza digitale. All'interno di questo scenario viene presentato il progetto mediaeducativo Social4School, sperimentato nella sua prima versione sul tema della privacy in rete e in attesa di attivazione per quanto riguarda l'ultima estensione sulle fake news. Il progetto, in quest'ultima versione, accompagna gli studenti verso un'analisi critica delle informazioni trovate sul web e per quanto riguarda il personale contributo, sono state prodotte quattro schede gioco contenenti: due notizie ambigue, una falsa ed una vera, presentate nelle tre differenti versioni e con le relative schede guida per gli insegnanti che dovranno, previo affiancamento da parte del responsabile del progetto di riferimento, accompagnare il gruppo classe attraverso le dinamiche del gioco. A queste si aggiungono due schede didattiche, prodotte in collaborazione con altre due studentesse di Scienze dell'Educazione, e rivolte ai docenti: la prima descrive le caratteristiche delle fake news ed elenca una serie di punti da verificare nel momento in cui si analizza una notizia; la seconda si dedica all'argomento delle fallacie e al loro impiego nei processi comunicativi. L'ultima parte della tesi si dedica alla Media education e alla sua relazione con la scuola e con il ruolo del media educator. Verranno esposti e spiegati i diversi termini ad essa collegati, come la Media e la Digital Literacy, ponendo un focus particolare sulla promozione e sullo sviluppo della cittadinanza digitale e delle competenze digitali di studenti, insegnanti e media educator. Infine, si evidenza l'importanza che i progetti mediaeducativi dovrebbero assumere all'interno del panorama “socio-politico” (Tirocchi, 2013: p. 137), prevedendo una durata più estesa degli stessi che non si limiti ad interventi mirati ma che ricopra all'interno dei percorsi scolastici un ruolo centrale (Tirocchi, 2013; Stoddard, Krutka & Mason, 2018).

Analizzare e produrre fake news: il progetto mediaeducativo Social4School

MARETTO, ILENIA
2018/2019

Abstract

Il termine fake news è diventato la parola dell'anno 2017 secondo il Collins Dictionary (n.d.) e in particolare dall'elezioni americane del 2016 che ne ha visto Trump il vincitore (Riva, 2018), determinando il contributo di diversi autori e studiosi sul tema della disinformazione. Utilizzando questi apporti teorici, l'elaborato inizia descrivendo brevemente lo scenario mediale contemporaneo e le sue trasformazioni, per poi trattare nei capitoli seguenti il complesso tema della disinformazione nell'era della post-verità e di alcune motivazioni che influiscono nel credere ad un contenuto falso, come i bias cognitivi e gli echo chambers; questi argomenti vengono infine collegati al tema delle competenze digitali necessarie allo sviluppo di una cittadinanza digitale. All'interno di questo scenario viene presentato il progetto mediaeducativo Social4School, sperimentato nella sua prima versione sul tema della privacy in rete e in attesa di attivazione per quanto riguarda l'ultima estensione sulle fake news. Il progetto, in quest'ultima versione, accompagna gli studenti verso un'analisi critica delle informazioni trovate sul web e per quanto riguarda il personale contributo, sono state prodotte quattro schede gioco contenenti: due notizie ambigue, una falsa ed una vera, presentate nelle tre differenti versioni e con le relative schede guida per gli insegnanti che dovranno, previo affiancamento da parte del responsabile del progetto di riferimento, accompagnare il gruppo classe attraverso le dinamiche del gioco. A queste si aggiungono due schede didattiche, prodotte in collaborazione con altre due studentesse di Scienze dell'Educazione, e rivolte ai docenti: la prima descrive le caratteristiche delle fake news ed elenca una serie di punti da verificare nel momento in cui si analizza una notizia; la seconda si dedica all'argomento delle fallacie e al loro impiego nei processi comunicativi. L'ultima parte della tesi si dedica alla Media education e alla sua relazione con la scuola e con il ruolo del media educator. Verranno esposti e spiegati i diversi termini ad essa collegati, come la Media e la Digital Literacy, ponendo un focus particolare sulla promozione e sullo sviluppo della cittadinanza digitale e delle competenze digitali di studenti, insegnanti e media educator. Infine, si evidenza l'importanza che i progetti mediaeducativi dovrebbero assumere all'interno del panorama “socio-politico” (Tirocchi, 2013: p. 137), prevedendo una durata più estesa degli stessi che non si limiti ad interventi mirati ma che ricopra all'interno dei percorsi scolastici un ruolo centrale (Tirocchi, 2013; Stoddard, Krutka & Mason, 2018).
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