Sin dai tempi più remoti, i cambiamenti climatici hanno rappresentato una delle cause dei fenomeni migratori. Da sempre, gli esseri umani sono spesso costretti a migrare a causa di catastrofi naturali verso terre più sicure dal punto di vista ambientale. Sebbene spesso si associno le migrazioni forzate a guerre e carestie, secondo l’IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change – più del 40% della popolazione mondiale vive in contesti di “estrema vulnerabilità ai cambiamenti climatici” . Inoltre, il rapporto Groundswell della World Bank evidenzia che entro il 2050, proprio a causa dell’emergenza climatica, 216 milioni di persone saranno costrette ad abbandonare il proprio Paese d’origine. I cambiamenti climatici hanno ricadute non soltanto sul piano sociale ed economico, ma anche sul piano giuridico. Infatti, dal punto di vista giuridico risulta difficile tutelare le persone che abbandonano il proprio Paese perché colpite da eventi climatici estremi. Malgrado l’intensità degli eventi climatici, il riscaldamento globale e le ripercussioni sulla vita di numerose comunità vulnerabili del pianeta, non vi è ancora una chiara definizione di “migrante ambientale” e i cambiamenti climatici non sono inclusi tra i motivi di persecuzione che definiscono lo status dei rifugiati stabilito con la Convenzione di Ginevra del 1951. Obiettivo del seguente elaborato è di provare a tracciare un quadro giuridico che descriva la condizione di questa “nuova” categoria di rifugiati ambientali.
I migranti ambientali nel diritto internazionale
AQUARO, SARA
2021/2022
Abstract
Sin dai tempi più remoti, i cambiamenti climatici hanno rappresentato una delle cause dei fenomeni migratori. Da sempre, gli esseri umani sono spesso costretti a migrare a causa di catastrofi naturali verso terre più sicure dal punto di vista ambientale. Sebbene spesso si associno le migrazioni forzate a guerre e carestie, secondo l’IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change – più del 40% della popolazione mondiale vive in contesti di “estrema vulnerabilità ai cambiamenti climatici” . Inoltre, il rapporto Groundswell della World Bank evidenzia che entro il 2050, proprio a causa dell’emergenza climatica, 216 milioni di persone saranno costrette ad abbandonare il proprio Paese d’origine. I cambiamenti climatici hanno ricadute non soltanto sul piano sociale ed economico, ma anche sul piano giuridico. Infatti, dal punto di vista giuridico risulta difficile tutelare le persone che abbandonano il proprio Paese perché colpite da eventi climatici estremi. Malgrado l’intensità degli eventi climatici, il riscaldamento globale e le ripercussioni sulla vita di numerose comunità vulnerabili del pianeta, non vi è ancora una chiara definizione di “migrante ambientale” e i cambiamenti climatici non sono inclusi tra i motivi di persecuzione che definiscono lo status dei rifugiati stabilito con la Convenzione di Ginevra del 1951. Obiettivo del seguente elaborato è di provare a tracciare un quadro giuridico che descriva la condizione di questa “nuova” categoria di rifugiati ambientali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/104353