Le malattie trasmesse da zecche sono un problema emergente in salute pubblica. Nell’ambito del progetto Alcotra Lemed-Ibex, è stato avviato uno studio per valutare la presenza di zecche sul territorio del Parco Naturale delle Alpi Marittime, con l’obiettivo di indagare il rischio di zoonosi da zecche ed il ruolo degli stambecchi (Capra ibex) nel ciclo di trasmissione dei patogeni. Le zecche sono state raccolte dalla vegetazione, ad un’altitudine compresa tra i 780 e i 1750m, e da stambecchi, catturati tra i 1515 ed i 2465m. Abbiamo eseguito analisi di biologia molecolare per valutarne l’infezione da Borrelia burgdorferi s.l., Rickettsia spp. ed Anaplasma phagocytophilum. I frammenti amplificati sono stati sottoposti a sequenziamento nucleotidico. Le zecche raccolte appartenevano alle specie Ixodes ricinus, Haemaphysalis punctata, H.sulcata e Dermacentor marginatus. Abbiamo testato un campione di zecche raccolte da vegetazione (n=92 I.ricinus, 10 H.punctata e 1 H.sulcata) e da 27 stambecchi (125 I.ricinus, 4 H.punctata). Borrelia burgdorferi s.l. è stata identificata solo in I.ricinus in cerca d’ospite, con una prevalenza del 28.3% (95%CI:19.4-38.6). Sono state identificate 4 genospecie: B.afzelii, B.garinii, B.valaisiana e B.lusitaniae. Rickettsia helvetica e R.monacensis sono state rilevate sia in I.ricinus in cerca d’ospite (20.6%; 95%CI: 12.9-30.3) che da stambecco (30.2%; 95%CI: 21.2-40.4), ed in H.punctata da animale. Anaplasma phagocytophilum infettava il 4.3% (95%CI: 1.2-10.8) degli I.ricinus in cerca d’ospite e il 45.3% (95%CI: 34.6-56.4) di I. ricinus da stambecchi. Le femmine di I.ricinus raccolte su animali erano significativamente più infette da A.phagocytophilum, rispetto alle femmine da vegetazione (OR=11.7; 95%CI: 3.8-48.1). Inoltre, l’infezione era significativamente più alta nelle zecche più replete di sangue (p<0.001). L’analisi delle sequenze di A.phagocytophilum ha indicato l’appartenenza del patogeno agli ecotipi I (zecche da animale) e II (zecche da vegetazione). Lo studio mostra la presenza di agenti zoonotici sul territorio del parco. La maggior infezione da A.phagocytophilum in zecche da animale rispetto a quelle in cerca d’ospite, e la più alta prevalenza in zecche ingorgate, suggerisce la possibilità che lo stambecco, come altri ungulati selvatici, funga da serbatoio per questo batterio. L’ecotipo I, prevalente nel nostro campione, è stato identificato in numerose specie animali ed è considerato zoonosico. Il rinvenimento di B. burgdorferi s.l. unicamente nelle zecche in cerca d’ospite suggerisce invece la possibilità che gli stambecchi siano ospiti incompetenti e inducano l’eliminazione delle spirochete dalle zecche infette che si nutrono su di essi. Le condizioni ambientali del parco sono favorevoli alla presenza di differenti specie di zecche, anche alle altitudini elevate abitate dagli stambecchi. Visto l’aumento dei casi di zoonosi da zecche in Piemonte, è importante monitorare l’espansione geografica di vettori e patogeni e informare la popolazione sul pericolo per la salute posto dalle zecche.
Agenti di zoonosi batteriche in zecche Ixodidae da vegetazione e stambecchi (Capra ibex) nel parco naturale delle Alpi Marittime
SIMEONE, ANGELA
2022/2023
Abstract
Le malattie trasmesse da zecche sono un problema emergente in salute pubblica. Nell’ambito del progetto Alcotra Lemed-Ibex, è stato avviato uno studio per valutare la presenza di zecche sul territorio del Parco Naturale delle Alpi Marittime, con l’obiettivo di indagare il rischio di zoonosi da zecche ed il ruolo degli stambecchi (Capra ibex) nel ciclo di trasmissione dei patogeni. Le zecche sono state raccolte dalla vegetazione, ad un’altitudine compresa tra i 780 e i 1750m, e da stambecchi, catturati tra i 1515 ed i 2465m. Abbiamo eseguito analisi di biologia molecolare per valutarne l’infezione da Borrelia burgdorferi s.l., Rickettsia spp. ed Anaplasma phagocytophilum. I frammenti amplificati sono stati sottoposti a sequenziamento nucleotidico. Le zecche raccolte appartenevano alle specie Ixodes ricinus, Haemaphysalis punctata, H.sulcata e Dermacentor marginatus. Abbiamo testato un campione di zecche raccolte da vegetazione (n=92 I.ricinus, 10 H.punctata e 1 H.sulcata) e da 27 stambecchi (125 I.ricinus, 4 H.punctata). Borrelia burgdorferi s.l. è stata identificata solo in I.ricinus in cerca d’ospite, con una prevalenza del 28.3% (95%CI:19.4-38.6). Sono state identificate 4 genospecie: B.afzelii, B.garinii, B.valaisiana e B.lusitaniae. Rickettsia helvetica e R.monacensis sono state rilevate sia in I.ricinus in cerca d’ospite (20.6%; 95%CI: 12.9-30.3) che da stambecco (30.2%; 95%CI: 21.2-40.4), ed in H.punctata da animale. Anaplasma phagocytophilum infettava il 4.3% (95%CI: 1.2-10.8) degli I.ricinus in cerca d’ospite e il 45.3% (95%CI: 34.6-56.4) di I. ricinus da stambecchi. Le femmine di I.ricinus raccolte su animali erano significativamente più infette da A.phagocytophilum, rispetto alle femmine da vegetazione (OR=11.7; 95%CI: 3.8-48.1). Inoltre, l’infezione era significativamente più alta nelle zecche più replete di sangue (p<0.001). L’analisi delle sequenze di A.phagocytophilum ha indicato l’appartenenza del patogeno agli ecotipi I (zecche da animale) e II (zecche da vegetazione). Lo studio mostra la presenza di agenti zoonotici sul territorio del parco. La maggior infezione da A.phagocytophilum in zecche da animale rispetto a quelle in cerca d’ospite, e la più alta prevalenza in zecche ingorgate, suggerisce la possibilità che lo stambecco, come altri ungulati selvatici, funga da serbatoio per questo batterio. L’ecotipo I, prevalente nel nostro campione, è stato identificato in numerose specie animali ed è considerato zoonosico. Il rinvenimento di B. burgdorferi s.l. unicamente nelle zecche in cerca d’ospite suggerisce invece la possibilità che gli stambecchi siano ospiti incompetenti e inducano l’eliminazione delle spirochete dalle zecche infette che si nutrono su di essi. Le condizioni ambientali del parco sono favorevoli alla presenza di differenti specie di zecche, anche alle altitudini elevate abitate dagli stambecchi. Visto l’aumento dei casi di zoonosi da zecche in Piemonte, è importante monitorare l’espansione geografica di vettori e patogeni e informare la popolazione sul pericolo per la salute posto dalle zecche.File | Dimensione | Formato | |
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