La tesi si pone come obiettivo quello di mostrare la relazione tra narrazione e tempo in un enunciato pre- o post- figurante un mondo possibilitante, mettendo in risalto le caratteristiche materiche con cui i testi analizzati sono discorsivizzati. L'approccio semiotico è fondamentale nell'interpretazione dei testi e delle loro narrazioni. In particolare, si utilizzerà l'approccio greimasiano per linearizzare, appunto, il significato che si rende manifesto da un livello discorsivo dei testi presi in esamine. Contemporaneamente l'approccio interpretativo proposto da Charles S. Peirce sarà utile per meglio chiarire l'identità e il ruolo di particolari attanti, come l'immagine, che si definiscono, in determinate dinamiche, come segni. Entrambi gli approcci si riveleranno utili per analizzare le narrazioni nella loro complessità. La ricerca, infatti, non può precludere uno sguardo sui testi. L'installazione Heirloom di Larissa Sansour che si compone di due opere, tra cui il cortometraggio In Vitro co-diretto da Soren Lind; la forensic architecture proposta da Eyal Weizman; l'architettura trasparente di Edoardo Tresoldi. Sono il risultato di tre approcci artistici che trovano un primo punto in comune nell'oggetto, o segno, della rovina architettonica. Da, o verso, questa, ognuno dei tre testi segue differenti direzioni: rilettura, ricostruzione e rievocazione, strettamente legate alla loro materialità, che ricalcano l'azione oscillante dell'inferenza abduttiva, proiettiva o retroattiva, seguendo la proposta di Salvatore Zingale. Le narrazioni si relazionano così al tempo/temporalità, definendo un'azione creativa che, da una situazione presente, delinea un mondo possibile. Seguendo le categorie di possibilità, potenza e futurabilità proposte da Franco Berardi, si porrà l'attenzione su come la possibilità narrativa possa evolversi in potenza, azione attualizzatrice di una possibilità nel mondo oggettuale. Osservando quest'azione possibilitante, infine, si proverà a delineare un modello semiotico, sulla base della relazione triadica peirceana che definisce il segno, che illustri il valore, per somiglianza e opposizione, dei testi. Si noterà poi come tale modello possa aprire ad una dimensione politica dei testi.

Rileggere, ricostruire, rievocare: tre rappresentazioni artistiche della rovina architettonica come segno di futurabilità. Verso un modello semiotico di una figurazione in potenza

PRADA, LUCA
2022/2023

Abstract

La tesi si pone come obiettivo quello di mostrare la relazione tra narrazione e tempo in un enunciato pre- o post- figurante un mondo possibilitante, mettendo in risalto le caratteristiche materiche con cui i testi analizzati sono discorsivizzati. L'approccio semiotico è fondamentale nell'interpretazione dei testi e delle loro narrazioni. In particolare, si utilizzerà l'approccio greimasiano per linearizzare, appunto, il significato che si rende manifesto da un livello discorsivo dei testi presi in esamine. Contemporaneamente l'approccio interpretativo proposto da Charles S. Peirce sarà utile per meglio chiarire l'identità e il ruolo di particolari attanti, come l'immagine, che si definiscono, in determinate dinamiche, come segni. Entrambi gli approcci si riveleranno utili per analizzare le narrazioni nella loro complessità. La ricerca, infatti, non può precludere uno sguardo sui testi. L'installazione Heirloom di Larissa Sansour che si compone di due opere, tra cui il cortometraggio In Vitro co-diretto da Soren Lind; la forensic architecture proposta da Eyal Weizman; l'architettura trasparente di Edoardo Tresoldi. Sono il risultato di tre approcci artistici che trovano un primo punto in comune nell'oggetto, o segno, della rovina architettonica. Da, o verso, questa, ognuno dei tre testi segue differenti direzioni: rilettura, ricostruzione e rievocazione, strettamente legate alla loro materialità, che ricalcano l'azione oscillante dell'inferenza abduttiva, proiettiva o retroattiva, seguendo la proposta di Salvatore Zingale. Le narrazioni si relazionano così al tempo/temporalità, definendo un'azione creativa che, da una situazione presente, delinea un mondo possibile. Seguendo le categorie di possibilità, potenza e futurabilità proposte da Franco Berardi, si porrà l'attenzione su come la possibilità narrativa possa evolversi in potenza, azione attualizzatrice di una possibilità nel mondo oggettuale. Osservando quest'azione possibilitante, infine, si proverà a delineare un modello semiotico, sulla base della relazione triadica peirceana che definisce il segno, che illustri il valore, per somiglianza e opposizione, dei testi. Si noterà poi come tale modello possa aprire ad una dimensione politica dei testi.
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