Esiste un elevatissimo numero di parassiti che vivono a spese di specie di animali selvatici e le parassitosi che possono causare sono un fattore molto influente sulla dinamica delle popolazioni delle specie ospite. Molti di essi si sono evoluti per vivere a carico dell’apparato digerente, in cui giungono tramite ciclo diretto od indiretto con l’alimentazione. Questo elaborato si interessa dei parassiti gastroenterici di tre specie di Galliformi alpini, effettuando un’analisi della comunità parassitaria gastrointestinale delle popolazioni di Fagiano di monte (Lyrurus tetrix), Pernice bianca (Lagopus muta helvetica) e Coturnice alpina (Alectoris graeca saxatilis) che sono le specie più rappresentate in questa catena montuosa, limite occidentale del loro areale di distribuzione. Queste specie sono molto sensibili anche a modeste variazioni ecologiche che, in caso di persistenza della nuova condizione, possono condurre all'estinzione nell'habitat specifico. Per questo sono importanti, ai fini pratici, come indicatori biologici dello stato di integrità di un ecosistema o dello stato di degrado ambientale di un territorio. In questa ottica lo studio dei loro parassiti può aiutare a comprendere la dinamica delle loro popolazioni alpine. Pertanto, si è valutato lo stato dell’arte esaminando la letteratura scientifica ad oggi pubblicata, conoscenza che è stata implementata analizzando pacchetti intestinali di Fagiano di monte (N=86), Coturnice delle Alpi (N=70) e Pernice bianca (N=7) raccolti nell’autunno del 2021 e del 2022 nelle Alpi Marittime. L’esame di questi ultimi campioni, oltre che confermare la presenza di specie parassitarie già trovate in precedenti ricerche, ha evidenziato la presenza di: i) cestodi in tutte e tre le specie, ii) Cheilospirura hamulosa nel ventriglio di A.g.saxatilis parassita mai repertato in Italia e che era stato segnalato per la prima volta nelle Alpi nizzarde confinati con l’Italia, iii) di due specie di parassiti in L. muta in contrapposizione a precedenti analisi nelle quali i campioni esaminati erano apparsi indenni da parassiti.

Parassiti gastrointestinali dei galliformi alpini: aggiornamento nelle Alpi occidentali italiane

BELTRAMINO, MATTIA
2022/2023

Abstract

Esiste un elevatissimo numero di parassiti che vivono a spese di specie di animali selvatici e le parassitosi che possono causare sono un fattore molto influente sulla dinamica delle popolazioni delle specie ospite. Molti di essi si sono evoluti per vivere a carico dell’apparato digerente, in cui giungono tramite ciclo diretto od indiretto con l’alimentazione. Questo elaborato si interessa dei parassiti gastroenterici di tre specie di Galliformi alpini, effettuando un’analisi della comunità parassitaria gastrointestinale delle popolazioni di Fagiano di monte (Lyrurus tetrix), Pernice bianca (Lagopus muta helvetica) e Coturnice alpina (Alectoris graeca saxatilis) che sono le specie più rappresentate in questa catena montuosa, limite occidentale del loro areale di distribuzione. Queste specie sono molto sensibili anche a modeste variazioni ecologiche che, in caso di persistenza della nuova condizione, possono condurre all'estinzione nell'habitat specifico. Per questo sono importanti, ai fini pratici, come indicatori biologici dello stato di integrità di un ecosistema o dello stato di degrado ambientale di un territorio. In questa ottica lo studio dei loro parassiti può aiutare a comprendere la dinamica delle loro popolazioni alpine. Pertanto, si è valutato lo stato dell’arte esaminando la letteratura scientifica ad oggi pubblicata, conoscenza che è stata implementata analizzando pacchetti intestinali di Fagiano di monte (N=86), Coturnice delle Alpi (N=70) e Pernice bianca (N=7) raccolti nell’autunno del 2021 e del 2022 nelle Alpi Marittime. L’esame di questi ultimi campioni, oltre che confermare la presenza di specie parassitarie già trovate in precedenti ricerche, ha evidenziato la presenza di: i) cestodi in tutte e tre le specie, ii) Cheilospirura hamulosa nel ventriglio di A.g.saxatilis parassita mai repertato in Italia e che era stato segnalato per la prima volta nelle Alpi nizzarde confinati con l’Italia, iii) di due specie di parassiti in L. muta in contrapposizione a precedenti analisi nelle quali i campioni esaminati erano apparsi indenni da parassiti.
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