Lo scopo della tesi è stato quello di verificare gli effetti dell’esercizio fisico sulla fatica nella Sclerosi Multipla affinché i soggetti che ne sono affetti possano essere incentivati a praticare esercizio fisico e ad adottare uno stile di vita sano. La fatica è uno dei sintomi più invalidanti che può insorgere prima della conclamazione della malattia, ma anche successivamente. Essa può essere trattata mediante approccio farmacologico, nutrizionale e rieducativo. In questa tesi è stata effettuata un’analisi della letteratura in cui è emerso che l’attività aerobica e l’allenamento di endurance (nuoto, marcia, cyclette), praticati 3 volte a settimana con una durata compresa tra 30 e 60 minuti, sono ottimi per aiutare gli individui a contrastare i sintomi dell’affaticamento e a migliorare l’aspetto cardiovascolare, respiratorio e di rinforzo muscolare. C’è da porre attenzione anche sulla mobilità articolare e lo stretching muscolare, in quanto aiutano a prevenire l’irrigidimento nei vari distretti corporei. Inoltre, è importante mantenere una costanza con gli allenamenti in modo che ci sia una giusta relazione tra lavoro fisico e recupero delle energie consumate per evitare la comparsa di ulteriore fatica che comprometterebbe l’attività fisica del singolo. Negli studi riportati si è parlato anche di allenamento contro resistenza, il quale risulta essere utile e importante da affiancare all’allenamento di endurance in quanto è necessario per incrementare il rinforzo muscolare e consentire una resistenza al carico maggiore. Per farne un esempio: migliorare la deambulazione sia in termini di qualità del gesto che di quantità.
L'esercizio fisico per contrastare la fatica nella Sclerosi Multipla: analisi della letteratura
MANTOVANI, FEDERICA
2022/2023
Abstract
Lo scopo della tesi è stato quello di verificare gli effetti dell’esercizio fisico sulla fatica nella Sclerosi Multipla affinché i soggetti che ne sono affetti possano essere incentivati a praticare esercizio fisico e ad adottare uno stile di vita sano. La fatica è uno dei sintomi più invalidanti che può insorgere prima della conclamazione della malattia, ma anche successivamente. Essa può essere trattata mediante approccio farmacologico, nutrizionale e rieducativo. In questa tesi è stata effettuata un’analisi della letteratura in cui è emerso che l’attività aerobica e l’allenamento di endurance (nuoto, marcia, cyclette), praticati 3 volte a settimana con una durata compresa tra 30 e 60 minuti, sono ottimi per aiutare gli individui a contrastare i sintomi dell’affaticamento e a migliorare l’aspetto cardiovascolare, respiratorio e di rinforzo muscolare. C’è da porre attenzione anche sulla mobilità articolare e lo stretching muscolare, in quanto aiutano a prevenire l’irrigidimento nei vari distretti corporei. Inoltre, è importante mantenere una costanza con gli allenamenti in modo che ci sia una giusta relazione tra lavoro fisico e recupero delle energie consumate per evitare la comparsa di ulteriore fatica che comprometterebbe l’attività fisica del singolo. Negli studi riportati si è parlato anche di allenamento contro resistenza, il quale risulta essere utile e importante da affiancare all’allenamento di endurance in quanto è necessario per incrementare il rinforzo muscolare e consentire una resistenza al carico maggiore. Per farne un esempio: migliorare la deambulazione sia in termini di qualità del gesto che di quantità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/104671